Attualità in Senologia 2008



In questa sezione vengono pubblicati articoli di attualità in senologia.

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Indice delle news 2008


1) - Regressione spontanea del tumore mammario?
2) - Psicologia utile nel tumore mammario
3) - La nicotina favorisce le metastasi
4) - Primi Test positivi del vaccino contro il cancro al seno
5) - Tumore al seno: si può ridurre la recidiva del 25%
6) - Gel alla Lidocaina riduce disagio da mammografia
7) - In arrivo tre nuove molecole che bloccano la riproduzione dei tumori
8) - Nodulectomia, riquadrantectomia o mastectomia in caso di recidiva?
9) - La mammella: screening abbatte mortalità
10) - Riconosciuto a paziente diritto a non curarsi
11) - Studio sulla resistenza del tumore ai trattamenti
12) - Un'alimentazione corretta contro il cancro al seno
13) - Allattamento reduce il rischio
14) - Fumo passivo e carcinoma mammario
15) - Stress e carcinoma mammario
16) - Attività fisica e carcinoma mammario premenopausale
17) - Raggi ultravioletti B e carcinoma mammario
18) - HPV e carcinoma mammario
19) - Aspirina a basse dosi e rischio di carcinoma mammario
20) - Diabete gestazionale e carcinoma mammario
21) - Aspirina e carcinoma mammario
22) - Assunzione di fibre e rischio di carcinoma mammario
23) - Radioterapia per carcinoma mammario, fumo di sigaretta e carcinoma polmonare
24) - Terapia ormonale sostitutiva e carcinoma mammario
25) - Trattamento sistemico adiuvante e rischio di carcinoma mammario controlaterale
26) - Depressione e rischio di tumore al seno
27) - Stress lavorativo e carcinoma mammario
28) - Removing 5 sentinel lymph nodes is enough for accurate lymph node staging in the vast majority of breast cancers

 

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1) - Regressione spontanea del tumore mammario?

Uno studio mammografico condotto in Norvegia ha portato alla controversa indicazione secondo cui un quinto circa dei tumori mammari individuati tramite lo screening possa regredire spontaneamente.
Questi tumori condividono con gli altri i medesimi fattori di rischio, ma presentano un comportamento anomalo la cui esistenza probabilmente solleverà molte polemiche. Si tratta comunque di un fenomeno già descritto in altri tumori, come i neuroblastomi pediatrici. L'ipotesi è difficile da escludere, ma comunque impossibile da verificare senza uno studio randomizzato controllato che lasci alcune pazienti senza trattamento.
Quanto rilevato, in ogni caso, nonostante la necessità di diagnosi precoce del tumore mammario, pone ancora una volta in dubbio il valore della mammografia nel campo dello screening. (Arch Intern Med. 2008; 168: 2311-6 e 2302-3)

  2) - Psicologia utile nel tumore mammario

Uno studio con un periodo di monitoraggio medio di 11 anni ha dimostrato che le pazienti con tumore mammario allo stadio 2 che ricevono un intervento psicologico vanno incontro ad un rischio significativamente ridotto di recidive e decesso rispetto alle altre.
Questo risultato assolutamente sorprendente potrebbe sottendere il fatto che l'intervento in questione, consistente in metodi supportato empiricamente per migliorare umore, atteggiamenti e comportamenti relativi alla salute, possa essere usato con efficacia nei pazienti con qualsiasi tipo di tumore.
Un intervento psicologico che riduce lo stress potrebbe verosimilmente interrompere il processo infiammatorio in atto, limitando quindi indirettamente la progressione della malattia. (Cancer. 2008; 113: 3450-8)

  3) - La nicotina favorisce le metastasi

Il vizio del fumo comporta danni per la salute molto gravi come è noto. Giorno dopo giorno, tuttavia, la ricerca medica e scientifica mette in luce nuove ...(Continua)

  4) - Primi Test positivi del vaccino contro il cancro al seno

Il nuovo vaccino contro il tumore al seno sembra essere molto efficace nella lotta alla malattia. Durante lo studio condotto dai ricercatori della Wayne State ...(Continua)

