A
Acceleratore
lineare
Macchina produttrice di radiazioni
ad alta energia e utilizzata per il trattamento radioterapico dei
tumori.
Adenocarcinoma
Tumore maligno epiteliale con aspetti
di epitelio ghiandolare o che presenta strutture ghiandolari.
Adenofibroma
Sinonimo di Fibroadenoma.
Adenoma
Tumore benigno epiteliale circoscritto
con aspetti di epitelio ghiandolare o che presenta strutture ghiandolari.
Non determina aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Adenomatosi
Lesione benigna che indica la presenza
di adenomi multipli. Non determina aumento di rischio di comparsa
di carcinoma.
Adenopatia
Aumento di volume dei linfonodi secondario
a reazione infiammatoria o ad infiltrazione neoplastica.
Adenosi
Lesione ipertrofico-iperplastica caratterizzata
da un aumento in numero e in dimensione dei lobuli con variabile
componente epi-mioepiteliale e connettivale. Frequentemente componente
lesionale della mastopatia fibrocistica, raro il riscontro in forma
pura come massa palpabile. Non determina aumento di rischio di comparsa
di carcinoma.
Adiuvante
Terapia medica eseguita dopo intervento
chirurgico radicale per tumore maligno allo scopo di eliminare le
possibili micrometastasi presenti nell'organismo. L'intenzione è
quella di aumentare la percentuale di guarigione e/o l'intervallo
libero da malattia (recidiva).
Adriamicina
Farmaco chemioterapico usato per la
terapia di differenti neoplasie compreso il carcinoma mammario.
Agoaspirato
Prelievo aspirativo con ago, manuale
o eco-guidato, di materiale di un tessuto da analizzare; segue lo
striscio del materiale aspirato su un vetrino ed esaminato con il
microscopio.
Agobiopsia
Prelievo con ago, manuale o eco/Tac-guidato,
di parte di tessuto patologico per esame microscopico a scopo diagnostico.
Alchilanti
Agenti di tipo chemioterapico (ciclofosfamide,
clorambucile, melfalan) che hanno azione diretta di danneggiamento
sul DNA della cellula, impedendo alla cellula stessa di andare incontro
a divisione cellulare.
Algia
Equivalente di dolore. Frequentemente
parte seconda di parole composte (mastalgia)
Alfa FP (Alfa-FetoProteina)
Marcatore tumorale indicatore positivo,
quando i livelli sierici sono elevati, di carcinoma epatico o di
alcuni tumori germinali.
Alopecia
Perdita parziale o totale dei capelli.
Amartoma
Lesione caratterizzata da una crescita
eccessiva di una porzione ghiandolare e/o stromale (connettivo)
della mammella. Non determina aumento di rischio di comparsa di
carcinoma.
Amenorrea
Assenza temporanea o permanente, primaria
o secondaria, delle mestruazioni nel periodo della fertilità sessuale.
Analgesico
Farmaco che allevia o debella il dolore.
Anamnesi
Raccolta ordinata di dati riguardanti
la storia clinica del paziente.
Anaplasia
Caratteristica dei tumori maligni
che presentano la perdita delle normale differenziazione cellulare,
ovvero il tessuto anaplastico è scarsamente differenziato e presenta
un'alterazione nei rapporti anatomici e vascolari.
Anastrazolo
Farmaco
inibitore delle aromatasi, utilizzato nel trattamento adiuvante
(dopo terapia chirurgica) del carcinoma mammario positivo per i
recettori per gli estrogeni.
Anecogena
Usato in ecografia per indicare un'area
'ecopriva' o area di vuoto acustico assoluto, che si mantiene tale
anche ad elevate amplificazioni del segnale. E' tipica di strutture
a totale contenuto liquido, sia fisiologiche (vescica ripiena di
urina, vasi sanguigni, ecc), sia patologiche (cisti, idronefrosi,
ecc.).
Anemia
Diminuzione dell'emoglobina circolante
nel sangue con conseguente ridotto apporto di ossigeno ai tessuti
dell'organismo.
Anestetico
Farmaco utilizzato per eliminare la
percezione del dolore.
Angiogenesi
Trama vascolare neoformata peritumorale
che assicura l'apporto di sostanze nutritizie per la crescita e
l'espansione dei tessuti tumorali maligni; influenza la velocità
di crescita tumorale e può essere un fattore determinante nell'instaurasi
della capacità metastatica.
Angioma
Sinonimo di Emangioma.
Angiosarcoma
Raro tumore della mammella con capacità
angioformativa e di aspetto emorragico. Ha diversi gradi di malignità
e può dare metastasi prevalentemente per via ematogena (sanguigna)
e rare ai linfonodi ascellari.
Angiosarcoma
post-mastectomia (sindrome di Stewart-Treves)
Sarcoma angioformativo che compare
all'arto superiore interessato da linfedema cronico conseguente
a mastectomia con dissezione ascellare e/o irradiazione postoperatoria.
Anoressia
Perdita di appetito e/o avversione
nei confronti del cibo.
Antibatterico
Termine generico per indicare una
sostanza o agente fisico che uccide i batteri o ne inibisce la moltiplicazione.
Antibiotico
Farmaco in grado di inibire la crescita
di microrganismi o di distruggerli.
Anticorpo
Proteina prodotta dai linfociti B
e dalle plasmacellule (sistema immunologico dell'organismo) in grado
di legarsi selettivamente con un antigene, stimolando una risposta
immunitaria specifica. Immunoglobuline (vedi).
Anticorpo/i
Monoclonale/i
Immunoglobuline strutturalmente e
funzionalmente identiche, sintetizzate da un unico clone di cellule.
Sono attualmente studiati come forma di trattamento tumorale, anche
per il carcinoma mammario.
Antiemetico
Farmaco in grado di eliminare o ridurre
il vomito.
Antiestrogeno
Sostanze con attività antagonista
nei confronti degli ormoni sessuali femminili (estrogeni). Sono
impiegati nella terapia ormonale del carcinoma mammario (tipo tamoxifene,
raloxifene, ecc).
Antimetaboliti
Farmaci chemioterapici che interferiscono
con la sintesi degli acidi nucleici (tipo il methotrexate, il 5-fluorouracile,
ecc).
Antineoplastico
Inibitore della crescita delle neoplasie.
Antiproliferativo
Inibitore della proliferazione cellulare.
Antitumorale
Inibitore della crescita tumorale.
Antracicline
Farmaci chemioterapici antitumorali.
Areola
Area pigmentata circolare situata
alla base dei capezzoli; la superficie è rugosa e contiene numerose
ghiandole sebacee.
Ascesso
Processo flogistico suppurativo cronico.
Tipico è quello subareolare recidivante della mammella, che si può
aprire con un tramite fistoloso in regione areolare. Non determina
aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Ascite
Presenza patologica di liquido in
addome o cavità peritoneale; si manifesta in diversi stati morbosi
come nel paziente neoplastico con metastasi peritoneali, nell'insufficienza
cardiaca, nella sindrome nefrosica, nella cirrosi epatica, nelle
disprotidemie gravi, ecc ).
Asintomatico
Dal punto di vista clinico, che non
presenta evidenti segni o sintomi di malattia.
Assistenza
domiciliare
Assistenza sanitaria, medica e infermieristica,
prestata al paziente al suo domicilio; è prevista l'integrazione
con i servizi sociali e il sostegno sanitario.
Astenia
Perdita della forza normale o debolezza
fisica.
Aterosclerosi
Evento di una lunga malattia la cui
lesione principale è la placca ateromatosa (ateroma) che produce
una diminuzione di calibro delle arterie e predispone alla trombosi
/ embolia.
Atrofia
Involuzione dei lobuli della mammella
accompagnato da sostituzione fibro-adiposa. Non determina aumento
di rischio di comparsa di carcinoma.
Autopalpazione
Autoesame manuale del seno (eseguito
dalla donna stessa) allo scopo di individuare eventuali alterazioni.
B
Batteri
Microorganismi unicellulari intermedi tra il regno vegetale e quello
animale, con spiccata attività nei processi di decomposizione e
trasformazione della sostanza organica; alcuni sono responsabili
di malattie (patogeni).
Beta-HCG
Marcatore tumorale rappresentato dalla catena beta della gonadotropina
corionica; è aumentata nei pazienti con coriocarcinoma, mola vescicolare
e tumori germinali del testicolo e dell'ovaio.
Bcl-2
Oncogene appartenente ad una famiglia di geni coinvolti nella regolazione
della morte cellulare (apoptosi) in quanto inibiscono la stessa
apoptosi. La sua espressione sembra collegarsi con una migliore
prognosi in pazienti con carcinoma della mammella.
Biomarkers
Sostanze la cui presenza in eccesso viene a volte rilevata nel siero
del sangue, in altri fluidi corporei o nei tessuti; possono indicare
la presenza di alcuni tipi di cancro.
Biopsia
Prelievo a scopo diagnostico di tessuti da sottoporre a studio microscopico.
Il prelievo può essere eseguito su lesioni superficiali mediante
apposite pinze, su lesioni poste in cavità viscerali mediante endoscopia,
su lesioni profonde mediante agobiopsia (biopsia a cielo coperto,
Eco o Tac-guidata) o approccio chirurgico (biopsia a cielo aperto).
Biopsia chirurgica
Procedura chirurgica mediante la quale viene prelevata una porzione
di tessuto (pezzo anatomico operatorio) che contiene la lesione
da studiare mediante esame istologico.
Biopsia percutanea
Prelievo di cellule o di frammenti di tessuto di una lesione al
fine di avere una diagnosi di natura. Per l'esame citologico si
utilizzano aghi sottili, mentre per l'esame istologico si usano
aghi di calibro maggiore.
Brachiterapia
Tipo di radioterapia che impiega sostanze radioattive introdotte
o poste a contatto con il tessuto neoplastico.
BRCA-1 e BRCA-2
Geni dell'organismo che per ereditarietà possono mutare e determinare,
nell'arco della vita, un aumento di rischio di tumore della mammella
e dell'ovaio e, forse, del colon. Rientrano nelle classi della predisposizione
genetica.
C
C-erbB-2/neu (o HER-2neu)
Marcatore biologico prognostico del carcinoma mammario. Il gene
her-2 codifica per una proteina recettoriale; può essere alterato
in diversi tumori compreso quello mammario, dove l'espressione anomala
del recettore c-erb-2 è presente nel 10-35% dei tumori e si associa
a cattiva prognosi per quanto riguarda l'intervallo libero da malattia
e la sopravvivenza globale, limitatamente alle pazienti con linfonodi
ascellari positivi. Può rappresentare l'obiettivo di una terapia
medica mirata.
