Poi parlō il mio compagno di scuola, disse che il nostro corpo
č come la cinquecento, che quando non va pių avanti bisogna
portarlo dal meccanico per farlo riparare o sostituire la
parte che non funziona con un pezzo di ricambio, che la biologia
non ha ancora scoperto tutto ma ormai sappiamo che la
strada č quella di sviluppare farmaci specifici che sopperisca
no ai dėfetti o ai danni genici. E disse molte altre cose dė questo
tėpo che perō non saprei riferire perche ormai ero distratto
dal pubblico che dava segni di entusiasmo per le magnifiche
prospettive della scienza medica.
Se le cause prime della malattia sono quelle che provocano
mutazioni, attėvando oncogeni o inattivando antioncogeni,
cause necessarie sono da ricercare nelle condizioni
dell'ambiente interno che consentono alle cellule mutate di
moltiplicarsi rapidamente, aumentando la probabilitā che vadano
incontro ad ulteriori mutazioni e la probabilitā che i danni
accumulatisi nel loro genoma si manifestino.
Nei bambini le cellule dė tutti gli organi si moltiplicano attivamente,
con maggiore o minore velocitā nei diversi periodi
dello sviluppo, fino a quando gli organi giungono a completare
la loro crescita. Poi in molte cellule le istruzėoni per la moltiplicazione
si disattivano, fuorchč in quelle deputate alla continua
riparazione degli organi che si usurano, principalmente
quelli a contatto con l' ambiente esterno, come la pelle, il tubo
digerente, i polmoni, nonche vari tipi dė cellule degli organi il
cui funzionamento richiede proprio la moltiplicazione cellulare,
come gli organi riproduttivi, fra cui c'č anche la mammella.
Queste cellule che mantengono la capacitā di moltiplicarsi lo
faranno ogni qualvolta verranno adeguatamente stimolate da
segnali chimici provenienti dalle cellule vicine o dagli ormoni
prodotti dalle ghiandole endocrine (le ghiandole che regolano
il funzionamento dell ' organismo immettendo segnali chimici -
gli ormoni, appunto - nel nostro ambiente interno ). Se fra queste
cellule ve ne sono alcune con mutazioni non riparate lo stimolo
ormonale potrā essere l'occasione di una proliferazione
incontrollata. La moltiplicazione cellulare poi favorisce il formarsi
di nuove mutazioni (che sono pių facili durante il processo
di replicazione del DNA) che possono rendere le cellule
indipendenti dalla necessitā di stimoli ormonali esterni per sostenere
la moltiplicazione (nel caso del carcinoma mammario
sono i cosiddetti tumori ormono-indipendenti o recettori-negativi,
le cui cellule non hanno pių, alla loro superficie, i recettori
per gli ormoni, cioč le molecole a cui si legano gli ormoni
per poter agire sul funzionamento cellulare).
Ormoni e cancro della mammella
Gli ormoni pių importanti per lo sviluppo delle ghiandole mammarie
sono gli ormoni sessuali: gli ormoni femminili, o estrogeni
(il nome vuol dire che generano l' estro, il
"calore" degli animali), prodotti dalle ovaie, quelli maschi lė o
androgeni (che generano caratteri "maschili" come la crescėta
dei peli e la muscolatura forte ), prodotti anch ' essi dalle ovaėe
(nell'uomo dai testicoli) ma anche dalle ghiandole surrenali, e
ėl progesterone ("che sostiene la gestazione"), prodotto
dall ' ovaio nella seconda metā del ciclo mestruale (dopo l' ovulazione)
e per tutta la durata della gravidanza. La teoria che gli
ormoni sessuali abbėano a che fare con il cancro della mammella
č stata formulata giā molto tempo fa, ben prima dello
sviluppo delle conoscenze sul DNA, con l'osservazione che il
cancro della mammella non si svėluppava nelle topoline a cuė
erano state tolte le ovaie, e che l’ asportazione delle ovaie miglėorava
la prognosė delle donne colpite da questo tumore. Sė
osservō in seguėto che le donne a cui erano state tolte le ovaėe
per varie ragioni sė ammalavano meno dė cancro della mammella;
poi sė osservō che ]e donne che entrano in menopausa
presto (le cui ovaie, cėoč, smettono presto di ovulare e di produrre
ciclicamente estrogeni e progesterone) si ammalano meno
dė quelle che arrėvano alla menopausa ėn etā pių avanzata.
Ma qual č l’ alterazėone ormonale specėficamente responsabile
dello sviluppo e della progressėone della malattia? Nella storia
del cancro della mammella si susseguirono molte teorie, praticamente
una per ogni singola molecola ormonale conosciuta e
per ogni via metabolica. L'evoluzione delle teorie ormonalė del
cancro della mammella andō di pari passo al progredire delle
conoscenze sulle azioni degli ormonė e allo sviluppo delle tecniche
biochėmiche per ėdentificarli e misurarne la concentrazione
nelle urine, nel sangue e nei tessuti. Ciō testimonia della
inventėva e della fantasėa dė medėcė, endocrinologė, chimėci ed
epidemiologė ma non ci aėuta molto ad orientarci. Accenneremo
qui per semplicitā solo alla storia delle teorie degli ormoni
sessuali, ma molti ricercatori ritennero e ritengono che altrettanto
o ancora pėų ėmportantė siano squėlėbri ormonalė dell'ipofėsė,
della tiroide, dell ' epėfisi, degli ormoni del metabolismo
degli zuccheri, della produzione di fattori di crescita. E nel
susseguirsi di scoperte e smentite, di polemiche culturali, dė
di mercato, molti medici si sono lasciati convincere,
sono sul punto di farlo, a prescrivere questo o quel farmaco
nella speranza - nell'illusione - che potesse servire a prevenire
il cancro della mammella.
|