Nel
1982 mi schiero per la prima volta alla partenza della MARCIALONGA
(sci di fondo di 70 km) non immaginando che a quella sarebbero seguite
più di 20 partecipazioni consecutive oltre a numerose presenze
alla DOLOMITENLAUF (Austria 65 km)
e alcune presenze alla TRANSJURASSIENNE (Francia 75 Km ) foto 5
e alla ENGADIN SKY MARATHON (Svizzera 42 Km).
L’allenamento “a secco” per lo sci di fondo, oltre
che con la corsa e la bici , veniva effettuato con gli skirollers
in pieno traffico automobilistico e vi lascio immaginare i pericoli
corsi soprattutto in discesa, dove si incontrava sempre qualcuno
pronto a chiederti “ mi sa dire come si fa a fermarsi in discesa
con quei cosi…” ? “ Pregando…! “era
la risposta.
La pratica con gli sci a rotelle sull’asfalto era anche finalizzata
alla partecipazione a gare di lunga durata come la SKIROLONGA di
50 km ,che
si disputava con partenza sul ponte del fiume Avisio di Masi di
Cavallese ed arrivo tra il traffico automobilistico nel piazzale
antistante alla piscina di Canazei.
In questa gara riuscivo finalmente a rilassarmi perché c’era
una sola discesa difficile tra Moena e Soraga e per il resto il
percorso era tutto in salita.
Con gli skirollers ho subito vari infortuni e commesso “biricchinate”
allora permesse da un codice della strada magnanimo e lacunoso,oggi
assolutamente impensabili . Il più delle volte durante gli
allenamenti , le pattuglie di polizia….facevano finta di non
averci visto…
e in più di una occasione abbiamo avuto il sospetto che fino
al quel momento l’avevamo fatta franca soprattutto perché
il codice della strada non agevolava il compito degli agenti addetti
al traffico .Quelli più zelanti infatti,dopo avere estratto
il verbale per contestarci l’infrazione, finivano per riporlo
desolatamente nel taschino alla nostra timida ma ferma osservazione
che non avremmo mai accettato di essere verbalizzati come “pattinatori”
essendo degli skirollers.
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