CA 15-3
Marcatore tumorale di cui si può osservare un livello elevato nelle
pazienti affette da carcinoma mammario.
CA 19-9 (GICA)
Marcatore tumorale di cui si può osservare un livello elevato prevalentemente
in pazienti affetti da carcinoma del pancreas, dello stomaco, del
colon e delle vie biliari. Presente in particolari condizioni benigne
di origine ginecologica.
CA 125
Marcatore tumorale di cui si può osservare un livello elevato nelle
pazienti affette da carcinoma ovarico.
Cachessia
Stato di deperimento organico grave; è presente la scomparsa del
tessuto adiposo e la perdita di tessuto muscolare.
Cad (Computer Aided Detection and Diagnosis)
Metodica sperimentale che consente l'identificazione e la diagnosi
delle lesioni neoplastiche della mammella.
Calcificazioni
Depositi
di sali di calcio nella ghiandola mammaria che possono essere espressione
di processi involutivi (atrofia globulare, ectasia duttale, liponecrosi,
ateriosclerosi ), o di processi proliferativi benigni (adenosi,
iperplasie atipiche, epiteliosi, lesione sclero-elastosica), o preneoplastiche
(iperplasie atipiche), o neoplastiche (carcinoma intraduttale tipo
comedocarcinoma in situ), o neoplastiche infiltranti.
Cancerogenesi
Alterazioni che determinano la trasformazione di una cellula normale
in una cellula neoplastica.
Cancerogeno
Agente che porta ad un aumento significativo dell'incidenza di taluni
tumori negli individui ad esso esposti, rispetto a coloro che a
tale agente non sono esposti.
Cancro (o Tumore maligno)
Gruppo di oltre 100 malattie caratterizzate dalla crescita incontrollata
e dalla successiva diffusione di cellule maligne nell'organismo.
Si divide in due principali categorie: carcinomi e sarcomi.
Carcinogenesi
Processo di sviluppo di un tumore.
Carcinogeno
Capace di stimolare o provocare il tumore maligno.
Carcinoide
Raro tumore mammario più frequente a livello intestinale e avente
differenziazione neuroendocrina.
Carcinoma
Tumore maligno costituito da cellule epiteliali.
Carcinoma
a cellule chiare (o glicogeniche)
Rara varietà di carcinoma duttale infiltrante nelle cui cellule
vi è un accumulo di glicogeno; si associa ad un decorso clinico
aggressivo.
Carcinoma
a cellule fusate (o metaplastico)
Tumore maligno con prevalente proliferazione di cellule fusate,
varietà del carcinoma squamoso che simula un sarcoma a basso grado
di malignità. La diagnosi differenziale con il sarcoma si basa nell'identificare
le aree di carcinoma in situ o infiltrante.
Carcinoma
a cellule lipidiche (o sebaceo)
Rara varietà di carcinoma infiltrante a prognosi pessima, caratterizzato
da accumulo di lipidi neutri all'interno delle cellule.
Carcinoma
a cellule piatte (o squamoso o spinocellulare)
Rara forma di carcinoma invasivo costituito esclusivamente da cellule
pavimentose e che origina dall'epitelio dei dotti mammari.
Carcinoma
a piccole cellule
Rara varietà di carcinoma neuroendocrino che ha comportamento simile
a quello del polmone o di altri organi, di cui va esclusa la sorgente
metastatica; il criterio per confermare la primitività mammaria
è la presenza di focolai di carcinoma intraduttale.
Carcinoma
acantolitico
Forma particolare di carcinoma a cellule piatte (spinocellulare),
quasi sempre associato a proliferazione simil-angiosarcomatosa.
Carcinoma
adenoide-cistico (o cilindroma)
Rara varietà di carcinoma infiltrante, spesso sottoareolare che
eccezionalmente dà metastasi linfonodali. Ha una buona prognosi.
Carcinoma
adenosquamoso (o squamoso siringomatoso)
Raro tipo di carcinoma infiltrante a basso grado di malignità, dà
raramente metastasi.
Carcinoma
apocrino
Varietà di carcinoma duttale infiltrante con prognosi e storia naturale
uguale al classico carcinoma duttale infiltrante.
Carcinoma
con cellule giganti tipo osteoclastico
Rara forma di carcinoma infiltrante o, più raramente, intraduttale.
Carcinoma con differenziazione neuroendocrina (o argirofilo o endocrino)
Carcinoma in situ e/o infiltrante; condivide il decorso del carcinoma
duttale infiltrante a parità di grado istologico.
Carcinoma cribiforme infiltrante
Frequente tra i carcinomi di piccole dimensioni, varietà rara di
carcinoma infiltrante differenziato, spesso associato a carcinoma
cribriforme intraduttale e a carcinoma tubulare infiltrante, a prognosi
eccellente anche in presenza di metastasi linfonodali.
Carcinoma duttale in situ (o intraduttale o CDIS)
Carcinoma senza evidenza di infiltrazione dello stroma circostante
e quindi senza capacità metastatica. Presenta molteplici varietà
istologiche (micropapillare, cribriforme, papillare, solido, ipersecretorio-cistico,
comedocarcinoma, a cellule castonate, adesivo). La sua proliferazione
è limitata al lume della struttura da cui trae origine (dotti, cisti).
E' il precursore non obbligato del carcinoma duttale infiltrante
nella stessa area della primitivita lesione in situ (maggiore per
la varietà tipo comedonico che spesso dà massa palpabile e si estende
oltre i limiti) o di altri istotipi di origine duttale; talora può
essere multicentrico.
Carcinoma duttale infiltrante (o scirroso o stellato o CDI)
Varietà di tumore che si osserva con maggior frequenza nella mammella.
La prognosi è in correlazione al grado istologico.
Carcinoma duttale infiltrante con prevalente componente intaduttale
Carcinoma infiltrante in cui si ha più dell'80% di componente intraduttale;
ha prognosi migliore del carcinoma duttale infiltrante.
Carcinoma in situ (o CIS)
Neoplasia che non supera la membrana basale delle strutture ghiandolari.
Può essere duttale o lobulare e può evolvere nelle forme infiltranti.
Carcinoma infiammatorio (o mastite carcinomatosa o carcinosi linfatica
dermica)
Varietà di carcinoma infiltrante che si manifesta con i segni della
flogosi (infiammazione) con invasione dei vasi del derma; la mammella
appare arrossata, tumefatta e dolente. E' differente dal carcinoma
pseudo-infiammatorio il quale non presenta segni di carcinosi linfatica
ed ha prognosi migliore.
Carcinoma intraduttale esteso
Quando la componente di carcinoma intraduttale costituisce almeno
il 25% dell'area della neoplasia invasiva e che si estenda oltre
i margini infiltrativi di questa; rappresenta un fattore di rischio
di recidiva locale dopo escissione limitata e radioterapia.
Carcinoma intraduttale predominante in carcinoma invasivo
Quando la componente invasiva costituisce il 20% o meno della massa
tumorale; ha una prognosi migliore del carcinoma invasivo.
Carcinoma invasivo (o infiltrante)
Carcinoma le cui cellule hanno potenzialità invasiva e metastatica
documentata dall'invasione dello stroma.
Carcinoma istiocitoide (o mioblastomatoide)
Carcinoma infiltrante di tipo duttale o globulare o misto, caratterizzato
da cellule particolari tra le quali le schiumose dette istiocitoidi.
Carcinoma lobulare in situ (o intralobulare o intraacinoso o CLIS)
Carcinoma non presenta evidenza di infiltrazione dello stroma circostante,
e quindi non ha capacità metastatiche. La sua proliferazione è limitata
al lume delle strutture lobulari da cui origina con possibile estenzione
ai dotti limitrofi. Frequente in premenopausa, molto spesso è multifocale
e bilaterale. Non da tumefazioni palpabili. Rischio aumentato di
carcinoma infiltrante nella mammella medesima o in quella controlaterale
Carcinoma lobulare infiltrante (o CLI)
Tipo di carcinoma infiltrante, più frequente in premenopausa, spesso
scirroso (duro al taglio), talora poco apprezzabile alla palpazione.
La prognosi e leggermente migliore del carcinoma duttale infiltrante.
Carcinoma metaplastico (o sarcomatoide)
Varietà di carcinoma che presenta modificazioni stromali e cellulari
tali da simulare tumori connettivali (sarcomi).
Carcinoma microinvasivo
Varietà di carcinoma la cui componente intraduttale è dominante
ma che presenta uno o più focolai di infiltrazione, nessuno dei
quali misura più di
1 mm. La prognosi in genere è eccellente.
Differente dai carcinomi di piccole dimensioni.
Carcinoma micropapillare infiltrante
Rara varietà di carcinoma infiltrante con particolare morfologia
pseudopapillare. Ha propensione alla invasione dei vasi linfatici
ed alle metastasi linfonodali. Ha un comportamento particolarmente
aggressivo.
Carcinoma midollare
Rara varietà di carcinoma infiltrante con elevata attività proliferativi,
tondeggiante e netto con consistenza 'molliccia', non presenta i
recettori per gli estrogeni e per il progesterone. Ha una prognosi
favorevole anche in caso di metastasi linfonodali. La forma atipica
condivide la prognosi del carcinoma duttale infiltrante.
Carcinoma minimo
Entità clinica comprendente sia un carcinoma intraduttale di qualsiasi
dimensione, sia un carcinoma infiltrante di piccole dimensioni (uguale
o inferiore a
0.5 cm). La prognosi è correlata allo stato
linfonodale che solitamente è negativo nella maggior parte dei casi.
Carcinoma mioepiteliale (o mioepitelioma maligno)
Carcinoma infiltrante a cellule mioepiteliali con comportamento
maligno.
Carcinoma misto infiltrante
Carcinoma composto da differenti combinazioni, più frequentemente
in associazione al carcinoma duttale infiltrante.
Carcinoma mucinoso (o colloide o gelatinoso o muciparo o mucoide)
Rara varietà di carcinoma infiltrante con margini rotondeggianti
e netti per la cospicua componente mucide extracellulare. Frequente
una sua differenziazione neuroendocrina e frequente in post-menopausa.
