L'ALTERNATIVA DELL'ONCOLOGO VERSO UNA NUOVA MEDICINA
a cura di Giuseppe Fariselli
(giuseppe.fariselli@istitutotumori.mi.it)
Dal 1972 rappresento tutte le mattine, con il mio camice bianco, la Medicina Ufficiale e spesso l'ultima parola per pazienti che arrivavano all'Istituto dei Tumori di Milano da ogni parte d'Italia. Faccio almeno 30 visite al giorno, ho conosciuto tante persone e tante ne ho curate e operate. Bevo pochissimi alcolici, non fumo, mangio pochi prodotti animali, cerco di vivere in modo sano e mi prefiggo un ideale positivo: aiutare gli altri ed infondere serenità e ottimismo dove vedo ansia e terrore del tanto temuto, studiato, spesso mal curato e soprattutto quasi mai efficacemente prevenuto cancro. Nei primi anni della mia carriera, molte volte mi soffermavo ad analizzare me stesso e molti miei colleghi: vi trovavo sempre grande competenza tecnica, grande capacità di studiare e curare i tumori, molto meno i pazienti. Poi un giorno del lontano 1978 lessi Guarire con l'antiginnastica di Thérèse Bertherat: per quanto riguarda la salute, ne ebbi un gran beneficio perché gli esercizi preliminari consigliati mi guarirono dal mal di schiena. Ma è come esperienza intellettuale e professionale che fu una folgorazione, perché mi accorsi che esisteva un altro modo di imparare e praticare la medicina. E da quel momento iniziai, sempre sperimentando prima su di me i rimedi, un percorso di conoscenza che mi ha portato molto lontano. La finalità del medico è guarire il paziente mentre il tipo di medicina da usare è solo un mezzo per ottenere questo risultato: per questo, dopo averli studiati come ho detto, ho integrato - contro il cancro - diversi metodi terapeutici cercando di offrire la cura migliore possibile per ogni persona e per ogni situazione. Metodi terapeutici anche fuori dall'ufficialità accademica, purché seri, ragionevoli, verificabili. Ma fare il medico non vuol dire soltanto curare: prima di essere paziente, o magari impaziente, il malato era un cittadino sano come gli altri e voleva rimanere in buona salute. Per questo mi sforzo anche di insegnare alle persone sane come rimanere in buona salute. Tuttavia la prevenzione non consiste solo nell'applicare una serie di regole più o meno sagge: le malattie si prevengono prima di tutto amando tutte le creature, noi stessi, gli altri uomini, tutti gli esseri viventi che vivono sulla terra. Il loro benessere è il nostro benessere, la vita potrà proseguire ed essere migliore solo se noi tutti diventeremo migliori. Per diffondere quello che ho imparato in più di 30 anni di professione: che il cancro può essere prevenuto e curato anche, ed insieme a quella classica, con la cosiddetta medicina naturale detta anche biologica, complementare o non convenzionale, ho anche scritto con Daniele Razzoli il libro Prevenire e curare il cancro con le medicine naturali, red edizioni, Novara, © 2003. La Medicina è una e il suo fine è solo il benessere dell'uomo da perseguire con tutte le nostre forze e le nostre diverse esperienze, sempre vissute con amore e umiltà. Contro il cancro possono essere utili molte tecniche di medicina naturale, o biologica come taluni prefericono dire. Tutte si basano sullo stesso principio: stimolare le energie di guarigione. Le tecniche mediche che utilizzo di più perchè che ritengo maggiormente efficaci: energetica, medicina antroposofica, neuralterapia, omeopatia, omotossicologia e SAT-terapia, meritano qualche spiegazione.
L'energetica dei sistemi viventi è basata sui principi del TAO, secondo il quale energia e materia sono manifestazioni diverse della stessa cosa e l'uomo è al centro di energie che assimila e utilizza veicolandole attraverso il sistema dei meridiani al suo sistema viscerale che le metabolizza ed in parte reimmette nell'ambiente. Nella pratica clinica è molto importante conoscere, oltre ai punti dell'agopuntura cosiddetta reflessologica, i punti di comando di organi e visceri e quelli in grado di riequilibrare l'ortoparasimpatico. La salute è l'equilibrio di distribuzione coerente dell'energia degli esseri viventi, mentre la rottura di questo equilibrio genera una malattia che deve essere curata con agopuntura, alimentazione, applicazioni di caldo o freddo, e rimedi.
