Essi documentano al di là di ogni ragionevole dubbio come il cancro della mammella, almeno dopo la menopausa, sia preceduto da alti livelli di ormoni sessuali nel sangue, sia androgeni sia estrogeni, in particolare da alti livelli della loro frazione più attiva, quella non legata alla proteina SHBG. È probabile quindi che non uno specifico ormone ma tutti quelli capaci di stimolare la proliferazione delle cellule mammarie, siano essi androgeni, estrogeni o progestinici, se in eccesso, contribuiscano a far sviluppare il cancro della mammella. Se volessimo un' altra etichetta potremmo chiamarla la teoria dell ' eccesso degli ormoni sessuali. Che fare dunque? Innanzitutto capire perche nelle nostre popolazioni queste condizioni ormonali ad alto rischio sono così frequenti e poi cercare di modificarle, possibilmente eliminandone le cause piuttosto che giocare con farmaci pericolosi. Si sa da tempo che sia gli androgeni sia gli estrogeni sono più bassi nel sangue delle donne dei paesi dove il cancro della mammella è meno frequente, ad esempio nei paesi orientali, e ci sono molti indizi che queste differenze abbiano cause ambientali, fra le quali la dieta. Le donne orientali, infatti, originariamente a basso rischio, quando emigrano in occidente, vanno incontro sia a una modificazione del loro quadro sia ad un aumento del loro rischio di cartinoma
Lo stile alimentare sospettato è proprio quello che si è venuto progressivamente ad instaurare nei nostri paesi nel corso di questo secolo, parallelamente all'epidemia del carcinoma mammario: I' aumento del consumo di carni, di latticini, di zucchero e di cereali raffinati. Nel 1996, presso l' associazione Attivecomeprima, è stato condotto un grande esperimento, lo studio DIANA (Dieta e Androgeni), con la collaborazione di alcune centinaia di donne volontarie, per vedere se modificando la dieta si riesce a modificare il livello di androgeni ed estrogeni nel sangue. Non si trattava di ritornare all ' alimentazione povera dell ' inizio del secolo, bensì di restituire alla nostra dieta alcuni fattori protettivi che sono andati scomparendo con l' evoluzione tecnologica e commerciale e di correggere alcuni squilibri. In sintesi si è arricchita la dieta in alimenti vegetali ricchi di "fitoestrogeni" (sostanze con debole azione ormonale, capaci di contrastare i più potenti ormoni sessuali endogeni) e si sono diminuiti alcuni alimenti che attraverso vari meccanismi possono aumentare la biodisponibilità degli ormoni sessuali, in particolare i grassi animali, gli zuccheri e gli amidi raffinati, il tutto rispettando il gusto e le tradizioni alimentari della popolazione. L' esperimento ha avuto successo, nel senso che i livelli di ormoni sessuali sono diminuiti e i livelli della proteina che ne regola la disponibilità sono aumentati in quasi tutte le partecipanti. Questi risultati potranno avere importanti ricadute cliniche (le donne che già hanno avuto un cancro della mammella potrebbero beneficiare della stessa dieta per ridurre la probabilità di ricaduta della malattia) e preventive. L'interesse e il fascino della prevenzione alimentare sta proprio nel suo essere alla portata di tutti, senza bisogno dell ' assistenza di farmaci, tecnologie e specialisti. Naturalmente potrà essere difficile modificare il nostro stile di vita in un mondo dominato dalle leggi di mercato, dal consumismo e dalla pubblicità; ma se è vero che il mercato ci condiziona la vita, sta anche a noi condizionare il mercato.

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