Ha prognosi eccellente se in forma pura.
Carcinoma mucoepidermoidale
Rara varietà di carcinoma infiltrante la cui prognosi è correlata
al grado di malignità.
Carcinoma papillare infiltrante
Rara varietà di carcinoma infiltrante la cui prognosi è buona.
Carcinoma secretorio (o giovanile)
Rara varietà di carcinoma infiltrante con aspetti ghiandolari secretivi
simil-lattanti, costituisce la varietà più frequentemente osservata
in età infantile ed adolescenziale. Ha prognosi eccellente indipendentemente
dall'età..
Carcinoma tubulare
Varietà di carcinoma infiltrante altamente differenziato associato,
in gran parte dei casi, a carcinoma intraduttale.Ha prognosi eccellente
in forma pura, buona quando associato ad altri istotipi ed è sempre
dotato di recettori ormonali.
Carcinosarcoma (o carcinoma metaplastico)
Carcinoma che presenta una componente sarcomatosa ad alta malignità
e una componente duttale infiltrante e/o in situ. Tra i metaplastici
è dotato di prognosi peggiore.
Carcinosi
Disseminazione generalizzata di cellule del carcinoma in tutto l'organismo
o in un distretto corporeo.
Carcinosi endolinfatica (o invasione tumorale linfatica)
Invasione da carcinoma dei vasi linfatici intraparenchimali peritumorali;
è un fattore prognostico negativo nei casi con assenza di interessamento
linfonodale ascellare. L'invasione dei linfatici superficiali del
derma configurano il carcinoma infiammatorio.
Carcinosi endovenosa (o invasione tumorale ematica)
Trombosi da neoplasia dei vasi ematici intraparenchimali peritumorali;
è un fattore prognostico negativo qualsiasi sia lo stato dei linfonodi
ascellari.
Catepsina D
Enzima proteolitico contenuto nei lisosomi cellulari la cui aumentata
secrezione sembra possa facilitare l'invasività delle cellule neoplastiche.
E' un indicatore prognostico del carcinoma mammario ancora in fase
di studio.
CEA (antigene carcinoembrionale)
Marcatore tumorale di cui si possono osservare livelli elevati soprattutto
nei pazienti con carcinoma della mammella, del colon, dello stomaco,
del polmone e di altre neoplasie. Può essere elevato nei forti fumatori.
Cellula
Unità fondamentale della struttura degli organismi viventi, capace
di vita autonoma, avente una membrana cellulare contenente il citoplasma
ed il nucleo.
Cellule giganti
Cellule polinucleate che possono essere presenti sia in lesioni
benigne, sia nelle maligne.
Chemioprevenzione
Strategia preventiva basata sull'impiego di sostanze naturali o
di farmaci capaci di interrompere o far regredire il processo di
cancerogenesi; appare come prospettiva praticabile per molti tumori
di origine ambientale.
Chemiosensibilizzante
Farmaco che rende le cellule tumorali più sensibili agli effetti
della chemioterapia.
Chemioterapia
Terapia farmacologica utilizzata nella cura delle malattie neoplastiche
e infettive. La terapia antitumorale (chemioterapia), si intende
l'insieme di farmaci in grado di ostacolare la crescita delle cellule
neoplastiche, interferendo con la capacità di divisione e di moltiplicazione
delle stesse e determinandone la morte.
Chemioterapico (farmaco)
Agente in grado di ostacolare la proliferazione cellulare e di determinare
la morte cellulare.
Chemoembolizzazione
Metodica basata sulla somministrazione arteriosa di sostanze embolizzanti
e di farmaci antiblastici; viene utilizzata prevalentemente nel
trattamento delle neoplasie primarie e secondarie del fegato.
Chirurgia
Branca della medicina che ha l'intento di curare particolari malattie
mediante interventi chirurgici.
Chirurgia radiologica (o radiochirurgia o irradiazione stereotassica
esterna)
E' un tipo particolare di terapia in cui si somministra una singola
e alta dose di radiazioni direttamente sul tumore, risparmiando
i tessuti sani circostanti dagli effetti negativi dell'irradiazione
stessa.
Chirurgo
Medico che cura particolari malattie o ferite per mezzo di un operazioni
chirurgiche.
Ciclofosfamide
Farmaco chemioterapico antitumorale appartenente al gruppo alchilanti
e utilizzato nel trattamento di varie neoplasie tra cui il carcinoma
mammario.
Cisti (o macrocisti)
Tumore benigno munito di pareti proprie rivestite internamente da
epitelio secernente e che contiene, spesso, un liquido o un semi-solido.
Rilevabile frequentemente come componente lesionale della mastopatia
fibrocistica, più raramente in forma pura.
Non determina aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Cistosarcoma filloide (o tumore fillode)
Neoplasia mammaria pseudocapsulata e spesso cistica a componente
mista (connettivale ed epiteliale) istologicamente classificabile
come benigna, borderline ('via di mezzo' tra benigno e maligno)
o a basso grado di malignità. Il grado di malignità è determinato
dagli aspetti istologici della componente stromale (connettivale)
la cui proliferazione è all'origine della neoplasia. Se asportato
incompletamente tende a recidivare, a modificarsi e assumere l'aspetto
di un sarcoma, comportando capacità metastatica per via ematogena.
Citochina
Termine generico utilizzato per indicare un gruppo di sostanze
prodotte dalle cellule del nostro sistema immunitario, le quali
esercitano diverse attività su altre cellule.
Citologia
E' una branca della medicina che studia le cellule (la loro origine,
la loro struttura, la loro funzione e la loro patologia).
Citologico (esame)
E' lo studio microscopico e biochimico delle cellule, eseguito soprattutto
a scopo diagnostico.
Citotossico
Sostanza che ha attività lesiva nei confronti delle cellule.
Clone
Insieme di cellule geneticamente identiche che derivano, per riproduzione,
da un'unica cellula madre.
Colesterolo totale
Componente lipidico (grassi) del sangue.
Colesterolo HDL
Lipoproteina deputata al trasporto del colesterolo dai tessuti al
fegato (eliminazione con i sali biliari). E' protettivo nei riguardi
dell'aterosclerosi.
Colesterolo LDL
Lipoproteina deputata al trasporto del colesterolo in senso inverso
rispetto al colesterolo HDL. E' un fattore di rischio per l'aterosclerosi.
Collimatore
Dispositivo che consente di 'sagomare' un fascio di radiazioni al
fine di ridurre la radiazione diffusa.
Cono d'ombra (posteriore)
Termine usato in ecografia per definire la zona situata a valle
di un'area di tessuto assorbente o riflettente un fascio di ultrasuoni;
è caratterizzata da scarsi o nulli segnali d'eco.
Consenso informato
E' il processo comunicativo che coinvolge attivamente e continuamente
il/la paziente nelle scelte dell'iter clinico,
consentendo l'assenso alle diverse ipotesi di diagnosi-terapia-prognosi
e di qualità di vita in relazione a quella particolare patologia,
traducendosi, anche sulla base delle informazioni fornite dal medico
competente che conosca a fondo il problema e che sia in grado di
rispondere ad ogni quesito proposto, nella 'firma' del consenso
informato (CI), ovvero consenso scritto che esprime la certificazione
del processo. Questo si esplica
con lo scambio delle informazioni cliniche attuali e concernenti
un bene disponibile per la patologia personale, alla comprensione
delle informazioni trasmesse e alla scelta volontaria, consapevole,
libera da coercizioni e condizionamenti delle procedure da eseguire.
Cromosoma
Struttura del nucleo cellulare contenente DNA complessato a strutture
proteiche. I cromosomi nell'uomo sono presenti in 23 coppie di elementi
omologhi e rappresentano i vettori dei geni che trasmettono l'informazione
genetica.
CYFRA 21-1
Marcatore tumorale di cui si può osservare un livello elevato nelle
pazienti affette da tumori dei
bronchi e della vescica o anche in condizioni non neoplastiche (malattie
ginecologiche, gastroenterologiche, polmonari).
D
Densitometria ossea
Metodica che consente di quantificare la massa ossea; viene impiegata
un'apparecchiatura dedicata che utilizza raggi X.
Diagnosi
E' un giudizio clinico che consiste nell'identificare una determinata
malattia mediante l'esame clinico del paziente e l'esecuzione di
indagini di laboratorio e strumentali.
Discariocinesi
Sinonimo di neoplasia maligna.
Displasia
Alterazione dello sviluppo di organi o tessuti, utilizzato per definire
processi diversi (da malformativi a neoplastici). Il processo si
può verificare durante la vita embrionale, fetale o dopo la nascita;
le alterazioni riguardano la proliferazione e la differenziazione
cellulare. In senologia, è utilizzato come sinonimo di mastopatia
fibrocistica, come affezione benigna della mammella da disordine
ormonale che varia dal 20 al 40% in età compresa tra i 30 e i 50
anni; le varianti sono a piccole, a medie e a grosse cisti, e a
placche.
Dispnea
Difficoltà soggettiva della respirazione accompagnata da senso di
affanno.
Dissezione ascellare
Asportazione
dei linfonodi lateralmente al margine del muscolo piccolo pettorale
(primo livello) o di tutti i linfonodi ascellari (primo, secondo,
terzo livello).
Distrofia
Alterazione di organi o di tessuti causata da una patologia dell'apporto
nutrizionale.
Dose assorbita
E' il totale della dose di radiazioni somministrata ad un soggetto
su tutto il corpo; l'unità di misura è il Gray.
Dotti galattofori
Gruppo di 15-20 dotti che drenano i lobi delle ghiandole mammarie;
ciascuno di essi si apre in una piccola depressione sulla punta
del capezzolo.
E
ECG
Acronimo di elettrocardiogramma.
Eco
Segnale sonoro di ritorno recepibile da un sistema.
Ecografia
Metodica diagnostica non invasiva basata sull'impegno di ultrasuoni
che sono riflessi dalle interfacce dei tessuti creando degli echi
e la cui rappresentazione grafica forma l'immagime ecografica.Consente
di studiare organi e tessuti interni.
Ecostruttura
Aspetto ecografico di organi e tessuti derivante da numero, sede
ed intensità delle interfaccie riflettenti.