  5) - Tumore al seno: si può ridurre la recidiva del 25%

Una volta sconfitto il tumore con l'intervento chirurgico, la paura piu' grande e' che possa tornare. Nel cancro del seno il rischio di recidiva resta molto ...(Continua)

  6) - Gel alla Lidocaina riduce disagio da mammografia

La lidocaina riduce i fastidi della mammografia Un gel contenente lidocaina puo' rendere meno traumatica la mammografia e contribuire ad assicurare alle donne un regolare screening per il cancro del seno, secondo i risultati di uno studio pubblicato on line su Radiology....(Continua)

  7) - IN ARRIVO TRE NUOVE MOLECOLE CHE BLOCCANO LA RIPRODUZIONE DEI TUMORI

I ricercatori Infm-Cnr e di altri istituti del Cnr e universitari hanno messo a punto tre molecole sintetiche per abbattere le difese delle cellule tumorali e bloccarne la riproduzione, ristabilendo la capacità dell`organismo di distruggerle per mezzo dell'apoptosi.
Le tre molecole vengono ora testate in collaborazione con istituti di oncologia e con il supporto di gruppi farmaceutici, allo scopo di tradurle in nuovi farmaci anticancro.
In vitro hanno già dimostrato la loro efficacia su diverse linee di cellule tumorali scatenando in esse il processo autodistruttivo dell'apoptosi. L'apoptosi, una vera e propria morte cui la cellula si condanna quando la sua condizione è troppo danneggiata o compromessa, puó spesso fallire.

In molti tipi di tumore infatti (come quello della prostata, della cervice, il colon-rettale, carcinoma polmonare e altri) l`apoptosi viene inibita da una massicia produzione di XIAP (X-linked Inhibitor of Apoptosis), una proteina che di norma protegge dall'apoptosi le cellule sane, ma la cui esagerata presenza impedisce invece la distruzione di quelle tumorali. Bloccare la Xiap è stato dunque l'obiettivo degli scienziati.
Per questo i ricercatori di Infm-Cnr sono partiti da una proteina esistente in natura (Smac-DIABLO), che agisce come suo inibitore attraverso un particolare tetrapeptide.
Obiettivo del lavoro era ingegnerizzare delle varianti sintetiche di Smac-DIABLO piú efficaci e rapide nel bloccare la protezione che la XIAP fornisce alle cellule tumorali.

"Sfruttando la radiazione di sincrotrone, che consente di analizzare la struttura tridimensionale delle proteine e di 'vederle' in azione, è stato possibile comprendere i modi in cui la Xiap e la molecola farmaco si legano, esaminando in dettaglio tutte le loro interazioni, atomo per atomo", spiega Martino Bolognesi, responsabile della componente biofisica della ricerca.
Grazie a questa tecnica, si possono valutare le particolarità e i potenziali difetti delle varie molecole, e sintetizzarne di nuove che agiscono

  8) - Nodulectomia, riquadrantectomia o mastectomia in caso di recidiva?

Quando si ha una recidiva tumorale in una mammella già precedentemente trattata con terapia conservativa, l'uso della nodulectomia piuttosto che della mastectomia è associato ad una diminuzione della sopravvivenza.
Questa opzione viene scelta circa in un quarto dei casi di recidiva: è probabile che siano le pazienti stesse a richiedere questo tipo di intervento, e che i medici semplicemente le accontentino, ma qualsiasi ne siano le motivazioni, questa decisione può abbreviare la vita della paziente.
Man mano che le terapie per il tumore mammario divengono più mirate ed i ricercatori si avvicinano all'identificazione dei fattori che rendono alcuni tumori più aggressivi di altri, l'opzione di raccomandare seconde o terze nodulectomie potrebbe rendersi disponibile in futuro, almeno in casi selezionati, ma fino ad allora la mastectomia rimane la migliore opzione per le donne che vanno incontro a tumori mammari recidivanti. (Am J Surg 2008; 196: 495-9)

