Le cellule tumorali maligne detestano i cavoli

 

 



Ottobre 2012

  

       

Quando nella Prevenzione Primaria alimentare riguardo alla dieta anticancro si raccomandano le crucifere, si rischia di sembrare esageratamente integralisti ed alternativi, ma questo tipo di raccomandazione è tutt’altro che alternativa perché è supportata da valore scientifico a tal punto che Richard Beliveau , titolare del dipartimento di prevenzione del cancro dell’ Università di Montreal, una delle massime autorità mondiali dell’oncologia, nel suo libro “Les aliments contre le cancer”, dedica uno dei capitoli più importanti a questo tema proprio dal titolo “LE CELLULE TUMORALI DETESTANO I CAVOLI “ intendendo quelle piante ,sottogruppo delle crucifere, noto ai botanici come Brassica : cavolo cappuccio, cavolfiore, i cavolini di Bruxelles, cavolo nero e verza.

Anche senape , crescione e ravanello appartengono alle crucifere. Ci sono diversi studi convincenti a tal proposito. Da uno studio condotto su un campione di 48.000 operatori sanitari per un arco di 10 anni si è visto che si ha una riduzione del 50% dei tumori della vescica nei consumatori di 5 porzioni di crucifere alla settimana rispetto al campione che ne consumava solo uno alla settimana. Lo stesso vale per il tumore al seno: le donne cinesi che consumano più crucifere hanno un rischio dimezzato , indipendentemente dalla soia (altro alimento importante) consumata.

 Lo studio sul tumore al seno è stato replicato anche con le donne svedesi per dimostrare che non ci fossero altri fattori protettivi di interferenza nella popolazione cinese : una o due porzioni di crucifere al giorno ha ridotto l’incidenza del tumore al seno del 40%. Ciò vale anche per altri tipi di tumore e si tratta di osservazioni rilevanti nel contesto della alimentazione occidentale dove il consumo di crucifere è particolarmente ridotto.

 Ciò in ragione del fatto che contengono oltre a molti POLIFENOLI , presenti anche in altri alimenti, una elevata concentrazione di sostanze chiamate GLUCOSINOLATI, che liberano due classi di sostanze a forte attività antitumorale, gli ISOTIOCIANATI e gli INDOLI.

 Due raccomandazioni importanti :

  1. Queste sostanze per essere efficaci , essendo presenti in scomparti differenti degli alimenti, hanno bisogno di MESCOLARSI tra di loro e pertanto si raccomanda una MASTICAZIONE relativamente LENTA. Quindi non è cibo indicato per un pasto “veloce”

  2. E’ preferibile cuocere le crucifere il meno possibile e con poca acqua per non perdere l’attività dei glucosinolati . In pratica si consiglia, e in tal modo si rendono più appetibili, di stufarle rapidamente oppure saltarle in padella .