La storia di Eni

Eni

Sono una donna di 54 anni, esattamente nel marzo del 2001 mi veniva diagnosticato il cancro al seno(Carcinoma infiltrante della mammella) seguito dall’intervento. Il referto istologico recita cosi:
Quadrantectomia QSE/SC. mammella destra con linfadenectomia ascellare.

L’avere fatto prevenzione fino dall’eta’ dei 35 anni ( c/o Centro per lo Sviluppo e la Prevenzione Oncologica di Firenze) mi č sicuramente servito a risolvere il problema in tempo.
Ho dovuto subire anche la chemioterapia e radioterapia.

Ricordo benissimo la sofferenza del dolore fisico causato dall’intervento, la difficolta’ nel recuperare il braccio, non č stato nemmeno facile accettare la cicatrice sul seno. Ero arrivata a 50 anni senza che il mio corpo avesse subito una malformazione;ora ne dovevo accettare una nella parte piu’ femminile, per una donna. Sentirsi diversa anche per la perdita dei capelli.

Certo la cosa piu’ importate era avere debellato “ la bestiaccia”.

Comunque ho accettato e vissuto tutto con grande dignita’ e coraggio, piangersi addosso non serve a niente.

Quest’episodio ha cambiato la mia vita, ho imparato ad amarla, vedo tutto e tutti con occhi diversi, ho imparato ad accettare il dolore fisico. Mi ha regalato tanta bonta’ e saggezza.
Uno dei cambiamenti piu’ evidenti č stato quello di cominciare a fare sport, per l’esattezza podismo, ( premetto di non averlo mai fatto prima); per piu’ di 20 anni sono stata la fedele assistente di mio marito ottimo atleta, senza mai pensare di poterlo fare insieme. Mi sembrava impossibile riuscire a correre per piu’ di cinque minuti consecutivi. Iniziai sotto lo stupore di tutti, ma io volevo fuggire da qualcosa che mi aveva fatto soffrire, volevo correre, correre via pensando di lasciarmi alle spalle “ la bestiaccia”.
Le prime sono state delle passeggiate, poi ho iniziato a fare gare competitive ( si fa per dire!).
Sona una tapasciona doc, sudo e arranco su per boschi e strade di campagna, mio marito sacrifica il suo talento e pazientemente mi consiglia , mi segue , mi sgrida.

Obbedisco, ed insieme ridiamo.

Nessuno puo’ immaginare quanto sia faticoso fare tutto questo.

A volte leggo sul viso delle persone una sorta di derisione, ma come faccio a fargli capire che invece sono felice perche’ ho concluso la gara, non ricevo premi, non importa, sono fortunata, anche oggi ho vinto il premio piu’ bello:
la scommessa con la vita.

Domani e’ un altro giorno…

Ho scoperto un gioco nuovo, faticoso, ma simpatico.

Lentamente le mie prestazioni vanno migliorando, ma il mio grande orgoglio risale a pochi giorni fa:
il 13 Marzo ho debuttato nella maratona di Roma, sono riuscita a concluderla in 4,40,15; un improvviso e fastidioso disturbo intestinale mi ha costretta a fermarmi e perdere quei dieci minuti, che non mi hanno fatto rispettare la conclusione della la gara nelle 4,30,00, come mi ero prefissata.
Io non sono una campionessa come il ciclista Amstrong, ma non avrei mai creduto di poter correre e concludere una maratona.

Per me era una cosa impensabile, invece con tutto il mio coraggio e testardaggine ci sono riuscita.


Vai alla seconda parte