  9) - La mammella: screening abbatte mortalità

L'implementazione di un programma di screening ha un impatto profondo sulla mortalità da tumore mammario. Circa cinque anni dopo l'introduzione di questi programmi, la mortalità nelle fasce d'età che ne vengono influenzate conosce infatti un declino di gran lunga superiore rispetto a quelle non controllate. Studi precedenti avevano invece suggerito che declini tanto ampi non si sarebbero osservati prima di 10 anni dall'inizio dei programmi, ma ad esempio nella fascia d'età più anziana, quella compresa fra 70 e 74 anni, il tasso di mortalità è diminuito del 4,8 percento all'anno dopo il 2001. (Int J Cancer 2008; 123: 1929-34)

  10) - Riconosciuto a paziente diritto a non curarsi

Deve essere riconosciuto al paziente "un vero e proprio diritto di non curarsi, anche se tale condotta lo esponga al rischio stesso della vita". Lo ribadisce la Cassazione con una sentenza della terza sezione civile che, solo di riflesso, può essere accostata al caso di Eluana Englaro, la ragazza in coma vegetativo da 16 anni.
Solo di riflesso perché la sentenza di piazza Cavour riguarda il caso di un testimone di Geova che chiedeva il risarcimento dei danni morali e biologici perché i medici, all'ospedale di Pordenone, gli avevano praticato una serie di trasfusioni di sangue nonostante egli avesse attestato il suo no per motivi religiosi, con un cartellino con scritto 'niente sangue'.
Nel caso in esame la Cassazione, che ha respinto il ricorso di Mirco G. ha sostenuto che i medici hanno fatto bene a fare le trasfusioni al paziente giunto in ospedale in fin di vita. In ogni caso, Piazza Cavour mette nero su bianco che "nell'ipotesi di pericolo grave e immediato per la vita del paziente, il dissenso del medesimo debba essere oggetto di manifestazione espressa, inequivoca, attuale, informata".
E questo perché un conto "è l'espressione di un generico dissenso a un trattamento in condizioni di piena salute, altro riaffermarlo puntualmente in una situazione di pericolo di vita.
In quest'ultimo caso, ricorda la Suprema Corte, "è innegabile l'esigenza che, a manifestare il dissenso al trattamento trasfusionale, sia o lo stesso paziente che rechi con sé una articolata, puntuale, espressa dichiarazione dalla quale inequivocamente emerga la volontà di impedire la trasfusione anche in ipotesi di pericolo di vita, ovvero un diverso soggetto da lui stesso indicato quale rappresentante ad acta il quale, dimostrata l'esistenza del proprio potere rappresentativo, confermi tale dissenso all'esito della ricevuta informazione da parte dei sanitari".

  11) - Studio sulla resistenza del tumore ai trattamenti

Dopo il recente studio degli scienziati dell'Istituto Regina Elena - che hanno svelato uno dei meccanismi della resistenza all'ormonoterapia - ora i colleghi della Sapienza hanno scoperto un interruttore 'chiave' per spegnere la resistenza alle cure. Aprendo, di fatto, la strada alla messa a punto di una nuova strategia terapeutica per impedire che la chemio non funzioni.
Lo studio, appena pubblicato su 'Plos One', ha già suscitato l'interesse di ricercatori e aziende farmaceutiche d'Oltreoceano. "E potrebbe davvero segnare una svolta nelle cure del carcinoma della mammella", spiega all'Adnkronos Salute Cinzia Marchese, docente del dipartimento di Medicina Sperimentale dell'ateneo romano, che ha diretto un gruppo di ricercatori da anni al lavoro sui meccanismi che controllano proliferazione e differenziazione delle cellule epiteliali umane.
Lo studio, coordinato da Antonio Angeloni, è stato realizzato interamente nei laboratori della Sapienza. "Questo tumore è il più frequente nella popolazione femminile - ricorda la ricercatrice - e rappresenta la seconda causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari. Quando uno o più familiari di primo grado hanno un cancro al seno, il rischio di ammalarsi può essere maggiore di cinque o sei volte.
Oggi in molti casi la malattia si può tenere sotto controllo con terapia ormonale. Tuttavia - prosegue - dopo un certo intervallo di tempo in molti casi si verifica una progressiva resistenza all'azione di questi farmaci".
In pratica, il cancro impara a 'difendersi' dai medicinali, che divengono inefficaci nel controllare la proliferazione delle cellule tumorali. "Noi siamo riusciti ad aggirare questo problema, grazie a un interruttore in grado di spegnere in modo selettivo l'espressione del KGFR (il recettore per il fattore di crescita dei cheratinociti, KGF).

