Il bivacco è diviso in due:
le tende bianche dell´Organizzazione e le tende nere dei partecipanti,
nel centro la tenda medica, la tenda telefono, la tenda informazioni
e la bacheca dove vengono esposte informazioni e nei giorni seguenti
le classifiche. Questa divisione è un po´come la frontiera
che sarà per noi invalicabile pena sanzioni.
Prendiamo possesso delle rispettive tende che ci ospiteranno per l´intera
settimana, altro passo verso la nuova realtà. Ancora sorridenti,
puliti, pieni di entusiasmo ci dividiamo i pochi centimetri quadrati
che ci spettano, operazione alquanto importante poiché quel
poco spazio, che manterremo nello stesso ordine per tutta la durata
della gara, dovrà servirci da letto, dispensa, cucina e per
tutto quanto si renda necessario nei prossimi giorni.
E arriva il secondo “point of no return”: dopo il controllo
dello zaino e dei rispettivi documenti quali l´elettrocardiogramma,
la lista dei cibi nonché i materiali d´obbligo, e dopo
aver ricevuto la pastiglie di sale e il razzo di segnalazione, si
consegna il bagaglio. Il distacco è definitivo, ognuno di
noi resta con quanto ha addosso e quanto ha nello zaino, a mala
pena 6 – 8 chili di “possedimenti”. Devo dire
che per me è questo il momento più emozionante, quello
che segnala il vero inizio dell' avventura. E il fatto di avere
in mano il razzo, da sparare solo in caso di estrema necessità,
dopo di che ci sarà comunque la squalifica, aggiunge uno
strano senso di vulnerabilità, di insicurezza, si, anche
un poco di paura. Ognuno torna alla propria tenda con quanto ora
pare un misero fagotto di cose che ha scelto per le necessità
dei prossimi giorni. Da qui non si torna più indietro se
non gettando la spugna e indossando il vistoso braccialetto verde
del ritirato. Si perché il ritirato, oltre a perdere l´assegno
di cauzione e il cibo che portava con se, la sua dignità,
verrà trattato con modi poco ragguardevoli. Verrà
prelevato la mattina da un addetto della Organizzazione, gli verrà
dato il cibo della Organizzazione stessa, verrà trasportato
a piacimento della Organizzazione e quando farà loro comodo,
verrà controllato a vista durante i pasti affinché
non “contrabbandi” cibo o altro alle tende dei concorrenti
e avrà l´ obbligo di pernottare nella propria tenda
dividendo così i disagi dei concorrenti.
La notte che precede la prima tappa è la prima delle numerose
notti quasi insonni che trascorreremo tutti, cercando nel conforto
del sacco a pelo il sollievo dalla stanchezza nonché dai vari
dolori che ci accompagneranno per molti giorni.
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