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21)
Mi scrive oggi 23 Marzo alle ore 19 Laura Corti, che ringrazio per il suo prezioso contributo,
>>Nel frattempo mio marito Carlos, dal Cile, mi ha appena comunicato che
durante la gara della settimana prossima, l'Atacama Crossing di Racing the Planet, verrà rispettato un minuto di silenzio in memoria di Giorgio che con loro e con me partecipò alla Gobi Desert 2007 in Cina.>>>
22)
Pensare di averlo perso per sempre mi ha profondamente addolorato.
Mi sono venuti in mente i tanti momenti passati con lui e soprattutto quelli legati all’ultima Marathon des Sables.
Mi piace ricordarlo emozionato e commosso per essere arrivato alla fine.
Ma non posso dimenticare di averlo visto sempre sereno, pronto alla battuta e a ridere (anche di se stesso), gioviale e allegro anche nei momenti più duri e più difficili.
Mai astioso, mai incazzato, mai aggressivo, mai polemico, mai critico ….
Anche se al di là delle poche occasioni in cui ci si incontrava non c’era modo di frequentarsi, posso dire che è stata una conoscenza che mi ha arricchito in maniera significativa.
Io non ho mai incontrato persone così nella mia vita.
Personalmente mi mancherà tantissimo.
Paolo Zubani
23)
Ho parlato al
telefono con Marco Olmo per scusarmi perchè l’avevo citato
ironicamente nell’episodio del controllo aeroportuale di
Amman e chiedergli una testimonianza sul Varano.
Ovviamente abbiamo riportato alla memoria numerosi episodi
del passato e, pur entrambi scossi, paradossalmente, abbiamo
riso per buona parte del nostro colloquio telefonico
parlando del Varano e della sua vita, come se nulla fosse in
realtà accaduto e questo è da considerare un altro miracolo
del nostro amico.
Alla fine della chiacchierata abbiamo convenuto su una
sintesi da registrare in poche righe :
<<Secondo me ha vissuto alla grande perché ha fatto sempre
quello che ha voluto come uomo libero. E’ stato sempre un
grande e vero amico con il quale ho condiviso molte
esperienze ed avventure. Sono molto scosso anche perché mai
avrei potuto immaginare che potesse accadere ad un amico
provato e allenato alle torture del deserto e delle
montagne. Mi manca molto- Marco Olmo >>>
24)
Sono le sette e
mezza di sera, sono a casa a Courmayeur e sento,
come tutte le sere lo scoppiettare del motore di
una vecchia Panda che entra nel cortile,
incrocio lo sguardo di Giacomo, Giulio e Simona
e tutti e quattro
diciamo: "è arrivato il Colonnello".
Tutte le sere in cui vedeva accesa la luce di
casa mia in montagna si presentava per la cena,
non era formalmente invitato, ma faceva parte
della nostra giornata; sul tavolo c'era sempre
il posto imbandito anche per lui.
Lo sentivamo salire le scale, con il suo passo
inconfondibile, aprire la porta e gridare: Forza
in aula! Il Colonnello è arrivato.
Ci sedevamo a tavola, aprivamo la bottiglia che
lui, signorilmente e regolarmente portava, lui
cominciava ad affettare il peperoncino che
sempre teneva in tasca e con cui caricava il
piatto.
Una normale serata in famiglia, di cui il
Colonnello era in qualche modo parte.
Alle nove andava al lavoro e ci salutava.
Non ricordiamo, non ricordiamo una sera in cui
la sua presenza non ci abbia regalato un
sorriso.
Ciao Colonnello
Checco
25)
sono umberto
(detto bosniaco ) CIAO VARANO vecchio
randagio senza
salutarci ci hai lasciati, era una domenica
tranquilla e nel massimo silenzio hai
tagliato il traguardo. Ho dei bei ricordi
che mi hai lasciato ,ad una edizione mds
eravamo in stanza assieme stanchi sporchi ma
felici di aver terminato la gara , e per
festeggiare ci siamo scolati 4 birre a
testa. Mi piacevi perche' eri un randagione,contro
tutte le regole,pero'correvi e sicuramente
soffrivi piu' di noi.da TE ho tratto questa
grande energia quando la mia forza di
volonta' si affievoliva il mio pensiero
cadeva su di TE ,e mi
dicevo prendi esempio da lui e non mollare.
TI ricordi quella notte
IO
TE SPARPA ZUBANI e psico come ci SIAMO
divertiti ,cantando ballando mangiando e
bevendo,che bella serata.perche' ci hai
lasciato?
ciao randagio
umberto bosniaco
26)
L'anno scorso, di
questi tempi, ero insieme a Giorgio nel deserto
ed oggi mi manca tantissimo. Sento un profondo
vuoto, quando penso alle tante gare fatte
insieme ed alle sofferenze e gioie condivise.
In modo particolare, mi piace ricordare una sua
frase, che diceva con il suo indimenticabile
sorriso, al momento dell'assegnazione della
tenda al campo:
>> ' oh adesso mi sento a casa mia '. <<< Il
deserto era veramente casa sua e gli amici amici
erano la sua grande famiglia.
Varano ti avremo sempre nel cuore e non ti
dimenticheremo mai !!!!!!
Tullio Mastrangelo
27)
prima di partire per la
“traversata di Gibilterra” ti avevo telefonato e
tu mi hai detto...”se sarai in difficoltà là in
mezzo al mare io sarò lì con te!
chiamami, cercami, che io ti risponderò e sarò
al tuo fianco a nuotare con te.
GRANDE COLONNELLO, ardimentoso, grandissimo
festaiolo a casa mia ed in Marocco.
Non dimenticherò mai le belle cantate di "o sole
mio" , fatte assieme prima delle partenze alle
tappe della MDS o al mattino appena fuori dalla
tenda, per vantare in mezzo a tutti gli altri
concorrenti, la nostra"italianità" così la
chiamavi, la tua grande voglia di vivere. Ed il
taglio del salame alla fine, fatto da te
diventava una cerimonia, con le grandi bevute
alla sera al ristorante.
"Saluti Bersagliereschi", come sempre.
Sei un grande!
Il tuo fido Maresciallo, Daniele Sparpaglioni
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