Gli omega-3
 

 

 



Febbraio 2012

Mi dispiace dovervi deludere , ma non esiste nessuna prova che gli omega-3 (o 6 o 9 o quanti altri ancora) proteggano l’uomo dal rischio di tumori (World Cancer Research Fund).

Nessuna prova relativa all’uomo , o comunque nessuna abbastanza convincente dal punto di vista scientifico da poter essere menzionata.

Alcuni studi indiretti sul consumo di pesci ricchi di O-3, per esempio, possono aver mostrato un impatto su alcuni tumori ma, sfortunatamente , altri studi sono venuti poco tempo dopo a contraddire questi effetti e , alla fine, nel suo celebre rapporto del 2007, il World Cancer Research Fund, non cita nemmeno una volta gli O-3 tra i componenti alimentari realmente protettivi nei confronti del cancro.

C’è di peggio . Quando sono esposti alla luce, gli O-3 e gli omega-6 hanno una spiacevole tendenza a trasformarsi in sostanze molto meno salutari. Si trasformano in composti tossici come i radicali liberi e i perossidi lipidici, particolarmente corrosivi per il materiale genetico contenuto nelle nostre cellule.
E questo molto semplicemente, perché questi oli ricchi di O-3 e O-6 sono particolarmente instabili alla luce e finiscono per irrancidire , trasformando i nostri buoni acidi grassi insaturi in agenti cancerogeni.
In effetti, molto spesso voi pensate di consumare un olio sano che però messo al contatto con la luce, irrancidisce e si riempie di perossidi lipidici cancerogeni. Da qui va da sé il consiglio di conservare questi tipi di oli in un contenitore opaco che li protegga dalla luce oppure consumarli rapidamente acquistandole in bottiglie molto piccole.

Sulla utilità degli O-3 anche se è vero che ci siano ulteriori studi in corso, una altra conferma viene da un famoso articolo pubblicato dalla celebre rivista JAMA del 2006 che conferma che il consumo di O-3 avrebbe scarse possibilità di ridurre i rischi di tumore.