commenti

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 11)

…..all'ultima North face ultratrail sul Monte Bianco ho corso col varano quasi 100km,ci incrociavamo spesso,sopratutto ai posti di controllo.era sempre su di giri,ai più "indaffarati"e agitati corridori diceva sempre..."TRANQUILLI, LA STORIA E' ANCORA LUNGA" si girava e mi faceva il sorriso da vecchia volpe.
Ricordo al 64esimo km della gara che dopo aver agguantato una manciata di bresaola,mentre io bevevo bustine di integratori lui si rilasso' due minuti guardando la vallata e fumandosi una bella sigaretta ciao VARANO la storia è ancora lunga.....

Andrea Chiaravalli


 12)

Certo che ricordo benissimo "il Varano".
Una presenza unica nella nostra carovana di maratoneti del deserto. Lo ricordo soprattutto la sera. Esausto, sporco e sudato, ma sempre pronto a provocare e sprezzante della vita. Gli piaceva fare la parte dello "strampalato", un modo comico e ironico. Pure sapevi che lui era lì, e ti avrebbe ascoltato nel suo essere, presentarsi e vivere da non convenzionale.
Ricordo anche il fatto che lui risparmiasse soldo per soldo il suo viaggio sui luoghi delle maratone. In fondo un complimento in più al nostro sforzo.
forza Varano!!
Un abbraccio e ciao a tutti gli amici, i suoi amici
Lorenzo Cremonesi


 13)

Grande comunque è il cordoglio apparso su diversi siti in questi giorni a riprova del vuoto che il Varano ha lasciato tra gli appassionati “pazzi” come lui.


www.ultrarun.es
http://denisequintieri.blogspot.com/2009/03/e-morto-giorgio-simonetti-unicona-del.html http://www.liquida.it/giorgio-simonetti/
http://www.rrcm.it/4DCGI/
http://www.asfalchi.it/site/index.php?option=com_easybook&view=easybook&Itemid=50
http://blog.libero.it/runnersvalenza/
http://www.acquirunners.it/
Il profilo che ne emerge universalmente (grazie Carlos !) è proprio quello che conosciamo tutti : UNICO E IRRIPETIBILE !
Salvo


 14)

Ho voglia di scrivere di Giorgio, e condividere qualche frammento di ricordi con qualcuno dei tanti che lo hanno conosciuto.

Io non lo conoscevo a fondo, ma per quel poco che ho avuto la fortuna di frequentarlo ora sono molto triste: penso che abbiamo perso un uomo, una persona, un amico importante.

L’ho visto la prima volta alla Malpensa in partenza per la Desert Cup in Giordania: effetto shock, come penso tutti la prima volta, ma compagnia coinvolgente e “devastante” (in senso ovviamente positivo).

La notte nel Wadi Ram camminavamo insieme, e lui, ogni poco, mi chiedeva di dargli le sigarette e il cordiale che erano infilati nella tasca esterna del suo zaino; poi all’alba ci siamo reciprocamente sfilati e ci siamo rivisti al traguardo. Il giorno dopo ad Aqaba gli abbiamo fatto le fotografie per i suoi sponsor: vestito da gara, zaino compreso, correva in un’aiuola davanti all’albergo tra due palme striminzite su un terreno che assomigliava vagamente alla sabbia.

Poi la MdS del 2005, e ancora quella del 2006 quando il vento ci ha massacrato e, come me e tanti altri, anche lui, sempre incrollabile, è stato costretto a cedere; eravamo in camera insieme a Ouarzazate, e prima di fare la doccia mi ha chiesto di aiutarlo a togliersi le catenine al collo: c’è voluto più di mezzora per trovare tutti i fermargli in un groviglio indescrivibile! Mi ha parlato di se, della sua vita: era preoccupato per la sua mamma.

Poi l’ho incontrato ancora al Cromagnon: trovarmelo davanti all’improvviso nella via principale di Limone Piemonte la sera della vigilia è stata una cosa bellissima.

Nella prossima MdS porterò con me una piccola sua fotografia fatta alla MdS 2006, e la affiderò al vento della notte della tappa lunga: potrò così pensare che qualcosa di lui é ancora nel deserto che, credo, ha molto amato.                     

Carlo  Bianchi


 15)

Caro Carlo grazie per il contributo.

Le tue parole ……… “Il giorno dopo ad Aqaba “ mi hanno riportato alla memoria altri particolari tipici del personaggio. Su una sdraio sotto il sole  di fronte al Mar Rosso, il Varano mostrava interesse per tutto  e si mostrava molto incuriosito ed affascinato quando con molta difficoltà ho cercato di spiegargli che  ci trovavamo sì in Giordania ad Aqaba, ma la città alla sinistra del nostro albergo  era  Eilat che si trovava in  Israele, separata da un muro di cinta e a sua volta la territorialità della costa era divisa anche dall’Egitto con la città di Taba.

   Il muro di confine altissimo con Israele si vedeva molto bene dal nostro albergo perché arrivava sino al mare.

