Cura del sintomo dolore mammario e tensione mammaria.
Di Salvo Catania - Marzo 2004
Il
dolore mammario è quasi sempre funzionale (specie nella
giovane) o riflesso (specie nell’anziana) ma in molti
casi la mastalgia resta un mistero.
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/i%20dolori%20al%20seno.htm
Invocate molte cause: iperprolattinemia, eccesso di
estrogeni, riduzione di progesterone (alterato rapporto
estrogeni/progesterone), anomale secrezioni di LH o FSH,
bassi livelli di androgeni, ipersensibilità dei
recettori mammari da aumentato rapporto fra acidi
grassi saturi ed essenziali. Discusso anche il ruolo
della caffeina e assunzione di metilxantine (caffè, thè,
cioccolato e bevande contenenti cola).
Nessuna
spiegazione è stata dimostrata con evidenza.
Inoltre può anche essere di origine extramammaria, ed
andrebbe quindi, nella valutazione clinica , esclusa la
presenza di nevriti intercostali, di esiti di traumi o
di Herpes Zoster, affezioni articolari, toraciche
endocavitarie, ernia iatale, miocardiopatie o malattie
polmonari, per ricordare solo le più frequenti cause di
dolore che può essere irradiato o falsamente riferito
alla mammella.
Il
più comune dolore tensivo, mono o bilaterale è di
difficile valutazione perché molto variabile sia nel
tempo che nelle variazioni individuali della percezione
del dolore e soprattutto per la particolare valenza dei
valori emotivi connessi con la comunissima “cancerofobia
mammaria”, correlata sia alla paura della malattia che
della mutilazione.
Il
dolore mammario vero invece riconosce due cause
essenzialmente : la infiammazione e la stimolazione
nervosa da distensione dei tessuti ghiandolari e
interstiziali.
C’è
larghissimo, ma ingiustificato, consumo di
antinfiammatori nella cura del dolore mammario.
Il
dolore infiammatorio è più infrequente di quanto si
creda ed è sempre, almeno tardivamente, associato a
segni superficiali di flogosi e tende ad essere
costante, intenso sino a disturbare il sonno,
monolaterale, con o senza pulsatilità, talvolta
associato a febbre.
Terapia
Una
accurata storia clinica è cruciale per discriminare
rapidamente le varie forme di mastalgia attraverso una
scrupolosa raccolta di informazioni sui caratteri del
dolore, eventuale ciclicità, sede, intensità, durata e
fattori scatenanti .
1)
Il primo farmaco è la Rassicurazione. Nell’80-85% dei
casi la semplice rassicurazione da parte del medico è
sufficiente perché terapeutica (Pye 1985, Holland, 1994,
Fox 1997).
Sapere che la causa del dolore non è un cancro
tranquillizza la paziente e/o l’aiuta a convivere con il
disturbo.
Si
associano alla rassicurazione comunque alcuni consigli
di ordine generale che possono migliorare
significativamente la sintomatologia, anche se le
manipolazioni dietetiche sono generalmente difficili da
attuare.
* Ridurre l’assunzione di metilxantine (caffè, thè,
cioccolato, cola)
* Indossare reggiseno protettivi nel corso di attività
fisiche.
*
Ridurre la quota di grassi alimentari (< 15% delle
calorie totali per 6 mesi)
Nel
5-15 % dei casi se la sintomatologia persiste occorre
valutare l’opportunità di un trattamento farmacologico
in relazione alla intensità della mastalgia (leggera,
moderata, severa) con valutazione del reale impatto
della mastalgia sulla Qualità della Vita.
Prima di intraprendere il trattamento farmacologico
occorre monitorizzare il dolore per almeno due mesi
da parte della donna per una corretta
identificazione del tipo di dolore e la sua
distribuzione eventuale durante il ciclo mestruale
con l’aiuto di un apposito grafico
Tabella 2
SCHEDA
RILEVAMENTO GIORNALIERO MASTODINIA |
Registrare
l'entità del dolore mammario provato ogni
giorno utilizzando i simboli illustrati
|
dolore severo |
Per esempio: se insorge dolore
severo il quinto giorno del
mese,
riempire
completamente la casella
corrispondente al n° 5; annotare
il giorno di inizio del ciclo
mestruale, ed i successivi, con
la lettera "C" |
dolore medio |
assenza di dolore |
Riportare
sempre la scheda ad ogni
controllo |
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Mese |
1
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2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
31 |
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Scheda per il monitoraggio giornaliero della mastodinia
( clicca
per scaricare la tabella in formato word )
Si può anche assegnare un punteggio alla mastalgia
attraverso due criteri di valutazione : intensità e
durata
Tabella 3
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Moderata |
Severa |
Severa |
Leggera |
Moderata |
Severa |
Leggera |
Leggera |
Moderata |
|
Metodo semplificato per calcolare il punteggio della
mastodinia. L'anamnesi fornisce i due criteri di
valutazione: intensità, con scala analogica visuale da 0
(assenza di dolore) a 10 (massimo dolore imaginabile) e
durata (numero di giorni consecutivi in cui il dolore è
avvertito). Ad esempio, una mastodinia di intensità 6
che dura meno di 8 giorni è leggera, ma se supera i 15
giorni diventa severa. Compilare il diario della
mastodinia per mesi richiede costanza e motivazione:
certamente, le donne che non lo fanno hanno una
mastodinia occasionale o leggera-moderata, per le quali
la tranquillizzazione del senologo è già terapeutica.