Così, infatti, è stato possibile restituire efficacia ai medicinali". Tradurre la tecnica messa a punto nel laboratorio romano in un farmaco spegni-resistenza potrà, davvero, cambiare il volto delle cure.
Ma che cos'è l'interruttore su cui hanno lavorato gli studiosi della Sapienza? "Il KGFR è un recettore tirosino-chinasi localizzato sulla membrana plasmatica delle cellule epiteliali - spiega la Marchese - in grado di controllarne la crescita, la differenziazione e la sopravvivenza". Si tratta di una delle molecole chiave implicate nei meccanismi di resistenza al trattamento ormonale.
I risultati dello studio dimostrano che 'spegnere' in modo mirato il recettore KGFR - trasferendo Rna interferenti su cellule di tumore del seno - è stato in grado di ripristinare l'efficacia di farmaci antiblastici, rendendo non più necessario il trattamento con altri medicinali.
"I dati ottenuti nei modelli cellulari si sono dimostrati molto promettenti - assicura la Marchese - indicando un nuovo possibile approccio terapeutico nel trattamento di tumori di natura epiteliale, e nei casi in cui si sia sviluppata nel tempo una farmaco-resistenza". Insomma, l'interruttore può essere utile non solo contro il cancro al seno, ma anche contro altri tipi di tumore. Il passo successivo del lavoro, che vede fra gli autori Luigi Frati, preside della Facoltà di Medicina della Sapienza, sarà quello di procedere a una fase pre-clinica.
Per valutare l'efficacia di questo nuovo approccio terapeutico in alcune pazienti con tumori divenuti resistenti ai trattamenti

  12) - UN’ALIMENTAZIONE CORRETTA CONTRO IL CANCRO AL SENO

Per ridurre le recidive del tumore al seno del 25-30% nelle donne a rischio occorre bandire dalle tavole le farine 'super-raffinate', gli zuccheri, il latte, le uova.
La Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori (Int) di Milano, in collaborazione con l'Istituto europeo di oncologia, e altri centri di Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Torino, Avezzano, ha lanciato il progetto Diana 5, per studiare la prevenzione dei tumori attraverso l'alimentazione e lo stile di vita. Sulla base di questi presupposti prenderà il via uno studio sulle recidive dei tumori al seno.Il reclutamento e' aperto: si cercano 2 mila donne, operate per tumore al seno.
La candidata ideale deve avere un'eta' compresa tra 35 e 70 anni, aver avuto un tumore alla mammella negli ultimi cinque anni, senza recidive.
Essere disponibile a sottoporsi a un prelievo di sangue, a misurazioni di peso, circonferenza vita, pressione arteriosa e a compilare questionari periodici. Infine, essere disponibile a modificare alimentazione e stile di vita. Verranno viste 4 mila pazienti, di cui la meta' sara' selezionata, ma a tutte verranno date le raccomandazioni alimentari che la ricerca scientifica ha dimostrato utili per la prevenzione di tumori e recidive. I responsabili del progetto sfruttano le conoscenze acquisite nei precedenti studi, fra cui gli altri Diana.
Il principio, spiega Franco Berrino, direttore del dipartimento di Medicina preventiva e predittiva dell'Int, "e' che le donne che hanno livelli alti nel sangue di ormoni sessuali, di insulina e del fattore di crescita IGF-1 si ammalano di piu' e, se si sono gia' ammalate, hanno piu' frequentemente recidive della malattia, perche' l'abbondanza di questi fattori consente ad eventuali cellule tumorali di moltiplicarsi".

  13) - Allattamento reduce il rischio

- Cancer - Allattamento e carcinoma mammario - Le donne che hanno allattato per almeno sei mesi presentano un rischio ridotto di "triple-negative breast cancer"

  14) - Fumo passivo e carcinoma mammario

- International Journal of Epidemiology - / Fumo passivo e carcinoma mammario - L'esposizione al fumo passivo, in donne non fumatrici, non aumenta il rischio di sviluppare carcinomi mammari.

