necessario) provocherebbe una maturazione accelerata delle adolescenti da cui la prima mestruazione in età precoce.
Alcuni studi recenti hanno suggerito anche una associazione con cicli mestruali brevi, e lunghi periodi di irregolarità mestruale dopo la prima mestruazione. L'insorgenza di un menarca precoce comporta un numero più elevato di ovulazioni con un maggior numero, rispetto a chi ha un menarca in età più tardiva, di stimolazioni ormonali sulla ghiandola mammaria e da qui l'aumento del rischio di tumore. Poiché un elevato numero di ovulazioni rappresenta un rischio più elevato di tumore al seno, ne consegue che se la donna, come accade nei Paesi del Terzo mondo e nelle società agricole, va avanti ad allattare al seno il suo bambino per almeno 1-2 anni, si produce una soppressione della ovulazione per circa 12-24 mesi, dando riposo a tutto il sistema riproduttivo della mammella con drastica riduzione del rischio. La gravidanza in sé è un fattore di protezione definitivo a lungo termine ,ma nel corso della gestazione e nel periodo immediatamente successivo, le donne presentano un più alto rischio di tumore mammario che le loro coetanee non gravide.
La ipotesi più accettata è che l'ambiente ormonale durante la gravidanza possa promuovere la proliferazione di cellule tumorali "silenti" e già presenti in giovane età. Sicuramente però l 'azione protettiva sulla ghiandola mammaria durante la gestazione consiste nella differenziazione cioè nella maturazione delle cellule epiteliali mammarie che è un evento protettivo nei confronti del tumore del seno.
Durante la gravidanza i lobuli, strutture ghiandolari presenti all'interno del seno, maturano: in particolare nella fase finale della gestazione ,i lobuli di tipo I maturano in lobi di tipo II e tipo III. Questa maturazione è cruciale perché i tumori si sviluppano nei lobi di tipo I. Questo fatto dà ragione del perché si continua a raccomandare di anticipare quanto più è possibile la prima gravidanza perché quanto prima avviene tanto prima si ha la maturazione dei lobuli con il conseguente effetto protettivo.
Nel mondo occidentale invece l'età della prima gravidanza è molto elevata per motivi di lavoro ,studio o scelta di vita,rispetto alle società agricole.
L'interruzione di gravidanza va considerata invece un fattore in grado di aumentare il rischio di tumore perché da un lato viene a mancare la maturazione dei lobuli della fase finale della gestazione e dall'altro si hanno livelli elevati di estrogeni e di progesterone in grado di provocare un ricambio cellulare all'interno del seno che favorisce la formazione di cloni di cellule con elevata possibilità di mutazioni tumorali.
- insulina e ormoni della crescita :
Estrogeni e il sistema cosiddetto Igf-1 (Insulin-like Growth Factor and Igf Binding Proteins) cooperano per stimolare la crescita delle cellule epiteliali. I livelli plasmatici e la biodisponibilità degli ormoni sessuali dipendono dall'insulina, che favorisce la sintesi degli androgeni nell'ovaio e l'espressione dei recettori degli ormoni della crescita (Igf è l'effettore ). Infatti una dieta che abbassa l'insulina consente anche di ridurre i livelli degli ormoni sessuali e di aumentare quelli delle proteine leganti. I livelli plasmatici di insulina dipendono dalla dieta ricca di zuccheri semplici e grassi saturi e in definitiva dal peso corporeo. I livelli di Igf-1 dipendono dalle calorie totali e dall'apporto proteico della dieta in particolare dalle proteine del latte.
- ormoni endogeni ed esogeni
Numerose ricerche e studi osservazionali hanno formulato contrastanti ipotesi eziologiche sulla relazione tra ormoni e insorgenza di tumore mammario. Studi recenti hanno dimostrato che le terapie ormonali sostitutive per il trattamento dei disturbi della menopausa, soprattutto se gli

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