Scatta a questo punto come una saetta la curiosità del Varano

>>Possiamo andare a vedere ??>>>

>>Senz’altro, sono curioso anche io : ci ritroviamo tra quindici minuti nella hall dell’albergo>>

 

Puntuale lo ritrovo  con la bandana in testa, l’inseparabile tuta mimetica, megacinturone alla cintola che sorreggeva  una sorta di megamarsupio  di quelli già noti in tutto il mondo perché in dotazione ai kamikaze ceceni e naturalmente immancabili le collane  ed il resto della ferraglia che anche tu hai avuto difficoltà a dipanare.

Chiediamo al portiere informazioni e quest’ultimo scruta a lungo il Varano e ci incenerisce con una frase che non ammetteva discussioni :

>> certo che ci potete andare, ma penso che gli israeliani, vi spareranno a distanza di cinquecento metri dal muro e forse già appena fuori dall’albergo !>>>

Non ho mai saputo se si trattasse  solo di una battuta ironica per l’abbigliamento del Varano, ma tanto bastò per farci rientrare in albergo a curarci le vesciche.
Salvo


 16)

Bellissimo il secondo articolo di Franco Bolzoni su

http://fcz.it/blog/daddo/2009/03/19/al-varano 
  Salvo
 

 


 17)

 

Mille collane, mille anelli e ...mille cuori.
La tua affettuosa compagnia in Cina, alla Gobi Desert, resterà scolpita dentro di me , come lo stupore della gente locale nel vederti fumare la tua "sigarettina"alla fine di ogni tappa, con i piedi fasciati e scalzi, ma con il ghigno soddisfatto di chi si è portato a casa felice un'altra tappa.
O la moccetta condivisa con il grana in una tenda di amici con qualche inglese stupefatto, o le bandiere italiane cucite sulla tua maglia in una scuola sotto il nubifragio...
Il fiume prende e ridà, questo è quello che ci hai detto quando a fine gara ti ho dato un anello del mercato di Kasgar, perchè in uno di quei torrenti uno dei tuoi era scivolato per sempre...
Ed è l'unico vero insegnamento che spero di poter attuare su questa terra, ridare tanto quanto tu sei riuscito a darci.
Un forte abbraccio,

Laura Corti


 18)

 

Tramite Luisa Balsamo, riceviamo dalla Francia la scarna , ma significativa testimonianza di dell’amico Cyril Fondeville >>> un homme surprenant , mais il suffisait de le voir une seule fois >>> pour le trouver sympathique , au garde à vous sur la ligne d'arrivée en haut des montagnes Omanaise ...
Ciao Colonello <<<   Cyril Fondeville (RAIDSAHARA)


 19)

Cari amici, sto ricevendo tante mail sul Varano che certamente l’avrebbero inorgoglito, anche se vedo che pochi poi le replicano su queste pagine o su altri siti.
Ho trascurato il mio sito per dedicarmi anima e corpo alla raccolta di queste testimonianze perchè mi ha preso una sorta di frenesia RISARCITORIA forse ingiustificata, ma io so bene da cosa sia generata e la voglio esprimere.
Forse lo sto inconsapevolmente facendo più per me che per lui, per la mia rabbia accumulata verso gli sguardi severi che ho colto in diverse occasioni negli occhi dei convenzionali "educati" e garbati nei confronti del Varano e che forse in questo momento non si risparmieranno (poveretti loro !!!!) i commenti più cinici e sarcastici del tipo “in fondo se l’è cercata”.
E pertanto mi sembra che sia il minimo che si possa fare per LUI , per risarcirlo anche dei sorrisini di compatimento di tutti quei convenzionali, che mal tolleravano (poveretti!!!) ingessati nella loro ipocrisia, il suo voler apparire a tutti i costi "strampalato".
Per fortuna tra i pazzi del deserto accadeva di rado e ciò distingue la categoria degli individui provati dalle torture delle ultramaratone dai “normali”, che mal tollerano le trasgressioni e sono portati a valutare superficialmente i comportamenti.
Questo fenomeno l’ho notato immediatamente nel corso di una festa dove era presente il Varano ed i pazzi del deserto eravamo in netta minoranza.
Quella sera ho fatto una scelta nettissima di amicizia e guardando il Varano mi sono sentito orgoglioso di appartenere al mondo degli strampalati.
Se in quel momento ne avessi avuta una a disposizione avrei indossato bandana e cinturone per solidarietà. Scusate se ho rivisitato una piaga dolorosa dei rapporti umani, ma tutti i suoi amici comprenderanno bene il senso del mio sfogo.
Fatemi sapere se avete in programma iniziative a testimonianza del Varano e mi rincresce molto di non poter essere presente alla Marathon Des Sables , ideale per una commemorazione nei luoghi che ha tanto amato, e ne approfitto per fare gli auguri ai partecipanti…..CON TANTA INVIDIA!!
Salvo


 20)

Ciao Giorgio!
detto il Varano o Colonnello per il suo modo di fare e di vestire, consigliere di tutte le gare estreme, montane e desertiche dove lui ha lasciato per sempre le sue indomabili e indelebili impronte.
Tutti noi sentiamo ancora eccheggiare l'urlo dei suoi incitamenti pre-gara, sentiamo ancora la sua voce che annulla i passaggi difficili di molte gare per renderle più facili a noi.
Ripercorreremo le strade, le piste e sentieri ricordandoti con un sorriso e i brividi nel cuore per quanto sei stato grande.
Ogni traguardo che taglieremo sarà dedicato a te.
Raffaele Brattoli


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