Ectasia duttale (o fibrosi periduttale)
Lesione regressiva dei grossi e medi dotti galattofori, che si caratterizza
per la dilatazione e ristagno di secreto condensato. Da interpretare
come una semplice aberrazione del normale processo di invecchiamento
della mammella. Può essere accompagnata da fenomeni reattivi (mastite
periduttale, fibrosi periduttale) e complicata da infiammazioni
acute o croniche. Non determina aumento di rischio di comparsa di
carcinoma.
Edema
Aumento del liquido
interstiziale nei
tessuti per cause infiammatorie, meccaniche, infettive, tossiche,
idrodinamiche o neoplastiche.
L'edema generalizzato dell'organismo è denominato anasarca.
Elastosi
Aumento della componente in fibre elastiche dello stroma che può
essere osservato in lesioni involutive (estasia duttale), benigne
(lesione sclero-elastosica), maligne (carcinomi); in queste ultime
una marcata elastosi pare associarsi a presenza di recettori ormonali
e a una migliore prognosi.
Emangioma perilobulare
Lesione benigna della vascolarizzazione lobulare. Non determina
aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Ematemesi
Vomito di sangue dal tratto gastroenterico.
Ematocrito
Parametro ematologico espressione del volume relativo occupato dai
globuli rossi di 100 ml di sangue; i valori normali sono 40-45%
per l'uomo e 36-42% per la donna.
Ematoma
Versamento di sangue (emorragico).
Ematuria
Presenza di sangue nelle urine.
Emocromo
Esame, eseguito su un campione di sangue, che consente la quantificazione
del numero di eritrociti, leucociti, emoglobina e di altri parametri
da essi derivati. Indicatore di anemizzazione, infiammazione, ecc.
Emoftoe
Presenza di strie di sangue nell'espettorato solitamente derivante
dal tratto respiratorio.
Emoglobina
Proteina contenente ferro, che rappresenta il principale costituente
degli eritrociti e svolge la funzione di trasportare ossigeno
ai vari tessuti dell'organismo.
Emorragia
Perdita di sangue dai vasi sanguigni dell'organismo.
Emottisi
Emissione di sangue rosso vivo con la tosse derivante dal tratto
respiratorio.
Endocrinoterapia
Sinonimo di ormonoterapia (vedi).
Eosinofili
Popolazine di cellule appartenenti ai granulociti,
sono coinvolti nei meccanismi di reazione immunitaria.
Eosinofilia
Aumento del numero di granulociti eosinofili nel sangue circolante;
in genere associato a malattie allergiche e malattie su base
immunitaria o infettiva.
Epatomegalia
Aumento di volume del fegato. Può avvenire anche per processi metastatici
specifici.
Epidermide
Parte superficiale della pelle, riveste il derma e ne fa da sostegno.
Epirubicina
Farmaco chemioterapico appartenente al gruppo delle antracicline,
utilizzato anche nella terapia del carcinoma mammario.
Epistassi
Emorragia nasale.
Epitelio
Tessuto che riveste la superficie interna ed esterna di strutture
corporee (epitelio di rivestimento).
Epiteliosi (o meglio iperplasia duttale)
Lesione iperplastica lobulare e dei dotti terminali intra-extralobulari.
E' caratterizzata da proliferazione cellulare del rivestimento
epiteliale che si stratifica all'interno del lume. Non comporta
aumento significativo del rischio di neoplasia maligna. Il rischio
è lievemente aumentato quando l'epiteliosi è molto spiccata (florida).
Eritema
Arrossamento della cute determinato da vasodilatazione capillare.
Eritrociti
Cellule del sangue contenenti emoglobina (globuli rossi).
Escissione
Asportazione chirurgica di tessuti o organi.
Esofagite
Infiammazione dell'esofago.
Essudato
Liquido flogistico ricco di proteine (concentrazione proteica maggiore
di 3g/dl), si accumula nell'interstizio in corso di processi infiammatori
con alterazioni della barriera endoteliale vasale.
Estrogeni
Ormoni sessuali femminili prodotti prevalentemente dalle ovaie e,
meno, dai surreni.
Etoposide
Farmaco antitumorale utilizzato anche nella terapia del carcinoma
mammario.
Exeresi
Sinonimo di asportazione di una parte di tessuto.
Eziologia
Insieme delle cause che provocano una malattia.
F
Fattore di rischio
Agente in grado di determinare un aumento del rischio di ammalare
di cancro in soggetti esposti a tale agente rispetto a quelli non
esposti.
Fenretinide (o 4-HPR)
Derivato della vitamina A già utilizzato come farmaco chemiopreventivo
per il tumore della mammella.
Ferritina
Molecola che rappresenta una forma di deposito di ferro nell'organismo.
Utile nella diagnosi di svariate patologie.
Fibroadenoma (o adenofibroma)
Tumore benigno della mammella, frequente in giovane età. Nodulo
ben delimitato, mobile, a superficie liscia o lobulata, è una lesione
iperplastica, proliferazione di componenti cellulari sia dell'epitelio
ghiandolare, sia connettivale. Indicata l'escissione nelle pazienti
con età > di 35 anni, se il diametro supera i
3 cm e se la lesione subisce una crescita
rapida. Non determina aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Fibrosi (o fibrosclerosi o mastopatia fibrosa o fibrosi focale)
Lesione involutivo-regressiva con atrofia globulare, condizione
in cui si determina la formazione di tessuto fibroso; dà massa palpabile.
Non determina aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Fibroma
Tumore benigno costituito da fibroblasti del tessuto connettivo,
tipico di alcune sedi dell'organismo tra le quali cute, utero, ovaie,
ossa.
Fibromatosi
Lesione proliferativi-infiltrativa caratterizzata da una produzione
esuberante di fibroblasti e collagene. Dopo asportazione tende a
recidivare.
Non determina aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Fibromioma
Tumore benigno composto da una componente muscolare ed una connettiva.
Fibrosarcoma (o sarcoma stromale)
Tumore maligno originato dai fibroblasti del tessuto connettivo.
Il sarcoma mammario puro è molto raro, più frequentemente rappresenta
l'evoluzione maligna del tumore fillode.
Fistola
Comunicazione anomala tra due organi interni o tra un organo interno
e la superficie corporea.
Fistola duttale o periduttale
Ascesso subareolare recidivante (vedi).
Fitoestrogeni
Prodotti naturali che comprendono la soia (isoflavonoidi), i lignani
dei semi di lino, dei cereali, dei legumi, delle alghe e di varie
verdure e gli indoli contenuti nelle crucifere (cavolfiori, rape).
Hanno un'azione ormonale debole che determina una inibizione della
produzione dei 'più forti' ormoni prodotti dall'organismo (ormoni
sessuali tipo l'estrogeno) e che, prendendone il posto, ne impediscono
l'azione.
Flogosi (o infiammazione)
Risposta reattiva ad un agente perturbante la cui finalità
é il ripristino dello stato iniziale.
Fluorouracile (o 5-Fluorouracile)
Farmaco chemioterapico appartenente al gruppo degli antimetaboliti,
utilizzato nel trattamento di vari tumori tra i quali anche quello
mammario.
Follow up
Periodo di osservazione clinica e strumentale di un paziente successivo
ad un trattamento.
Formula leucocitaria
Numero relativo delle cinque classi di leucociti nel sangue.
Fosfatasi alcalina
Enzima i cui livelli sierici possono aumentare in diverse condizioni
patologiche tra le quali colestasi, epatopatie, malattie ossee ed
anche, fisiologicamente, in gravidanza. Inoltre elevati livelli
di fosfatasi alcalina si possono osservare in presenza di neoplasie
primitive o metastatiche delle ossa e del fegato (anche da carcinoma
mammario metastatico).
Fox-Fordyce (Sindrome di)
Cisti delle ghiandole sudoripare presenti nell'areola mammaria;
tendono a provocare prurito locale.
G
G-CSF
(granulocyte colony stimulating factor
o fattore stimolante
le colonie di granulociti)
Proteina che stimola la proliferazione e la maturazione di progenitori
dei granulociti.
Galattocele
Lesione caratteristica della mammella lattante, consistente di dotti
dilatati ripieni di secreto latteo.
Galattoforite
Infiammazione dei dotti galattofori, canali escretori della ghiandola
mammaria.
Galattografia
Metodica radiologica che permette la visualizzazione dell'albero
galattoforo della mammella mediante iniezione di mezzo
di contrasto nei dotti.
Gamma camera
Strumento per dosare la quantità di radioattività in vivo, emesse
da isotopi radioattivi somministrati nell'organismo. Viene usata
sopratutto nelle varie scintigrafie (ossea, tiroidea etc ) e nell'analisi
del linfonodo sentinella.
Gene
Tratto di DNA che occupa una specifica sede (locus) di un cromosoma;
contiene l'informazione genetica per la sintesi di una determinata
proteina.
Genoma
L'insieme di tutti i geni di un organismo.
GICA (o CA 19.9)
Antigene tumorale gastrointestinale, dove i livelli sierici sono
aumentati in particolari tipi di tumori (stomaco, colon, fegato)
Ginecomastia
Lesione iperplastica mono o bilaterale della ghiandola mammaria
maschile. E' caratterizzata dalla proliferazione epiteliale nel
lume dei dotti talora neoformati (variante florida), che può involgere
con sclerosi periduttale 8variante fibrosa). E' differente dalla
pseudoginecomastia (o ginecomastia falsa), consistente in aumento
di tessuto adiposo.
Non determina aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Gonadotropina corionica (HCG)
Molecola secreta dalla placenta. composta da due catene alfa e beta.
Per la beta-HCG (vedi).
Granulocitopenia
Riduzione del numero di granulociti nel sangue, espressione pressoché
assoluta di una riduzione del numero dei granulociti neutrofili.
Grading o grado istologico di malignità
Insieme di parametri utili per definire la differenziazione cellulare
e l'aggressività del tumore (es. atipie cellulari, frequenza mitotica,
presenza di necrosi).
La valutazione del grading viene effettuata su tutti i tipi istologici
di carcinoma invasivo. Il sistema di grading usato è quello di Nottingham
o di Elston-Ellis. Tale metodo prende in considerazione tre variabili
morfologiche della neoplasia: formazione dei tubuli - pleomorfismo
nucleare - numero di mitosi. Ad ogni variabile sono assegnati dei
punti che vanno da
1 a
3; la somma del punteggio finale determina il grado istologico.
