E comunque mentre gli atleti di élite venivano assistiti, gli amatori come me venivano abbandonati a se stessi e talvolta colpevolizzati come responsabili del proprio destino (“hai voluto la bicicletta? Ora pedala"!).
Tale clima era ancora più palpabile quando ho cominciato a partecipare negli anni 70
alle cosiddette “non competitive” e che invece vere competitive erano, perché imponevano ritmi di corsa infernali. Già allora era possibile imbattersi, dopo magari una-due ore di corsa combattutissima, in compassati e imperturbabili personaggi che per l’andatura della loro corsa facevano sorgere il sospetto di avere anticipato la partenza di qualche ora rispetto a quella ufficiale. E le leggende metropolitane riportavano epiche battaglie tra runners in alcune gare, avvenute alle prime luci dell’alba, cioé un paio d’ore prima della partenza ufficiale delle stesse.Foto_stramilano
Ricorderò sempre, per la rabbia accumulata, una bellissima gara condotta sulle colline della Val Versa sempre in testa al gruppo dallo sparo di partenza sino all’arrivo e scoprire…che il “vincitore” che nessuno aveva visto in gara, mi stava aspettando fresco e già docciato all’arrivo per congratularsi con il sottoscritto secondo arrivato e gli altri che avevano corso con me.
Per pura combinazione il vincitore era nativo del paese dove era posto l’arrivo della gara!
Chi ha provato a disputare qualcuna di queste “variegate competizioni” in Lombardia, mentre la Stramilano.
cominciava ad imporsi all’attenzione internazionale, ricorderà senz’altro le pittoresche partenze a mezzanotte da viale Fulvio Testi dei concorrenti che alla Milano-Proserpio (48 km) venivano inseguiti dal lancio dei copertoni in fiamme, da parte delle prostitute disturbate nell’esercizio della loro antica professione in corrispondenza dell’attuale pista ciclabile.
Per non parlare dei pericoli che si correvano nella stessa gara quando, come fantasmi nella nebbia, si arrivava in prossimità di Erba e Canzo nelle prime ore del mattino, a verificare il tasso di attenzione degli automobilisti che insonnoliti uscivano dalle balere e dalle discoteche locali.