Secondo la medicina antroposofica, nata come un ampliamento dell'arte medica sulla base delle idee di Rudolph Steiner, l'uomo supera la sintesi del regno minerale, di quello vegetale e di quello animale sviluppando il suo Io Spirituale, ed è tanto più sano quanto più riesce ad armonizzare i suoi quattro corpi costitutivi, mentre la malattia nasce da uno squilibrio e da un'insufficiente padronanza dell'individuo su di essi. Quando lo stato minerale non è stato alterato vengono attivati e sostenuti efficacemente i processi di guarigione ricorrendo, nel regno minerale, in quello vegetale ed in quello animale ai rimedi corrispondenti ai processi evolutivi della malattia.
LA neuralterapia è un metodo diagnostico e terapeutico elaborato dai fratelli medici Huneke e attuato mediante microiniezioni di procaina che agiscono sulla sostanza fondamentale e sul sistema neuro-vegetativo che tengono in costante collegamento i nostri organi ricevendo e trasmettendo le informazioni come in un network globale. La grande scoperta dei fratelli Huneke è stata quella di comprendere che l'iniezione di una minima quantità di anestetico locale era in grado di portare informazioni positive determinando la possibilità di una autoguarigione. Per utilizzare appieno le possibilità della neuralterapia è necessario conoscere molto bene l'anatomo-fisiologia del sistema nervoso vegetativo.
L'omeopata classica è il metodo terapeutico sperimentale ideato da Samuel Hahneman nel quale i pazienti vengono trattati con dosi minime di medicinali in grado di produrre, a dose piena in persone sane, sintomi simili a quelli presenti nei pazienti stessi. I principi di base sono: la sperimentazione sull'uomo sano, la legge di similitudine, il rimedio unico, la dose minima efficace, ed infine la cosiddetta "legge di guarigione". In omeopatia si utilizzano medicamenti molto diluiti, spesso, quando si supera il cosiddetto numero di Avogadro: 12 CH o 24 D, si arriva al punto di non avere più molecole dosabili nella soluzione. Non è quindi facile capire per quale motivo i rimedi risultano ancora efficaci.
L'omotossicologia, fondata da Reckeweg, è la terapia degli "stati intossicatori" e delle loro conseguenze con medicinali omeopatici. Il suo fondatore definisce omotossine tutte le molecole, endogene od esogene, in grado di danneggiare l'organismo, mentre tutti quei processi che noi chiamiamo malattie sono l'espressione delle misure difensive, biologicamente opportune, contro omotossine esogene ed endogene oppure del tentativo dell'organismo di compensare i danni omotossici subiti al fine di mantenersi in vita il più a lungo possibile. In omotossicologia sono fondamentali i concetti di tossine e di drenaggio connettivale, che la differenziano, insieme con i nuovi complessi omeopatici e la Tavola delle Fasi, dall'omeopatia classica.
LA SAT-terapia nacque nel 1950 grazie al medico francese Jean Thomas che pensò di curare le malattie di un organo con anticorpi animali specifici ottenendo varie guarigioni "miracolose" accompagnate però da molte, inevitabili, reazioni allergiche. La purificazione del siero ha permesso di stabilire che il principio attivo è costituito da frazioni glicoproteiche IgG. Nelle persone affette da tumori utilizzo abitualmente i SAT come terapia complementare alla chemioterapia, alla radioterapia ed alle terapie ormonali, ma anche prima e dopo un intervento chirurgico.
In questi 30 anni e passa di lavoro in Istituto non ho fatto carriera, ma non me ne pento: ho sempre fatto quello che ho voluto, sono sempre stato libero e ho sempre esercitato la mia professione nell'esclusivo interesse delle persone che si sono rivolte a me per consigli ed aiuto, stando dalla loro parte e cercando di cambiare in meglio la loro vita. E nella mia vita non solo professionale sono sempre stato aiutata da mia moglie Paola: la sua sensibilità, intelligenza ed empatia e i suoi studi di naturopatia, reflessologia e counseling sono un aiuto prezioso per me e per i pazienti.
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