…..all'ultima North face
ultratrail sul Monte Bianco ho corso col varano quasi
100km,ci incrociavamo spesso,sopratutto ai posti di
controllo.era sempre su di giri,ai più "indaffarati"e
agitati corridori diceva sempre..."TRANQUILLI, LA STORIA E'
ANCORA LUNGA" si girava e mi faceva il sorriso da vecchia
volpe.
Ricordo al 64esimo km della gara che dopo aver agguantato
una manciata di bresaola,mentre io bevevo bustine di
integratori lui si rilasso' due minuti guardando la vallata
e fumandosi una bella sigaretta ciao VARANO la storia è
ancora lunga.....
Andrea Chiaravalli
12)
Certo che ricordo benissimo "il Varano".
Una presenza unica nella nostra carovana di maratoneti del
deserto. Lo ricordo soprattutto la sera. Esausto, sporco e
sudato, ma sempre pronto a provocare e sprezzante della
vita. Gli piaceva fare la parte dello "strampalato", un modo
comico e ironico. Pure sapevi che lui era lì, e ti avrebbe
ascoltato nel suo essere, presentarsi e vivere da non
convenzionale.
Ricordo anche il fatto che lui risparmiasse soldo per soldo
il suo viaggio sui luoghi delle maratone. In fondo un
complimento in più al nostro sforzo.
forza Varano!!
Un abbraccio e ciao a tutti gli amici, i suoi amici
Lorenzo Cremonesi
13)
Grande comunque è il cordoglio apparso su
diversi siti in questi giorni a riprova del vuoto che il
Varano ha lasciato tra gli appassionati “pazzi” come lui.
www.ultrarun.es
http://denisequintieri.blogspot.com/2009/03/e-morto-giorgio-simonetti-unicona-del.html
http://www.liquida.it/giorgio-simonetti/
http://www.rrcm.it/4DCGI/
http://www.asfalchi.it/site/index.php?option=com_easybook&view=easybook&Itemid=50
http://blog.libero.it/runnersvalenza/
http://www.acquirunners.it/
Il profilo che ne emerge universalmente (grazie Carlos !) è
proprio quello che conosciamo tutti :
UNICO E IRRIPETIBILE !
Salvo
14)
Ho voglia di
scrivere di Giorgio, e condividere qualche
frammento di ricordi con qualcuno dei tanti che
lo hanno conosciuto.
Io non lo conoscevo
a fondo, ma per quel poco che ho avuto la
fortuna di frequentarlo ora sono molto triste:
penso che abbiamo perso un uomo, una persona, un
amico importante.
L’ho visto la prima
volta alla Malpensa in partenza per la Desert
Cup in Giordania: effetto shock, come penso
tutti la prima volta, ma compagnia coinvolgente
e “devastante” (in senso ovviamente positivo).
La notte nel Wadi
Ram camminavamo insieme, e lui, ogni poco, mi
chiedeva di dargli le sigarette e il cordiale
che erano infilati nella tasca esterna del suo
zaino; poi all’alba ci siamo reciprocamente
sfilati e ci siamo rivisti al traguardo. Il
giorno dopo ad Aqaba gli abbiamo fatto le
fotografie per i suoi sponsor: vestito da gara,
zaino compreso, correva in un’aiuola davanti
all’albergo tra due palme striminzite su un
terreno che assomigliava vagamente alla sabbia.
Poi la MdS del 2005,
e ancora quella del 2006 quando il vento ci ha
massacrato e, come me e tanti altri, anche lui,
sempre incrollabile, è stato costretto a cedere;
eravamo in camera insieme a Ouarzazate, e prima
di fare la doccia mi ha chiesto di aiutarlo a
togliersi le catenine al collo: c’è voluto più
di mezzora per trovare tutti i fermargli in un
groviglio indescrivibile! Mi ha parlato di se,
della sua vita: era preoccupato per la sua
mamma.
Poi l’ho incontrato
ancora al Cromagnon: trovarmelo davanti
all’improvviso nella via principale di Limone
Piemonte la sera della vigilia è stata una cosa
bellissima.
Nella prossima MdS
porterò con me una piccola sua fotografia fatta
alla MdS 2006, e la affiderò al vento della
notte della tappa lunga: potrò così pensare che
qualcosa di lui é ancora nel deserto che, credo,
ha molto amato.
Carlo Bianchi
15)
Caro Carlo grazie
per il contributo.
Le tue parole ………
“Il giorno dopo ad Aqaba “ mi hanno riportato
alla memoria altri particolari tipici del
personaggio. Su una sdraio sotto il sole di
fronte al Mar Rosso, il Varano mostrava
interesse per tutto e si mostrava molto
incuriosito ed affascinato quando con molta
difficoltà ho cercato di spiegargli che ci
trovavamo sì in Giordania ad Aqaba, ma la città
alla sinistra del nostro albergo era Eilat che
si trovava in Israele, separata da un muro di
cinta e a sua volta la territorialità della
costa era divisa anche dall’Egitto con la città
di Taba.
Il muro di
confine altissimo con Israele si vedeva molto
bene dal nostro albergo perché arrivava sino al
mare.
