Il terzo aneddoto è un aneddoto che evidenzia lo stato d'animo di alcuni concorrenti e, nella fattispecie di un francese, che trovatosi da solo, di notte, nel sentiero reso viscido dal fango, ormai fermo, impaurito e infreddolito, chiedeva, al sopraggiunto Patrizio Locatelli, di poter proseguire con lui. Patrizio, dispiaciuto e per di più preoccupato, per le condizioni fisiche, sue e del francese, fatto che lo avrebbe sicuramente rallentato, gli consigliava di attendere il gruppo di concorrenti appena superati, da cui avrebbe trovato assistenza e compagnia. Ho avuto modo in più riprese, di parlare di terreno viscido, fangoso, freddo!….ebbene sì, sembrerà strano per un'isola situata ai tropici, incontrare un clima così! Sapevamo dalle previsioni, che sarebbe piovuto, ma non di nevicare!! Massimo!….cominci ad avere le traveggole?! (è quanto mi dicevano Rick e Tony sul Kerveguen al 60° km a 2206 m di altezza ). Era quanto appariva davanti i nostri stanchi occhi, alla luce delle nostre lampade frontali…non era una allucinazione!! Non ho avuto modo di approfondire, ma credo che queste variazioni climatiche siano dovute agli Alisei e al Vulcano de la Fournaise ancora attivo. A questo punto sono in dubbio anche i nostri equipaggiamenti! Tutti e tre: io, Antonio Camertoni e Riccardo Vetriani, leggendo l'altimetria, credevamo che le difficoltà le avremmo incontrate solo sulla prima metà del percorso (salita di 24 km al Vulcano da 17 m a 2350 m sopra il livello del mare + salita al Kerveguen + la discesa verso Cilaos)…non è stato affatto così! Si è proseguito tra speranza, disperazione e….variazioni altimetriche….per rallentarci….per logorarci….tutto era un ostacolo!…….ecco allora, appettate, impennate, sgarrupate, precipizi, burroni, strapiombi, scarpate, scapicolli……e poi, pietraie, roccia vulcanica, sentieri di lava raffreddata, sentieri di foresta tropicale fangosi, resi ancora più insidiosi da radici sporgenti, mortilloni, scale metalliche, gradoni, gradini, tratti di ferrate, tratti di ferrate non attrezzate, arrampicate di 3° - 4° grado di difficoltà…immaginate che i tratti più pericolosi, gli abbiamo attraversati di notte e alla sola luce delle nostre frontali!! Ogni appiglio, ogni appoggio di fortuna, anche un ciuffo d'erba, poteva significare la sopravvivenza….di qua e di là il vuoto!! Si è proseguito con mani e piedi, strusciando le natiche a terra …ricurvi in avanti per dirigere più in basso il fascio luminoso della lampada, verso un appoggio migliore. ….Non poteva essere d'aiuto, nemmeno il suggerimento di Carlos Garcia ( spagnolo di Madrid, conosciuto nel giro della Corsica a tappe ), riguardo il passaggio all'interno del sentiero fangoso che ci avrebbe condotto al Piton Gran Bazar, con la lampada frontale tenuta in una mano, così da poter illuminare più in basso e riconoscere ed individuare qualsiasi rilievo del terreno sempre più insidioso……impossibile! Non potevo sentirmi sicuro senza le mie mani libere per appoggi sicuri, garantiti!…ho vissuto due notti terribili!! Avrei voluto piangere…..non mi avrebbero sentito…la concentrazione era tale da non permettersi distrazioni! Riccardo più sfortunato di noi, come già accennato, decide di ritirarsi….. e fa bene, viste le sue condizioni e quello che avrebbe dovuto patire!….Ha prevalso il dolore, ma prima di lasciarci ci confida: non mi diverto più! Mi dispiace ragazzi…. grazie per i 90 km trascorsi insieme!! Da quel momento in poi, anche tra me ed Antonio il dialogo si raffredda!