Se
gli accorgimenti consigliati (reggiseno, riduzione
metixantine, riduzione quota grassi alimentari) non sono
sufficienti vanno prescritti le seguenti terapie. Nella
mia lunga attività professionale senologica si è reso
necessario il ricorso a questi farmaci in rari casi.
Tabella 4
Un
possibile algoritmo per l'inquadramento e la terapia del
dolore mamario.
Tabella 5
|
Mastodinia ciclica |
Mastodinia non ciclica |
Effetti collaterali |
Danazolo |
79% |
40% |
30% |
Acido gammalinolenico |
38% |
38% |
4% |
Bromocriptina |
54% |
33% |
35% |
Risposta
al trattamento nelle mastodinie e non cicliche.
Tabella 6
Protocollo di trattamento della
mastodinia moderata e severa (da Mansel, 1964).
a) Antinfiammatori Pur
essendo , purtroppo, di routinaria prescrizione non
trovano alcun fondamento se non nei casi provati in cui
sia presente una componente flogistica. In questi casi
si puo’ ricorrere ad antinfiammatori non steroidei
(anche la semplice Nimesulide)
b)
L’acido gamma-linolenico o gammalinolenico
-2pcs da 40 mg x 3 /die
L’olio di primrose (Evening primrose oil) è un composto
naturale contenente acido gammalinolenico in piccola
percentuale e acido linoleico che sono precursori
prostaglandinici.
E
può rivelarsi efficace (45 % mastalgia ciclica, 27 % non
ciclica) forse perché migliora l’assetto lipidico
riducendo gli acidi grassi saturi. La risposta al
trattamento può necessitare di 3 mesi per mostrare
qualche effetto. L’assenza di modificazioni ormonali ne
fa il farmaco di elezione per giovani donne che
necessitano di terapie a lungo termine e che assumono
contraccettivi orali (Ader,
Shiver, 1998).
Se
dopo 6 mesi di terapia non ci sono risultati
apprezzabili si può passare , con un consenso informato
molto dettagliato sugli effetti collaterali al
c)
Danazolo 1
cps da 100 mg x2/die da dimezzare dopo 1 mese e poi
ridurre a 1 cps/die nella sola seconda metà del ciclo.
Effetti collaterali pesanti che impongono la
sospensione dopo 3-4 mesi: aumento di peso, irsutismo,
acne, vampate, nervosismo, perché si tratta di un
androgeno attenuato che inibisce competitivamente sia i
recettori estrogenici e progestinici mammari,
ipotalamici , ipofisari ed alcuni enzimi della
sterodogenesi ovarica.
In
caso di ulteriore mancata risposta diversi autori
consigliano di passare (secondo la tabella )alla
d)
bromocriptina 1/ 2 cps /die da 2,5 mg da aumentare
gradualmente sino a 2 cpr die. Noi
, seguendo le indicazioni della FDA, ne sconsigliamo
l’uso a causa di effetti collaterali pesanti con questa
indicazione (ictus ed epilessia) e quindi ci asteniamo
dal descriverne le caratteristiche e meccanismo
d’azione.
e)
tamoxifene (non registrato per questa indicazione) 10-20 mg nella fase luteale del ciclo per 6 mesi
Effetti collaterali: vampate e secrezioni vaginali
f)
LH - RH analoghi Producono una temporanea castrazione medica con 81% di
efficacia in 6 mesi.
Gli
effetti collaterali sono ridotti dalla somministrazione
unica mensile.
Note
e)
Diuretici Molto utilizzati in passato sulla correlazione fra
ritenzione idrica premestruale e mastodinia ciclica non
hanno trovato alcuna conferma scientifica.
f) Vitamine e dieta Riduzione Metilxantine, e integrazione proposte in
passato con vitamine E e B6, non hanno trovato alcuna
conferma scientifica e solo una bassa introduzione di
grassi nella dieta ha trovato conferma scientifica
migliorando significativamente la sintomatologia.
Salvo Catania
Agosto 2009
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