Scatta a questo
punto come una saetta la curiosità del Varano
>>Possiamo andare a
vedere ??>>>
>>Senz’altro, sono
curioso anche io : ci ritroviamo tra quindici
minuti nella hall dell’albergo>>
Puntuale lo ritrovo
con la bandana in testa, l’inseparabile tuta
mimetica, megacinturone alla cintola che
sorreggeva una sorta di megamarsupio di quelli
già noti in tutto il mondo perché in dotazione
ai kamikaze ceceni e naturalmente immancabili le
collane ed il resto della ferraglia che anche
tu hai avuto difficoltà a dipanare.
Chiediamo al
portiere informazioni e quest’ultimo scruta a
lungo il Varano e ci incenerisce con una frase
che non ammetteva discussioni :
>> certo che ci
potete andare, ma penso che gli israeliani, vi
spareranno a distanza di cinquecento metri dal
muro e forse già appena fuori dall’albergo !>>>
Non ho mai saputo se
si trattasse solo di una battuta ironica per
l’abbigliamento del Varano, ma tanto bastò per
farci rientrare in albergo a curarci le
vesciche.
Salvo
16)
Bellissimo il secondo articolo di Franco Bolzoni
su
http://fcz.it/blog/daddo/2009/03/19/al-varano
Salvo
17)
Mille collane, mille anelli e
...mille cuori.
La tua affettuosa compagnia in Cina, alla Gobi Desert,
resterà scolpita dentro di me , come lo stupore della gente
locale nel vederti fumare la tua "sigarettina"alla fine di
ogni tappa, con i piedi fasciati e scalzi, ma con il ghigno
soddisfatto di chi si è portato a casa felice un'altra
tappa.
O la moccetta condivisa con il grana in una tenda di amici
con qualche inglese stupefatto, o le bandiere italiane
cucite sulla tua maglia in una scuola sotto il nubifragio...
Il fiume prende e ridà, questo è quello che ci hai detto
quando a fine gara ti ho dato un anello del mercato di
Kasgar, perchè in uno di quei torrenti uno dei tuoi era
scivolato per sempre...
Ed è l'unico vero insegnamento che spero di poter attuare su
questa terra, ridare tanto quanto tu sei riuscito a darci.
Un forte abbraccio,
Laura Corti
18)
Tramite Luisa Balsamo,
riceviamo dalla Francia la scarna , ma significativa
testimonianza di dell’amico Cyril Fondeville >>> un
homme surprenant , mais il suffisait de le voir une
seule fois >>> pour le trouver sympathique , au garde à
vous sur la ligne d'arrivée en haut des montagnes
Omanaise ...
Ciao Colonello <<< Cyril
Fondeville (RAIDSAHARA)
19)
Cari amici,
sto ricevendo tante mail sul Varano che certamente l’avrebbero inorgoglito,
anche se vedo che pochi poi le replicano su queste pagine o su altri siti.
Ho trascurato il mio sito per dedicarmi anima e corpo alla raccolta di queste testimonianze perchè mi ha preso una sorta di frenesia RISARCITORIA
forse ingiustificata, ma io so bene da cosa sia generata e la voglio
esprimere.
Forse lo sto inconsapevolmente facendo più per me che per lui, per la mia rabbia accumulata verso gli sguardi severi che ho colto in diverse occasioni negli occhi dei convenzionali "educati" e garbati nei confronti del Varano e che forse in questo momento non si risparmieranno (poveretti loro !!!!) i commenti più cinici e sarcastici del tipo “in fondo se l’è cercata”.
E pertanto mi sembra che sia il minimo che si possa fare per LUI , per risarcirlo anche dei sorrisini di compatimento di tutti quei convenzionali, che mal tolleravano (poveretti!!!) ingessati nella loro ipocrisia, il suo voler apparire a tutti i costi "strampalato".
Per fortuna tra i pazzi del deserto accadeva di rado e ciò distingue la categoria degli individui provati dalle torture delle ultramaratone dai “normali”, che mal tollerano le trasgressioni e sono portati a valutare superficialmente i comportamenti.
Questo fenomeno l’ho notato immediatamente nel corso di una festa dove era presente il Varano ed i pazzi del deserto eravamo in netta minoranza.
Quella sera ho fatto una scelta nettissima di amicizia e guardando il Varano mi sono sentito orgoglioso di appartenere al mondo degli strampalati.
Se in quel momento ne avessi avuta una a disposizione avrei indossato bandana e cinturone per solidarietà.
Scusate se ho rivisitato una piaga dolorosa dei rapporti umani, ma tutti i suoi amici comprenderanno bene il senso del mio sfogo.
Fatemi sapere se avete in programma iniziative a testimonianza del Varano e mi rincresce molto di non poter essere presente alla Marathon Des Sables , ideale per una commemorazione nei luoghi che ha tanto amato, e ne approfitto per fare gli auguri ai partecipanti…..CON TANTA INVIDIA!!
Salvo
20)
Ciao Giorgio!
detto il Varano o Colonnello per il suo modo di fare
e di vestire, consigliere di tutte le gare estreme,
montane e desertiche dove lui ha lasciato per sempre
le sue indomabili e indelebili impronte.
Tutti noi sentiamo ancora eccheggiare l'urlo dei
suoi incitamenti pre-gara, sentiamo ancora la sua
voce che annulla i passaggi difficili di molte gare
per renderle più facili a noi.
Ripercorreremo le strade, le piste e sentieri
ricordandoti con un sorriso e i brividi nel cuore
per quanto sei stato grande.
Ogni traguardo che taglieremo sarà dedicato a te.
Raffaele Brattoli
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