….nessuno dei due sa dare una spiegazione…non c'è tempo per analizzare….siamo vicini ma nello stesso tempo lontani. Non so se Tony me lo ha perdonato…..ad un certo punto, non riuscendo più ad assecondarlo nelle sue richieste di….quanto manca per il Piton Gran Bazar?….reagisco d'istinto e con uno scatto rabbioso mi allontano correndo come un indemoniato, al buio e sul solito sentiero viscido….rispondo: .… non mi chiedere più nulla!….non so dove siamo e non so chi sono!! …accelero l'andatura, inutilmente, perché, mal interpretando il road book, pensavo ad un altro punto di controllo orario, entro il quale dovevamo presentarci per non essere eliminati…..altra difficoltà questa, riservataci da quel pazzo di Chicaud!….140 km a cronometro?!…..come si fa ad essere così spietati?!….poi all'improvviso, alle 2 di notte, mi blocco…quasi rinsavito, ricordo che è il compleanno di Tony, mi fermo, lo aspetto, lo abbraccio con forza…..forse per darmi forza e per darne tanta a lui!…ne avevamo bisogno entrambi degli auguri, vista la precaria situazione!… dopo l'interminabile corsa verso il Piton Gran Bazar, con un rapido calcolo, scopriamo che ci restano 23 km di sofferenza…..mi chiedo ma quanto ci vorrà ancora?! Tony prova a chiederlo timidamente ad altri "sopravvissuti"…..circa 7 ore, rispondono…..7 ore??…..ci si sono piegate le gambe e le braccia per un attimo le sentivo staccate dal resto del corpo,…..ma forse per via del peso dello zaino!….che impressione! ….alla fine ce ne metteremo 9!…ormai esausti proseguiamo al ritmo della "vacca stracca"….lo stesso ritmo che ci ha portato alla conclusione di altre gare storiche! Non ho ancora parlato dei ristori in quanto mal gestiti e piuttosto scarni, tanto da incrementare il disagio….io e Tony decidiamo ad un certo punto di saltare la sbobba dei ristori e di affidarci alla nostra scorta…..se non fosse stato per essa, nell'incertezza della tollerabilità degli alimenti offertici,avremmo patito anche la fame!! La soluzione a ciò, era perché non ne potevamo più e non vedevamo l'ora di raggiungere lo Stade de la Redoute! Questa volta anch'io mi sento di sparare contro i (dis)organizzatori, non posso schierarmi dalla loro parte! …..sono i veri colpevoli di questo calvario! Ma è vero anche, che se da parte loro esiste una forma di sadismo….non da meno è stato il masochismo dalla nostra! Si è parlato di Raid storico, da record anche per numero di iscritti….ma in realtà, questa non è stata una gara e non si può definire tale, con quasi la metà dei concorrenti ritirati…..è un vero massacro!! Nel finale io, a differenza di Tony, trovo la forza di correre a perdifiato gli ultimi 10 km , trionfante o no sono al traguardo in 51:53'…..Tony giungerà dopo circa un'ora dal mio arrivo, reggendosi un fianco (contratto)….sembrava l'Andrea Doria….comunque sorridente per aver terminato l'impresa! Apprendo solo due giorni dopo, leggendo il giornale, che ogni concorrente arrivato, dopo il ritiro del diploma con il tempo ufficiale, si sarebbe dovuto registrare, apponendo la propria firma a fianco la propria fotografia, nel tabellone piazzato a mo di grande lapide, al centro dello stadio. Conoscere le lingue è importante e magari all'arrivo mi è anche stato detto..…ma confuso e frastornato, con gli occhi che bruciavano, chiedevo solo di poter riposare un po'…..poi ripensandoci a freddo, ho detto: chi se ne importa!….il segno l' ho lasciato……tanto quanto questa gara ne ha lasciato a me!…. Alla fine, sulla maglia ricordo, lato cuore, appare la scritta: "Je suis Survivant" - Io sono sopravvissuto…..è proprio il caso di dirlo!

Massimo Guidobaldi

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