Sono 3 i gradi:
Grado 1= punteggio da
3 a
5 ( ben differenziato, a basso grado )
Grado 2= punteggio da
6 a
7 ( poco differenziato, a medio grado )
Grado 3= punteggio da
8 a
9 ( indifferenziato, ad alto grado )
Gray (Gy)
La dose di radiazioni assorbita viene espressa in unita Gray. Attualmente
è la più utilizzata nella pratica radioterapica dove ha sostituito
il rad (1 Gy = 100 rad) utilizzata anche nel trattamento conservativo
del tumore della mammella.
H
HBV
Virus dell'epatite B, il quale risulta implicato nella genesi dell'epatite
virale acuta e cronica B e della cirrosi epatica.
HCG
Acronimo inglese di gonadotropina corionica.
HCV
Virus dell'epatite C, il quale risulta implicato nella genesi dell'epatite
virale acuta e cronica C e della cirrosi epatica.
Her-2-neu
Vedi C-erbB-2.
HIV
Virus responsabile dell'AIDS.
HLA
Complesso di antigeni di istocompatibilità presenti sulla superficie
di tutte le cellule nucleate, il quale è assolutamente specifico
per ogni singolo individuo.
Hospice
Struttura assistenziale in cui viene fornita una qualificata assistenza
al paziente critico ed ai suoi familiari.
K
Ki-67/MIB-1
Marcatore di proliferazione cellulare. Corrispondono ad una determinazione
dell'antigene presente nelle cellule proliferanti (neoplastiche)
della mammella; valutano la proliferazione cellulare del tumore
contando la percentuale di cellule marcate con anticorpo monoclonale
Ki 67. Alti livelli di attività proliferativa calcolata con il Ki-67
sembrano correlati con una cattiva prognosi nelle pazienti con carcinoma
mammario e linfonodi negativi.
I
Iatrogeno
Provocato da un tipo di
trattamento.
Ibandronato
Farmaco utilizzato nel trattamento delle metastasi ossee secondarie
al carcinoma mammario.
Ifosfamide
Farmaco chemioterapico appartenente al gruppo degli alchilanti;
viene impiegato anche nel trattamento dei carcinomi mammari.
IGF-1
Marcatore biologico del tumore della mammella. E' un fattore di
crescita che influenza la proliferazione cellulare dei tessuti epiteliali
(mammella) e mesenchimali.
Immunoglobulina (o Ig)
Sostanza proteica prodotta da linfociti B e plasmacellule. Si lega
in maniera selettiva con un antigene determinando una risposta immunitaria
specifica. Le immunoglobuline sono raggruppate in 5 classi: IgG,
IgM, IgA, IgD e IgE.
Indice mitotico (o MI)
Determinazione tumorale delle cellule in mitosi (ciclo cellulare).
Infusione
Somministrazione lenta di soluzioni nell'organismo a scopo terapeutico.
Si distingue in:
Intrarteriosa (IA):
Via di somministrazione regionale impiegata per farmaci destinati
ad un organo o ad un distretto corporeo.
Intracavitaria (IC):
Via di somministrazione regionale di farmaci all'interno di uno
spazio o cavità corporea; ne fanno parte la via intratecale, intrapleurica,
intraperitoneale e intravescicale.
Intraperitoneale:
Via di somministrazione di farmaci all'interno del liquido peritoneale,
cioè del liquido che umidifica la superficie di gran parte degli
organi contenuti nell'addome e anche di parte degli organi pelvici.
Intrapleurica:
Via di somministrazione di farmaci all'interno del liquido pleurico,
cioè del liquido che umidifica la superficie che riveste i polmoni
Intratecale (IT):
Via di somministrazione di farmaci all'interno del liquido che circonda
il midollo spinale.
Intravenosa (IV):
Via di somministrazione di farmaci più utilizzata. Sinonimo: endovenosa.
Intravescicale (IVE):
Via di instillazione di farmaci nella cavità vescicale.
Immunoterapia
Utilizzo di sostanze naturali o artificiali per stimolare o ripristinare
la risposta immunologica dell'individuo nei confronti di un tumore.
Inibitori delle aromatasi
Classe di farmaci (tra i quali l'anastrazolo e il letrozolo) che
inibiscono la sintesi dell'enzima aromatasi responsabile della trasformazione
degli ormoni androgeni in estrogeni soprattutto nella donna in menopausa,
la cui funzione estrogenica è fisiologicamente depressa. Sono, quindi,
farmaci che riducono gli estrogeni circolanti e inibiscono la crescita
tumorale.
Interferone
Componente di una famiglia di proteine (interferoni), prodotte da
diverse cellule in risposta a stimoli vari (compresi i virus). Gli
interferoni sono in grado di esercitare un attività antivirale e
funzioni immunoregolatrici; vengono classificati in alfa, beta e
gamma.
Interleuchina
Gruppo di proteine prodotte da vari tipi di cellule tra cui linfociti
e macrofagi, che regolano molte funzioni del sistema immunitario.
Iperecogeno
Qualità ultrasonografica di tessuti o strutture di riflettere in
notevole quantità le onde ultrasoniche ad esse dirette. E' propria
di strutture solide; può essere omogenea o disomogenea.
Iperplasia
Aumento del numero delle cellule di un determinato tessuto. Il rischio
cancerogeno di una iperplasia è nullo, ad eccezione delle iperplasie
atipiche (iperplasia duttale e lobulare atipica mammaria, iperplasia
atipica dell'endometrio), sulle quali può insorgere un cancro.
Iperplasia duttale atipica
Lesione proliferativa epiteliale dei dotti terminali intraextralobulari
e dei lobuli caratterizzata dalla cospicua proliferazione endoluminale
che si stratifica all'interno del lume dilatandolo con confluenza
delle unità sub-lobulari in cavità più ampie simil duttali. Spesso
presenta aspetti citologici e strutturali simili a quelli del carcinoma
intraduttale non comedonico dal quale si differenzia esclusivamente
in termini quantitativi. Comporta un rischio aumentato di comparsa
di carcinoma nella
mammella omo e controlaterale con pari frequenza. Secondo alcuni
Autori l'iperplasia duttale atipica è sinonimo di carcinoma duttale
in situ ben differenziato.
Iperplasia lobulare
Lesione iperplastica con conservata polarità dei duttuli lobulari
che appaiono lievemente distesi, con lume ristretto ma persistente.
Non determina aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Iperplasia lobulare atipica
Lesione proliferativa dei dotti terminali intra-extralobulari e
dei lobuli. E' caratterizzata da proliferazione intraluminale del
rivestimento epiteliale con obliterazione del lume e distensione
dei duttuli ma conservazione della struttura lobulare. Presenta
aspetti citologici e strutturali simili a quelli del carcinoma lobulare
in situ dal quale si differenzia in termini quantitativi. Comporta
un aumento del rischio di comparsa di carcinoma nella mammella omo-controlaterale.
Tale rischio è discretamente aumentato se associato ad estensione
pagetoide ai dotti limitrofi ed è incrementato dalla familiarità
specifica.
Iperplasia lobulare sclerosante (o iperplasia fibroadenomatoide)
Modificazione fibroadenomatosa di singoli lobuli che mantengono
la loro individualità. Si può osservare nel contesto di una fibrosi
o di una mastopatia fibrocistica. Non determina aumento di rischio
di comparsa di carcinoma.
Ipertrofia
Aumento delle dimensioni di un tessuto o di un organo, causato dall'incremento
delle dimensioni delle cellule che lo costituiscono piuttosto che
per il numero di queste (iperplasia).
Ipertrofia stromale pseudoangiomatosa
Lesione di accompagnamento di altre lesioni, può ricordare un fibroadenoma,
non dà massa palpabile.
Ipertrofia giovanile (o virginale o macromastia)
Lesione iperplastica mono-bilaterale, caratterizzata da formazione
in eccesso di tessuto ghiandolare e stromale fibroadiposo. Non determina
aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Ipoecogeno
Qualità ultrasonografica di tessuti o strutture di riflettere poco
le onde ultrasoniche ad esse dirette.
Ipotiroidismo
Insufficienza della ghiandola tiroide (ridotta secrezione degli
ormoni tiroidei).
Ipertiroidismo
Eccessiva secrezione degli ormoni tiroidei.
Isterectomia
Asportazione dell'utero.
Istologico (esame)
Studio dei tessuti bioptici o anatomici prelevati dall'organismo;
consente di identificare la natura e le caratteristiche delle cellule
del tessuto prelevato.
Istiocitoma fibroso maligno
Varietà di sarcoma dei tessuti molli descritto dopo irradiazione
della mammella o nell'evoluzione di un tumore filloide.
Istotipo
Tipo di cellule, benigne o maligne, presenti in un determinato tessuto.
L
Labeling Index ( o TLI)
Marcatore di proliferazione cellulare. Nel tumore mammario è utilizzato
come parametro prognostico nella ripresa di malattia, loco-regionale
e a distanza, e come fattore predittivo di risposta ai trattamenti
medici (ormono e chemioterapia)
Leiomioma
Tumore benigno del tessuto muscolare liscio vascolare o del capezzolo.
Non determina aumento significativo di rischio di comparsa di carcinoma
(è supposto essere la matrice del rarissimo leiomiosarcoma).
Leiomiosarcoma
Varietà molto rara di tumore maligno della mammella, è costituito
da cellule muscolari liscie e rappresenta una possibile evoluzione
maligna del tumore fillode.
Lesione sclero-elastosica (o radial scar o cicatrice raggiata)
Lesione iperplastica raggiata, epiteliale e stremale, caratterizzata
da adenosi ed epiteliomi a corona attorno ad un centro scleroelastosico.
Alla mammografia è rilevata come un addensamento raggiato, raramente
come massa palpabile. Come tale, non determina aumento significativo
di rischio di comparsa di carcinoma.
Letrozolo
Farmaco inibitore delle aromatasi, utilizzato nel trattamento adiuvante
(dopo terapia chirurgica) del carcinoma mammario positivo per i
recettori per gli estrogeni.
Leucociti
Sinonimo di globuli bianchi. Se ne distinguono 5 diverse classi
differenti (linfociti, monociti, granulociti neutrofili, eosinofili
e basofili).
Leucocitosi
Aumento del numero di leucociti nel sangue.
Leucopenia
Riduzione del numero di leucociti nel sangue.
Linfangite
Infiammazione dei vasi linfatici.
Linfatici (vasi)
Vasi che trasportano la linfa dai tessuti ai linfonodi e, successivamente,
ai tronchi linfatici maggiori; recenti studi dimostrano un collegamento
linfatico con il circolo sanguigno mediante anastomosi dette linfo-ematiche.
