Solo nel 1997 fu pubblicato su Lancet uno studio che raccoglieva i dati di 51 studi precedenti valutati tutti assieme (il procedimento si chiama metanalisi), comprendente 50 mila donne con tumore mammario e 100 mila controlli. Lo studio dimostrò che l’uso di ormoni era associato ad un rischio di carcinoma mammario, e che il rischio aumentava progressivamente con la durata dell’uso.
Al contrario di quanto avvenuto per le malattie cardiovascolari, la protezione della terapia ormonale sostitutiva sulle fratture da osteoporosi è stata confermata anche recentemente.
Va tuttavia sottolineato che la massima frequenza di fratture da osteoporosi si verifica dopo i 75 anni. Poiché la protezione conseguente all’uso di ormoni scompare dopo 5 anni dalla loro interruzione, la terapia ormonale assunta all’epoca della menopausa non può proteggere contro fratture osteoporotiche che si manifesteranno molti anni dopo. Per ottenere protezione sull’osteoporosi bisognerebbe proseguire le cure ormonali fino ad oltre 70 anni, con rischio di cancro mammario molto elevato. Ne consegue che la protezione da ormoni è presente in un’età in cui ve ne è poco bisogno, mentre è del tutto assente nell’età in cui ve ne sarebbe più bisogno.

Una conferma decisiva dei possibili rischi associati all’uso della terapia ormonale sostitutiva in menopausa è stata portata dalla pubblicazione nel luglio 2002 dei risultati dello Studio WHI (Women Health Iniziative), un grande studio prospettico condotto negli Stati Uniti su 16.608 donne in menopausa. Lo studio che doveva durare 8 anni è stato interrotto dopo 5 anni per un eccesso di malattie cardiovascolari (infarto, ictus, embolia polmonare) e di carcinoma mammario pur essendosi osservata una protezione sull’osso e sui tumori del colon retto. Questi risultati hanno avuto una grandissima risonanza, e, come spesso succede in questi casi, da un eccesso di prescrizione di ormoni in passato, molti medici sono passati ad un ingiustificata paura di prescrivere ormoni per la menopausa, anche a chi se ne potrebbe giovare.
The Million Women Study, un grande studio prospettico condotto su 1.084.110 donne inglesi in menopausa e pubblicato nel 2003, ha rafforzato ed esteso le conclusioni dello Studio WHI. I risultati del The Million Women Study possono essere così riassunti:

  • L’uso di terapia ormonale sostitutiva è associato ad un aumento del rischio di ammalare di carcinoma della mammella.
  • Il rischio aumenta progressivamente con la durata del trattamento.
  • L’uso di ormoni in passato non è associato a rischio

L’ultima osservazione è stata criticata e potrebbe essere dovuta ad un errore nella costruzione dello studio, ma non è qui la sede per affrontare questo tipo di discussione.

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