Il Wadi Rum è la via di passaggio dei carovanieri da e verso l’Arabia Saudita ,come dimostrano le circa quattromila incisioni rupestri disseminate un po’ ovunque.
Nel canyonad una discreta distanza dal percorso, si riconosce il fortino reso famoso da quando divenne il set del film Lawrence d’Arabia con Peter O’Toole nei panni del tenente inglese che guidò la rivolta dei beduini arabi contro i turchi. Il fantasma di Lawrence è ovunque in questa valle che rappresentò a lungo il suo rifugio segreto.
Nel deserto ,oltre al vento ,incontrastato padrone della valle soprattutto di notte,vivono tribù nomadi beduine che conservano ancora intatti i valori di ospitalità e che abitano in tende di colore scuro realizzate con lana di capra che reagisce alle variazioni atmosferiche: con la pioggia le maglie si restringono diventando una barriera impenetrabile. Una volta asciutte si distendono lasciando circolare l’aria.


Siamo sempre passati a distanza dagli accampamenti soprattutto dopo che nel buio della notte,la seconda della gara ,trovandomi insieme a Ferri Nicola,siamo stati attaccati dai cani di una tendopoli di beduini alla quale ci eravamo involontariamente avvicinati.Quando di giorno invece siamo sfilati in prossimità delle tende siamo stati accolti da bambini sorridenti ,ma inneggianti a Osama Bin Laden e Saddam Hussein, a dimostrazione che l’11 settembre ha lasciato il segno anche in questa remota parte del pianeta.

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