Linfedema
Edema di un distretto anatomico dovuto ad un accumulo di liquido
interstiziale causato dall'ostruzione o dall'asportazione di vasi
linfatici.
Linfoadenectomia
Asportazione di uno o più linfonodi.
Linfoadenopatia
Affezione infiammatoria o neoplastica dei linfonodi.
Linfochina
Sostanza prodotta da leucociti che agisce su altre cellule ( interleuchine,
GM-CSF e G-CSF ).
Linfociti
Popolazione cellulare del sangue appartenenti al gruppo dei leucociti
e sono raggruppati in due principali tipi per la risposta immunologica:
linfociti B e T.
Linfocitosi
Aumento del numero dei linfociti nel sangue.
Linfografia
Radiografia di vasi linfatici e di linfonodi previa infusione di
mezzo di contrasto.
Linfoma
Tumore maligno del sistema linfatico.
Localizzazione mammaria molto rara, frequentemente secondaria a
processi sistemici.
Linfoma di Hodgkin (LH)
Linfoma che origina da linfonodi, frequente tra i 15 ed i 35 anni
di età. Si caratterizza per la presenza nel suo contesto delle cellule
chiamate di Reed Sternberg.
Linfoma Non Hodgkin (LNH)
Termine con cui sono chiamati alcuni tipi di linfomi che presentano
differenze rispetto al linfoma di Hodgkin ed che vengono classificati
in base al grado di malignità delle loro cellule( alto grado, grado
intermedio e basso grado).
Linfonodo
Unità funzionale ed anatomica del tessuto linfoide, di forma rotondeggiante,
posta lungo il decorso dei vasi linfatici. Produce linfociti e monociti.
Linfonodo sentinella
Primo linfonodo del cavo ascellare interessato dalla neoplasia mammaria
e al quale normalmente il cancro si estende.
Linfopenia
Riduzione del numero dei linfociti nel sangue.
Linfoscintigrafia
Metodica d'immagine utilizzata per individuare il linfonodo sentinella
nella chirurgia conservativa della mammella.
Lipoma
Tumore benigno che origina da cellule del tessuto adiposo. Non determina
aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Lipomatosi
Sostituzione adiposa consensuale all'atrofia della ghiandola mammaria.
Liponecrosi (o steatonecrosi)
Lesione infiammatoria granulomatosa secondaria a necrosi traumatica
del tessuto adiposo (grasso sottocutaneo); evolve in sclerosi o
calcificazioni.
Liposarcoma
Varietà molto rara di sarcoma mammario nella forma pura, rappresenta
una possibile evo9luzione maligna del tumore fillode.
Lobulo lattante
Modificazione secretiva dei lobuli soprattutto in donne che assumono
farmaci ormonali e anticoncezionali, ma anche in postmenopausa.
Lobulo persistente
Anomalia del processo involutivo fisiologico postmenopausale con
persistenza di lobuli normotrofici in un contesto atrofico. Riscontrabile
in associazione a lesioni proliferative preneoplastiche. Come tale,
non determina aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Lumpectomy
Intervento chirurgico che comporta l'asportazione del tumore e di
una più estesa quantità di tessuto mammario circostante (resezione
segmentaria), a garanzia di margini di resezione liberi da cellule
tumorali.
M
Macrofagi
Cellule derivate dai monociti del sangue, dotate di capacità di
fagocitare materiali estranei, detriti cellulari, cellule senescenti
(che vanno incontro a morte) e microrganismi; svolgono un ruolo
importante nell'induzione e nell'espressione della risposta immunitaria
e producono citochine.
Mammografia
Metodica radiologica dedicata per ottenere una immagine radiologica
della mammella con un apparecchio denominato mammografo. Utilizza
le basse tensioni (20-35 kv)
per rendere massimo l'effetto fotoelettrico e permettere l'accentuazione
di piccole differenze di assorbimento.
Mammoplastica
Intervento di chirurgia plastica per 'rivitalizzare' il seno atrofico
in forma normale.
Mammorepere
Repere metallico posizionato sotto guida ecografica o mammografia
o tomografica in una lesione non palpabile della mammella; serve
a guidare il chirurgo nell'intervento di asportazione.
Marcatore tumorale
Sostanza che può rappresenta un segnale della presenza e dello sviluppo
di un tumore. I marcatori tumorali più utilizzati nella pratica
clinica sono: CEA, CA 15-3, MCA, TPA, CA 125, CA 19-9, AFP, NSE,
PSA., CYFRA., SCC, ecc.
Margini di resezione
Parametro predittivo (previsione) delle recidive locali; il margine
di resezione viene considerato positivo se direttamente interessato
dalla neoplasia.
Mastectomia
Asportazione/resezione totale o parziale della ghiandola mammaria..
Mastectomia radicale secondo Halsted
Intervento chirurgico che comporta l'asportazione della mammella,
dei muscoli pettorali, di tutti i linfonodi ascellari e di porzioni
di tessuto adiposo e cute. Oramai poco utilizzata nella pratica
chirurgica se non in casi selezionati.
Mastectomia radicale modificata
Intervento chirurgico che comporta l'asportazione della mammella,
della maggior parte dei linfonodi ascellari e spesso del rivestimento
dei muscoli pettorali. L'asportazione risparmia entrambi i muscoli
(mastectomia radicale modificata secondo Madden), o sacrifica il
muscolo piccolo pettorale (mastectomia radicale modificata secondo
Patey).
Mastectomia segmentaria
Intervento chirurgico che comporta l'asportazione del tumore e di
una più estesa quantità di tessuto mammario circostante. Occasionalmente
viene asportata anche una parte del rivestimento dei muscoli pettorali
e in alcuni casi i linfonodi ascellari.
Mastectomia sottocutanea
Asportazione della mammella rispettando la cute soprastante ed il
complesso areola-capezzolo.
Mastectomia totale (o simplex)
Asportazione dell'intera mammella; è possibile anche l'asportazione
dei linfonodi ascellari.
Mastite
Infiammazione della ghiandola mammaria.
Mastite linfocitaria
Addensamento fibroso caratterizzato da infiltrazione linfocitaria
peri-intralobulare, periduttale, e perivascolare; può produrre massa
palpabile. Si associa spesso al diabete mellito insulino-dipendente
o ad affezioni autoimmunitarie.
Mastopatia fibrocistica (o displasia mammaria o malattia cistica)
Condizione della mammella caratterizzata dalla presenza di un complesso
di lesioni variamente associate (cisti, fibrosi, iperplasia, adenosi).
Non determina aumento di rischio di comparsa di carcinoma. Le differenti
proliferazioni epiteliali associate devono essere valutate per se
stesse (ad esempio iperplasia atipica).
Mastopatia proliferativa
Comprende tutte le lesioni che comportano proliferazione cellulare.
MCA
Marcatore tumorale associato al carcinoma mammario, meno sensibile
e specifico del CA 15.3. Presente anche in forme benigne della mammella
e nelle malattie epatiche.
Melena
Emissione di feci di colore nerastro (picee) in quanto mescolate
a sangue digerito (ovvero sangue venuto a contatto con l'acido cloridrico
dello stomaco). Di solito, è espressione di un sanguinamento a livello
delle prime vie digestive o dell'intestino tenue.
Melfalan
Farmaco chemioterapico alchilante, utilizzato anche nella terapia
del carcinoma mammario.
Menarca
Età di inizio dell'attività riproduttiva della donna; coincide con
la prima mestruazione.
Menopausa
Età della fine dell'attività riproduttiva della donna; coincide
con la scomparsa della mestruazione
Metaplasia
Alterazione tessutale dove alcuni elementi appartenenti ad un tessuto
producono altri elementi che si isolano e che costituiscono cellule
e tessuti aventi caratteristiche fisiche e chimiche distinte.
Metaplasia apocrina
Modificazione della differenziazione
epiteliale che rispecchia l'origine dell'epitelio sudoriparo
apocrino. Non determina aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Metaplasia osteo-cartilaginea benigna
Modificazione della differenziazione stromale, osservabile nel contesto
di fibroadenoma, adenoma pleiomorfo e condrolipoma. Come tale non
determina aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Metaplasia osteo-cartilaginea maligna
Modificazione della differenziazione che riflette il potenziale
metaplastico di un carcinoma infiltrante, le cui cellule producono
matrice ossea e/o cartilaginea.
Metaplasia squamosa benigna
Modificazione della differenziazione epiteliale osservabile nel
contesto di un fibroadenoma, papilloma, tumore fillade, ginecomastia.
Come tale, non determina aumento di rischio di comparsa di carcinoma
Metastasi
Riproduzione a distanza di un tumore dal luogo originario di insorgenza,
a causa della diffusione di cellule tumorali attraverso i vasi linfatici,
i vasi sanguigni o cavità corporee; la presenza di metastasi rappresenta
un segno inequivocabile di malignità del tumore.
Methotrexate
Farmaco antimetabolita, utilizzato anche nella terapia del
carcinoma mammario.
Mezzo di contrasto
Sostanza a radiopacità diversa da quella dei tessuti, che somministrate
consentono di rendere all'indagine radiologica accessibilità a cavità
reali o virtuali del corpo, che altrimenti non potrebbero essere
differenziate dalle strutture circostanti.
Mineralometria ossea
Esame strumentale che valuta l'osteoporosi; lo studio del tessuto
osseo avviene attraverso l'attenuazione dei raggi X. La tecnica
a doppio fotone utilizza una fonte di 153 gadolinio ed un rilevatore
a scintillazione.
Mioblastoma (o tumore a cellule granulose)
Lesione benigna originante dalle cellule della guaina nervosa. Non
determina aumento di rischio di comparsa di carcinoma.
Mioepitelioma
Neoplasia caratterizzata da proliferazione di cellule mioepiteliali
che tende a recidivare per il carattere infiltrativi dei margini.
Mioepiteliosi
Iperplasia mioepiteliale intraduttale talora papillare, o periduttale
associata ad adenosi sclerosante.
Mitoxantrone
Farmaco antitumorale utilizzato anche nella terapia del carcinoma
mammario.
Mondor (sindrome di)
Tromboflebite della vena superficiale toraco-epigastrica; si manifesta
con dolore acuto in corrispondenza della vena trombosata (cordone
duro, arrossato e dolente).