  15) - Stress e carcinoma mammario

- Genes Chromosomes Cancer - / Il cortisolo, ormone correlato allo stress, sopprime l'espressione del gene antitumorale BRCA1: ciò può rappresentare un possibile meccanismo molecolare della relazione tra carcinoma mammario e stress.

  16) - Attività fisica e carcinoma mammario premenopausale

Una regolare attività fisica è associata ad un ridotto rischio di carcinoma mammario premenopausale

  17) - Raggi ultravioletti B e carcinoma mammario

I raggi ultravioletti B, correlati alla esposizione solare, hanno un ruolo protettivo nei confronti del carcinoma mammario .The Breast

  18) - HPV e carcinoma mammario

Il papillomavirus umano non sembra giocare un ruolo significativo nella eziopatogenesi del carcinoma mammario- Breast Cancer Research and Treatment

  19) - Aspirina a basse dosi e rischio di carcinoma mammario

L'utilizzo di aspirina a basse dosi non ha dimostrato un effetto protettivo nei confronti del carcinoma mammario - British Journal of Cancer

  20) - Diabete gestazionale e carcinoma mammario

Il diabete gestazionale può rappresentare un importante fattore di rischio per il tumore al seno in donne in postmenopausa.
Breast Cancer Research and Treatment

  21) - Aspirina e carcinoma mammario

Basse dosi di aspirina non hanno dimostrato un effetto protettivo nei confronti del carcinoma mammario
British Journal of Cancer

  22) - Assunzione di fibre e rischio di carcinoma mammario

L'assunzione di fibre alimentari, attraverso l'uso di frutta, verdura e cereali, può ridurre la probabilità di sviluppare un carcinoma mammario in donne in postmenopausa International
Journal of Oncology

  23) - Radioterapia per carcinoma mammario, fumo di sigaretta e carcinoma polmonare

La radioterapia postmastectomia aumenta significativamente, nelle fumatrici, il rischio di tumori polmonari, in particolare ipsilaterali
Journal of Clinical Oncology

  24) - Terapia ormonale sostitutiva e carcinoma mammario

Anche solo tre anni di terapia ormonale sostitutiva combinata con estrogeni e progestinici aumentano, in donne in menopausa, il rischio di carcinomi mammari lobulari
Cancer Epidemiology,

  25) - Trattamento sistemico adiuvante e rischio di carcinoma mammario controlaterale

Il trattamento sistemico adiuvante riduce il rischio di sviluppare un tumore al seno controlaterale - Journal of the National Cancer Institute -

  26) - Depressione e rischio di tumore al seno

Una pregressa storia clinica di depressione aumenta significativamente il rischio di sviluppare, dopo molti anni, una neoplasia del seno Clinical Practice and Epidemiology in Mental Health

  27) - Stress lavorativo e carcinoma mammario

Lo stress lavorativo non aumenta la probabilità di manifestare un carcinoma mammario
Cancer Causes and Control

  28) - Removing 5 sentinel lymph nodes is enough for accurate lymph node staging in the vast majority of breast cancers

Our study determines how many sentinel lymph nodes (SLNs) need to be removed for accurate lymph node staging and which patient and tumor characteristics influence this number.
Data from 777 patients with at least 1 SLN that was positive for cancer have been collected in this retrospective study. The mean number of SLNs removed in the 777 lymph node-positive patients was 2.9 (range, 1-13 SLNs). Greater than 99% of positive SLNs were identified in the first 5 lymph nodes removed. On multivariate analysis, mixed ductal and lobular histo logy, Caucasian race, inner quadrant tumor location, and T1 tumor classification significantly increased the number of SLNs that needed to be removed to achieve 99% recovery of all positive SLNs.
In general, the removal of a maximum of 5 SLNs at surgery allowed for the recovery of >99% of positive SLNs in patients with breast cancer. Tumor histology, patient race, and tumor size and location may influence this number.

Bibliographic Reference Yi M et al.: "How many sentinel lymph nodes are enough during sentinel lymph node dissection for breast cancer?", Cancer. 2008 [Epub ahead of print]

Kelly K. Hunt Surgical Breast Section, Department of Surgical Oncology, M. D. Anderson Cancer Center, Houston, TX,

 

 

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Ultimo aggiornamento: 08 Marzo 2008


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