Recentemente è stata effettuata in Italia
una ricerca sulla percezione della qualità della vita nei
pazienti con tumori solidi in trattamento chemioterapico che ha
coinvolto circa 800 pazienti e oltre 100 centri oncologici distribuiti
su tutto il territorio nazionale su iniziativa del CERGAS dell’Unità
Bocconi di Milano e dell’associazione ATTVECOMEPRIMA. Il sottoscritto
ha collaborato allo studio in qualità di esperto nella cura
dei pazienti oncologici.
Lo studio ha confermato che anche in Italia il
sintomo che i pazienti riferiscono come principale causa che incide
sulla loro qualità di vita è la fatigue (89,5% di
pazienti)
La prevenzione dello stato depressivo o nel caso di depressione
manifesta l’assunzione di anti depressivi: circa il 25% dei
malati di cancro ad un certo punto della malattia sviluppa uno stato
depressivo; malgrado non sia nota la relazione esistente tra depressione
e fatigue, queste si verificano spesso insieme. Nonostante l’elevata
a cui fanno seguito la nausea (86,2%), il dolore (73,6%), e la depressione
(73,4%). Dallo studio è stato anche possibile rilevare che
non sempre i pazienti riescono a comunicare questo loro problema
al medico che risulta molto più attento a rilevare i sintomi
nausea e dolore. Dallo studio è risultato che solo il 20%
dei medici oncologi prescrivono farmaci per trattare la fatigue,
mentre il 99% prescrive farmaci per la nausea e l’89% per
il dolore. Il nostro studio ha rilevato in maniera sorprendente
come vi sia un gap di comunicazione e quindi di cura sul sintomo
fatigue e dall’altro lato che i medici si fanno carico e trattano
il dolore e la nausea più di quanto gli stessi pazienti richiedano.
Nell’approccio terapeutico alla fatigue bisogna tenere conto
di numerose cose.
Prevalenza nella popolazione dei malati oncologici, la depressione
rimane spesso non diagnosticata e di conseguenza sottotrattata.
Si è autorizzati a provare un farmaco antidepressivo nei
pazienti che soffrono di fatigue associata a depressione.
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