Monocito
Cellule del sangue appartenenti al gruppo dei leucociti, che possono
lasciare il circolo sanguigno e migrare verso altri organi e tessuti
trasformandosi in macrofagi.
Monocitosi
Aumento del numero dei monociti nel sangue.
Mucocele
Accumulo di materiale mucinoso endocistico che può manifestarsi
come massa palpabile; può simulare il carcinoma mucinoso, al quale
può trovarsi associato, così come al carcinoma intraduttale e ad
iperplasia duttale atipica.
Mucosite
Infiammazione di una membrana mucosa. La orale rappresenta un frequente
effetto collaterale.
N
Necrosi
Oltre che nelle lesioni su base vascolare classica (infarto), può
prodursi in fibroadenomi o tessuto mammario integro durante la gravidanza
e l'allattamento, o in pazienti trattate con anticoagulanti cumarinici.
Nell'ambito dei carcinomi, una necrosi estesa, non comedonica, presenta
un fattore prognostico negativo.
Nervo intercosto-brachiale
Struttura nervosa deputata prevalentemente all'innervazione, per
la sensibilità tattile e dolorifica, dell'ascella e del braccio.
Il nervo viene sempre conservato durante l'asportazione dei linfonodi
ascellari. In casi selezionati può essere sacrificato,
come nel caso di estrema lassità o detto 'a filo del palo
della luce''.
Nervo toracico lungo (o di Bell)
Struttura nervosa deputata prevalentemente all'innervazione del
muscolo dentato anteriore. La sua lesione, durante l'asportazione
dei linfonodi ascellari, produce la cosiddetta 'scapola alata'.
Nervo toraco-dorsale
Struttura nervosa deputata prevalentemente all'innervazione del
muscolo toraco-dorsale. Insieme al suo peduncolo vascolare, il nervo
viene sempre risparmiato durante l'asportazione dei linfonodi ascellari.
Nodulectomia
Asportazione del nodulo mammario.
Nulliparità
Dato anamnestico personale che caratterizza la donna senza figli.
Neurinoma
Tumore mammario benigno di rara osservazione.
O
Oncogene
Gene che, quando attivato, è capace di formare i tumori.
Oncogenesi
Insieme di eventi che comportano la trasformazione di una cellula
normale in cellula tumorale.
Oncologia
Disciplina medica che studia i tumori.
Ormone
Sostanza secreta dalle ghiandole endocrine dell'organismo, a natura
generalmente proteica, glicoproteica o steroidea, in grado di influenzare
anche a distanza l'attività di particolari tipi cellulari. Gli ormoni
provvedono alla regolazione della crescita, della maturazione e
della riproduzione di determinate cellule o tessuti ed inoltre collaborano
al mantenimento del normale equilibrio metabolico dell'organismo.
Ormoni tiroidei
Sostanze liberate dalla ghiandola tiroide posta nella regione anteriore
del collo.
Ormonoterapia
Terapia medica basata sull'uso di sostanze con attività ormonale
o antiormonale.
Osteoporosi
Osteopatia caratterizzata da riduzione della quantità di tessuto
osseo per diminuzione del numero delle lamelle ossee con conservazione
della normale struttura e mineralizzazione di quelle residue.
Ovariectomia
Asportazione di una o di entrambe le ovaie.
P
P-53
Marcatore biologico prognostico del carcinoma mammario. Codifica
una proteina nucleare che inibisce la progressione delle cellule
del ciclo cellulare. La frequenza dei carcinomi mammari con espressione
di p53 varia dal 13 al 45%. Pazienti che presentano una sua mutazione
hanno un più breve intervallo libero da malattia ed una più breve
sopravvivenza globale.
Paget (Malattia di)
Diffusione intraepidermica per contiguità di carcinoma intraduttale
(tipo comedonico),
realizzante una lesione simil-eczematosa del capezzolo ed eventualmente
dell'areola; spesso associata al carcinoma infiltrante, quasi sempre
presente quando esista massa palpabile sottostante la lesione cutanea.
Pagetoide (estensione)
Propagazione subepiteliale per contiguità di proliferazioni epiteliali
globulari (iperplasia globulare atipica, carcinoma globulare in
situ).
Palliativa (terapia)
Trattamento medico del malato quando questi non è più guaribile;
consistono nella cura del dolore, dei vari sintomi e nel supporto
psicologico al fine di migliorare la qualità della vita residua.
Pancitopenia
Deficit di tutti gli elementi corpuscolati del sangue (anemia +
leucopenia + piastrinopenia).
Papilloma intraduttale (o papilloma solitario centrale)
Tumore benigno di origine epiteliale-mioepiteliale. Dei grossi dotti
mammari sottoareolari, caratterizzata da neoformazione papillare
che dilata il lume duttale, talora sino a dimensioni cistiche (papilloma
intracistico, cistoadenoma papillare). E' responsabile di secrezione
anomala, spesso ematica, dal capezzolo. Non determina aumento di
rischio di comparsa di carcinoma.
Papilloma periferico
Iperplasia dell'epitelio dei lobuli e dei dotti terminali, spesso
multipla, caratterizzata da alcune proliferazioni tessutali talora
in forma papillare che dilatano il lume. Comporta un rischio lievemente
aumentato di comparsa di carcinoma, incrementato quando rileva atipia.
Papillomatosi
Vedi epiteliosi.
Papillomatosi giovanile (o mastopatia giovanile)
Lesione iperplastica del rivestimento epiteliale dei lobuli e dei
dotti terminali, caratterizzata da proliferazione epiteliosica talora
spiccata e da dilatazione cistica delle subunità globulari. In età
giovanile come massa palpabile. Suscettibilità familiare allo sviluppo
di carcinoma. Attenta sorveglianza in caso dI lesione bilaterale,
multicentrica e recidivante.
Paraneoplastica (Sindrome)
Insieme di sintomi e segni espressione dell'azione a distanza
di un tumore che secerne alcune sostanze.
Patogeno
Che provoca malattia. Il potere patogeno di un germe è rappresentato
dal complesso di manifestazioni morbose provocate dalla penetrazione
del germe stesso in un organismo recettivo.
Patologo
Medico specializzato nella diagnosi delle anomalie riscontrate in
tessuti prelevati durante interventi chirurgici o esami autoptici
Preghieroterapia
Meditazione e raccoglimento spirituale che, in presenza della fede,
possono essere di aiuto al mantenimento della salute e possono permettere
di affrontare una malattia.
Protesi
Organo, o parte di esso, artificiale che sostituisce una parte mancante.
Patogenesi
Complesso degli eventi che portano allo sviluppo di una malattia.
Performance status
Scala di valutazione dello stato di validità generale di un paziente,
la quale viene utilizzata in oncologia per stabilire l'indicazione
al trattamento, per la valutazione della risposta clinica alla terapia
e come fattore prognostico nelle neoplasie in fase avanzata.
PET
Acronimo inglese di tomografia ad emissione di positroni; tecnica
di indagine che utilizza un computer che elabora i segnali provenienti
da un tomografo che rileva la distribuzione di molecole marcate
emittenti positroni somministrate al soggetto in esame.
Piastrine
Piccole cellule circolanti nel sangue, che partecipano all'emostasi,
cioè all'insieme di eventi che determinano l'arresto del sanguinamento
quando un vaso viene leso.
Piastrinopenia
Riduzione del numero di piastrine circolanti nel sangue.
Plasmacellule
Cellule derivate dai linfociti B, deputate alla produzione di immunoglobuline.
Ploidia
Caratteristica comune a tutte le neoplasie quale espressione di
alterazioni gnomiche grossolane. Il suo valore prognostico è tuttora
in studio.
Polichemioterapia
Trattamento medico che prevede l'impiego di più farmaci chemioterapici
con diverso meccanismo di azione.
Polipo
Lesione vegetante, solitamente benigna, che protrude da una
mucosa.
Poliposi
Polipi multipli.
Port a cath
Dispositivo di infusione di farmaci (chemioterapici) o soluzioni
costituito da un serbatoio posizionato chirurgicamente sotto la
cute ed un catetere la cui estremità distale si aggetta in un determinato
vaso venoso o arterioso.
Precancerosa (lesione)
Patologia con potenzialità evolutive in senso tumorale maligno.
Prevenzione oncologica
A)
Prevenzione primaria:
Strategia finalizzata all'eliminazione o alla riduzione dell'esposizione
ambientale ad agenti cancerogeni noti.
B)
Prevenzione secondaria:
Strategia finalizzata alla diagnosi precoce di un tumore, quando
questo è in una fase iniziale e quindi curabile, o anche al riconoscimento
e al trattamento di suoi precursori.
Profilassi
Norme e provvedimenti atti a prevenire una malattia.
Progestinici
Ormoni sessuali femminili, utilizzati anche nel trattamento
del carcinoma mammario.
Prognosi
Previsione del probabile decorso ed esito di una malattia.
Progressione tumorale
Avanzamento clinico e biologico della malattia neoplastica.
Protocollo di ricerca
Documento contenente il programma inerente una sperimentazione
clinica.
PSA
Marcatore tumorale del carcinoma prostatico (frazione totale e libera).
Q
Quadrantectomia (o bilobectomia)
Asportazione di un settore di ghiandola mammaria con la cute sovrastante
e la sottostante fascia del muscolo pettorale.
Qualità di vita
Percezione soggettiva che un ha individuo, sia della propria salute
fisica e psicologico-emotiva, sia della posizione che ha nella vita
nel contesto dell'ambiente in cui vive e in relazione alle proprie
aspettative e preoccupazioni.
QUART
Quadrantectomia (QUA) + radioterapia (RT).
R
Rad
Unità di dose assorbita, equivalente ad un centesimo di Gray (Gy).
Radiobiologia
Ramo della biofisica che studia gli effetti delle radiazioni e in
particolare di quelle ionizzanti sulla materia vivente.
Radioisotopo
Elemento chimico con numero instabile di neutroni. Usato in medicina
nucleare.
Radiologia
Branca della medicina che studi le malattie mediante la diagnostica
per immagini.
Radioresistente
Popolazione cellulare le cui caratteristiche consentono una opportuna
risposta all'irradiazione riducendo gli effetti biologici.
Radiosensibile
Popolazione cellulare, ad alto grado di differenziazione e a notevole
attività mitotica, che mostra effetti biologici rilevanti anche
con piccole dosi di radiazioni.
