Avventure sportive di due podisti mantovani fuori dalle righe…
di Nicola Negri
Bisogna essere pazzi per correre una corsa-raid chiamata "la Diagonale dei pazzi"? Non necessariamente…
140 Km in tappa unica e più di 8000 m complessivi di salita sono i numeri essenziali che riassumono la "Diagonale des Fous", ma le sole cifre non trasmettono il fascino di questa corsa che da dodici anni si corre l'ultimo week end di ottobre nell'Isola di Réunion, dipartimento francese in mezzo all'Oceano Indiano.
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Indubbiamente l'ambiente in cui si svolge la corsa è componente fondamentale del fascino che ogni anno attira più di 2000 fous a correre lungo i sentieri impervi della splendida isola vulcanica di Réunion. Il percorso di gara, da qui il nome, taglia da sud-est a nord-ovest l'isola in uno splendido scenario naturale. In 140 Km si risalgono le pendici di un vulcano attivo di 2400 m circumnavigandone la caldera, si attraversano foreste tropicali, canyon con guadi e ponti sospesi. Altre bellezze naturali si possono solo intravedere durante le ore notturne di corsa rischiarate da una stupenda volta stellata australe e una mezza Luna rovesciata veramente inusuale per noi dell'emisfero boreale.
All'edizione di quest'anno svoltasi il 22, 23, 24 ottobre 2004 hanno partecipato Prati Alcide e Negri Nicola rispettivamente di Tabellano e di Suzzara, affiliati al nostro Gruppo Podistico Avis Suzzara. Entrambi possono vantare un poliedrico curriculum sportivo che molto spesso li ha visti agire in coppia. Alcide è uno dei più forti alpinisti mantovani nonché Accademico del Club Alpino Italiano, instancabile maratoneta, veterano di corse nel deserto e sciatore di sci nordico di ottimo livello. Nicola, costituisce la porzione "giovane ed inesperta" del duo dedicandosi a sua volta a maratone, sci nordico ed alpinismo, con questa esperienza d'oltreoceano è rimasto contagiato anch'esso dalla febbre delle ultramaratone.
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L'avventura è iniziata con la partenza il 19 ottobre dall'aeroporto di Verona, scalo a Parigi e 11 ore di volo notturno per Réunion. Arrivo il mercoledì mattina, un po' di turismo a St. Denise, capoluogo dell'isola e ritiro del pettorale e pacco gara nel pomeriggio allo stadio di St. Denis anche sede dell'arrivo della gara. L'avventura comincia il giovedì sera alle 23:30 con il trasferimento in pullman al luogo della partenza all'altro capo dell'isola. Nelle due ore di viaggio si cerca di dormire perché poi per tre giorni non lo si farà più… Lo start avviene venerdì notte alle 4 dallo stadio di Cap Mechant e lo sparo da il via ai più di 2163 fous iscritti quest'anno. E poi via per foreste, vulcani, montagne, guadi e ponti sospesi. Di giorno e di notte, molto spesso soli con la propria lampada frontale ma sempre lungo un percorso ben segnalato e servito di ristori e punti di assistenza impeccabili. Dell'organizzazione della manifestazione bisogna riconoscere i meriti ed il perfetto funzionamento malgrado il notevole numero di persone e mezzi che muove. Migliaia di volontari e servizi di pronto soccorso o di fisioterapia posti nei punti critici del percorso di gara.
Altra nota positiva della competizione è il calore e la partecipazione con cui la popolazione locale vive l'evento, considerata come una festa nazionale. Lungo il percorso non manca mai qualcuno che inciti gli atleti al grido di "bon courage" e feste e complimenti si spercano per i fous arrivati al traguardo. Se si gira per le vie di St.Denis indossando la maglia gialla ufficiale di "Surveçu" (sopravvissuto) si sprecano pacche sulle spalle e strette di mano ma è comune che arrivino i complimenti anche dalle auto di passaggio!
I nostri "pazzi nostrani" sono arrivati il sabato mattina del 23 ottobre. Alcide in 29h18m, 85° assoluto e 4° di categoria; Nicola in 30h56m, 127 assoluto e 86° di categoria. Alla soddisfazione per l'ottimo esito della competizione si è aggiunta anche quella di essersi piazzati secondi e terzi nella classifica non ufficiale dei 30 italiani partecipanti. Per informazione il vincitore ha impiegato 20 ore…
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