I familiari
Anche i familiari sono esposti a stress, nel senso qui inteso. Essi vengono a conoscenza degli eventuali dubbi prognostici molto più spesso della persona ammalata, poiché nella nostra cultura è quasi una tradizione che siano proprio i familiari a chiedere "la verità" (cioè le opinioni sincere del medico).
Di fronte poi ai problemi della persona ammalata essi hanno, per così dire, compiti di "contorno", nel senso che, pur prodigandosi in mille modi, non possono sostituirsi ad essa, salvarla o anche solo mutarne l'umore.
I familiari vivono tensioni altissime, portano fardelli pesanti e cercano un adattamento possibile a questa situazione sviluppando comportamenti che oscillano tra posizioni di protezione, di lotta (andiamo da altri medici, all'estero...), il distacco, l' evitamento.
I mariti o i compagni sono spesso colpevolizzati dalle donne. Anche se ciò avviene, nella maggior parte dei casi, sulla base di ragioni concrete ben visibili, tale fenomeno sembra anche dovuto alla necessità di addossare a qualcuno, sotto forma di colpa, l'enorme malessere che deriva dalla prospettiva della morte o dalle cure chirurgiche e mediche.
Talvolta i comportamenti di alcuni partner ricordano quelli dei padri verso le madri in gravidanza, in quanto sono caratterizzati da pazienza, dedizione, coccole, capacità di accogliere malumori o aggressività immotivate dalle circostanze contingenti.
Altre volte essi appaiono invece più orientati al distanziamento, attraverso l'interruzione dei rapporti sessuali, l'incapacità o il rifiuto di accompagnare la donna alle visite mediche o alle terapie, l' aumento degli impegni di lavoro e la conseguente diminuzione dei tempi e degli spazi emotivi riservati alla vita familiare e di coppia.
È difficile stabilire se questi comportamenti siano semplicemente reazioni collegate alle personalità dei protagonisti o se, di volta in volta, segnalino anche qualcosa di importante rispetto allo stato della coppia. In occasione del manifestarsi della malattia e della conseguente crisi familiare che essa può determinare, la coppia ha l' opportunità di rinforzarsi o sfaldarsi. Ciò dipende anche dalla straordinaria occasione che viene offerta dalla precarietà esistenziale determinata dal cancro, che consente in molti casi di aprire nuovi scenari di vita, nei quali l'esistenza stessa della coppia e la sua funzione possono essere poste in discussione.
La donna e il suo partner ci appaiono quindi coinvolti, mentre vivono le questioni specifiche della malattia, in una scena di più ampia proporzione e significato; intenti cioè a verificare la tenuta del rapporto nella crisi, in vista del suo mantenimento (e rafforzamento) o della sua possibile trasformazione o fine.
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