Radioterapia
Trattamento delle malattie basato sull'impiego di radiazioni ionizzanti.
Radiotrasparente
Qualità di una struttura di essere attraversata da un fascio di
radiazioni trattenendone una limitata quantità.
Raggi alfa
Radiazione corpuscolata con carica elettrica positiva corrispondente
a un nucleo di elio (2 protoni e 2 neutroni.
Raggi beta
Radiazione corpuscolata corrispondente ad elettroni (b-) o positroni
(b+).
Raggi gamma
Radiazione elettromagnetica ionizzante di origine nucleare; viene
emessa da isotopi gamma emittenti.
Raggi x
Radiazioni elettromagnetiche di lunghezza d'onda minore di quella
dei raggi ultravioletti.
Raloxifene
Farmaco antagonista ormonale (antiestrogeno) utilizzato nel trattamento
del carcinoma mammario metastatico.
Randomizzazione
Meccanismo, utilizzato negli studi di tipo comparativo, per mezzo
del quale due o più terapie vengono confrontate mediante assegnazione
casuale ai pazienti.
Recettore
Molecola posta all'interno o sulla superficie delle cellule, che
è caratterizzata dalla capacità di legarsi selettivamente ad una
determinata sostanza.
Recettore per estrogeni (ER) e progesterone (PgR)
Molecole presenti nella neoplasia capaci di legarsi all'ormone specifico.
Sono predittrici di risposta alla terapia ormonale.
Recidiva
Ricomparsa di una malattia dopo che il paziente è stato considerato
clinicamente guarito.
Refrattario
Resistente alla terapia.
Remissione
Regressione della neoplasia, che può essere completa con scomparsa
della neoplasia (remissione completa) o parziale con riduzione della
neoplasia superiore al 50% (remissione parziale).
Resezione
Asportazione chirurgica parziale o totale di un organo.
Resezione mammaria
Asportazione di una porzione di tessuto mammario.
Resezione mammaria limitata (o tumorectomia o biopsia escissionale)
Asportazione di una piccola porzione di tessuto mammario comprendente
il tumore.
Resezione mammaria ampia (o Wide Excision)
Asportazione del tumore comprendendo anche una porzione di tessuto
ghiandolare normale, di solito un margine non inferiore al centimetro
di parenchima macroscopicamente sano.
Ria
Dosaggio radioimmunologico che ha la capacità di quantificare una
reazione antigene-anticorpo mediante misure di radioattività. Il
metodo si basa sulla competizione tra un antigene marcato ed un
antigene non marcato (sostanza da dosare, a concentrazione ignota).
Ricaduta
Peggioramento delle condizioni di un malato che è in via di miglioramento.
Rischio relativo (o RR)
Misura del rischio comunemente usata in epidemiologia oncologica
nel confronto tra popolazioni di pazienti, definisce la probabilità
in eccesso di sviluppare (incidenza) o morire di (mortalità) un
carcinoma comportata dalla presenza di un fattore di rischio, rispetto
al rischio base per definizione=1 in assenza di detto fattore.
Risonanza Magnetica Nucleare (RMN)
Metodica di indagine che sfrutta le proprietà fisiche dell'atomo
di idrogeno e consente di studiare le strutture interne del corpo
ed in particolar modo i tessuti molli.
ROLL (o Radioguided Occult Lesion Localization)
Metodica di indagine per la localizzazione radioguidata con sonda
di lesioni non palpabili (opacità, microcalcificazioni) della mammella.
Risposta terapeutica
Risposta della neoplasia alla terapia.
A) Risposta completa:
scomparsa della neoplasia.
B) Risposta parziale: riduzione
della neoplasia di oltre il 50%.
C) Stazionarietà: mancata
riduzione della malattia.
D) Progressione:
avanzamento della malattia neoplastica.
S
Sarcoma
Tumore maligno costituito da cellule del tessuto connettivo (Tumore
muscolare, Tumore osseo, Tumore cartilagineo, Tumore delle pareti
vascolari e delle cellule del sistema nervoso).
Sarcoma osteogenico (o osteosarcoma)
Varietà molto rara e altamente maligna di sarcoma mammario nella
forma pura, rappresenta più spesso una evoluzione maligna del tumore
fillode.
SCC
Marcatore tumorale di cui si può osservare un livello elevato nelle
pazienti affette da neoplasia cervicale,
polmonare, esofagea, orl e carcinomi squamocellulari, Presente
anche in malattie eczematose della cute (soprattutto psoriasi),
cirrosi, pancreatite, tbc.
Scintigrafia
Metodica diagnostica di medicina nucleare che fornisce la rappresentazione
della distribuzione di un isotopo radioattivo nell'organismo o in
un determinato organo (ossea, polmonare, ecc).
Scirroso
Termine che si usa nei tumori maligni nel cui contesto è presente
tessuto fibroso compatto.
Screening
Programma di selezione degli individui con cancro o con precursori
di cancro da un gruppo di persone finalizzato alla diagnosi precoce.
Sindrome
Complesso di segni e sintomi correlato a più cause.
Sistema immunitario
Sistema deputato alla difesa dell'organismo dall'aggressione esterna
ed interna di agenti che causano malattie.
Sistemico
Che interessa l'intero organismo invece che un singolo organo.
Sonda ecografica
Fa parte dell'apparecchiatura ecografica per rilevare la struttura
e la morfologia delle parti anatomiche da studiare.
Sonda per chirurgia radioguidata
Apparecchio dedicato alla rilevazione del tracciante radioattivo
inoculato. E' utilizzato nell'individuazione del linfonodo sentinella
e delle lesioni non palpabili della mammella.
Sperimentazione clinica
Studio clinico controllato finalizzato alla valutazione di una o
più terapie in pazienti
selezionati
per lo studio.
Stadiazione (in oncologia)
Sistema attraverso il quale viene definita l'estensione di un tumore.
La stadiazione aiuta l'oncologo nella valutazione della prognosi
e della scelta della terapia più appropriata. Aiuta nella valutazione
dei risultati terapeutici e nello scambio di informazioni tra diversi
centri sui pazienti neoplastici. Il metodo di stadiazione più diffuso
è il cosiddetto Sistema TNM.
Stomatite
Infiammazione della mucosa di rivestimento del cavo orale.
Stop-flow
Chemioterapia loco-regionale d'organo o distrettuale, ottenuta mediante
riduzione del flusso endoarterioso.
T
TAC (o tomografia assiale computerizzata)
Indagine morfo-funzionale radiologica di elevato potere risolutivo.
Una serie di radiogrammi, scattati in sequenza spaziale, vengono
elaborati da un computer, che realizza delle immagini tridimensionali.
Tamoxifene
Farmaco antagonista ormonale (antiestrogeno) utilizzato nella terapia
ormonale del carcinoma mammario dopo chirurgia o radioterapia. Viene
impiegato anche nel trattamento del carcinoma metastatico.
Taxani
Farmaci antitumorali utilizzati anche nel trattamento del
carcinoma mammario.
Terapia genica
Trattamento che mira alla sostituzione di un gene che non funziona
(che è la causa della malattia ) con un gene che funziona.
Tiezte (Sindrome di)
Sindrome caratterizzata da dolore, perlopiù gravativo, continuo,
superficiale ed esacerbantesi alla pressione, in corrispondenza
delle giunzioni condro-sternali, nei quadranti interni della mammella.
E' responsabile della mastalgia.
Tiotepa
Farmaco chemioterapico alchilante impiegato anche nella terapia
del carcinoma mammario.
TNM (Classificazione)
Sistema di stadiazione più impiegato nella pratica clinica, nel
quale T identifica il grado di estensione locale del tumore, N il
numero e la sede di linfonodi interessati, M la presenza di metastasi
a distanza.
TPA
Marcatore tumorale di cui si può osservare un livello elevato nelle
pazienti affette neoplasia della
mammella, dei bronchi, della prostata, dell'ovaio o del tratto gastroenterico,
o in altre patologie non neoplastiche (cirrosi, malattie infiammatorie
del fegato, del polmone, del tratto urogenitale e gastrointestinale).
Toracentesi
Puntura evacuativa della cavità pleurica.
Toremifene
Farmaco antagonista ormonale (antiestrogeno) utilizzato nel trattamento
del carcinoma mammario metastatico.
Trigliceridi
Molecola cellulare fonte di energia per l'organismo.
Tumore
Neoformazione nella quale la moltiplicazione delle cellule risulta
essere incontrollata e progressiva.
A)
Tumore benigno
Neoplasia che non ha la capacità di invadere i tessuti circostanti
e di sviluppare delle metastasi.
B) Tumore maligno
Neoplasia che ha la capacità di invadere i tessuti circostanti e
di sviluppare delle metastasi.
C) Tumore borderline
Neoplasia con caratteristiche tali da non potere essere considerata
con la necessaria accuratezza ed affidabilità clinica come una neoplasia
francamente benigna o maligna.
Tumorectomia
Asportazione chirurgica limitata al tumore.
U
Ultrasonografia
Metodica diagnostica basata sull'impegno di ultrasuoni che essendo
riflessi dalle
interfacce dei tessuti creano degli echi la rappresentazione grafica
dei quali costituisce l'immagine ecografica.
Ultrasuono
Suono con una frequenza più elevata del limite superiore udibile
dall'orecchio umano; gli ultrasuoni sono utilizzati in medicina
per evidenziare determinate strutture dell'organismo (ecografia).
V
Vinblastina
Farmaco chemioterapico appartenente alla categoria degli alcaloidi
della vinca che viene utilizzato anche nella terapia del carcinoma
della mammella.
Vinorelbina
Farmaco chemioterapico appartenente alla categoria degli alcaloidi
della vinca, usato anche nel trattamento del carcinoma della mammella.
Virus
Struttura subcellulare, parassita cellulare obbligato, costituito
da materiale genetico (DNA o RNA) racchiuso in un contenitore proteico.
Vitamine
Sostanze organiche che fungono da regolatori biologici dell'organismo.
Vomito
Emissione forzata del contenuto gastrico attraverso la bocca.
Z
Zuska (malattia di)
E' la conseguenza di una mastite periduttale ad evoluzione ascessuale
sottoareolare, risultante dalla rottura del dotto mammario interessato.
La malattia è caratterizzata da un fenomeno di metaplasia squamosa
che interessa il rivestimento epiteliale dei dotti interessati dal
processo flogistico di fistolizzazione, solitamente periareolare.
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