Primo Incontro Nazionale Ragazze Fuori di Seno
Salvo Catania
Moleskine di Medicitalia stampata
per l’occasione da
www.medicitalia.it
Saluto di
Benvenuto di Ada Burrone e presentazione di Salvo Catania
Non sto a ripetere le ragioni di questo incontro perché
ripeterei tutto quello che ho scritto nel documento di
annuncio della giornata che riunisce medici, psicologi e
utenti di Medicitalia con le caratteristiche delle RFS
(ragazze Fuori di Seno), appartenenti al gruppo di
AUTO-MUTUO-AIUTO –Medicitalia virtuale.
Nulla di nuovo perché questi gruppi sono nati quasi un
secolo fa negli Stati Uniti dopo la Grande Depressione per
aiutare gli alcolisti ad abbandonare le abitudini scorrette.
I gruppi di auto-mutuo-aiuto (AMA) si sono rivelati efficaci
in molte situazioni in cui si manifesta il bisogno di un
sostegno psicologico.
Inoltre nulla di nuovo quindi perché
esistono già diversi gruppi di auto mutuo aiuto virtuale
soprattutto negli Stati Uniti, ma quello che consideriamo
assolutamente inedito è che gli aderenti a questo gruppo non
si sono mai incontrati prima e non hanno avuto alcun
contatto reale per almeno 9 mesi. E questo non casualmente
, ma per un disegno di cui parleremo. Ad esempio all’inizio
dell’estate ho avuto la informazione che alcune ragazze
fuori di seno avevano deciso di incontrarsi in vacanza al
mare. Io cinicamente ho risposto “bellissima l’idea della
vacanza comune, ma solo per andare a sciare a dicembre” dopo
l’incontro a Milano.
Poter creare un gruppo di Auto muto aiuto virtuale è
stato un mio desiderio da almeno 5 anni, per una ragione
pratica : quello virtuale presenta solo vantaggi perchè
non richiede una sede, ha costi minimi, consente di fare
esprimere le paure in tempo reale e solo quando si è
motivati a farlo.
Una grande perplessità mi ha sempre frenato : a
distanza sulla rete con scarsi elementi obiettivi si è
costretti ad una comunicazione poco obiettiva con un
utente anonimo perché, nel dubbio, c’è una tendenza,
talvolta inconsapevole, ad una iperassicurazione che è una
opzione molto pericolosa perché allontana da una
situazione reale ciò che è in continua evoluzione.
Per questa ragione avevo messo da parte passione e
progetto
All’inizio
del 2013 mi sono reso conto delle difficoltà oggettive a
gestire i consulti online con le pazienti oncologiche che
richiedevano un consulto in area oncologica del sito
Medicitalia e che presentavano una prognosi molto
sfavorevole e con le quali occorrevano tempi lunghi e molti
passaggi per ottenere gli stessi risultati della
comunicazione reale.
Mi è venuta in mente la figura della fiduciaria in
associazione Attivecomeprima dove lavoro quasi dalla sua
fondazione (1973) cioè dal 1976. Ora noi in associazione
abbiamo da sempre la figura della fiduciaria Si tratta di
una ex paziente che dopo un periodo di formazione specifica
va in giro negli ospedali a parlare con le compagne di
avventura ricoverate. Mi sono detto : perché non provare a
far crescere un gruppo virtuale che poi ci potrà dare una
mano anche sulla rete ?
Da quel momento ho cominciato a dirottare le utenti con
determinate caratteristiche ,e sin lì anonime, nel mio blog,
invitandole a raccontare la propria storia ma presentandosi
con un nome, anche fittizio.
Da quel momento ha inizio la storia di questo gruppo.
Praticamente nei consulti richiesti nell’area di senologia
rispondevo al quesito tecnico e poi in fondo alla mia
replica invitavo le utenti a postare nel blog per parlare
dei temi comuni a tutte e quindi a parlare soprattutto di
emozioni e soprattutto della “paura della paura” , la
seconda malattia, dopo il cancro, ma la più grave.
La svolta è arrivata ai primi di febbraio 2013 con
l’ingresso nel blog di Francesca
Francesca, trentenne emiliana, presenta un
rischio di tumore al seno da
fare invidia ad Angelina Jolie:
mi scrive “mi hanno sospeso i controlli senologici
durante la gravidanza, perché mi hanno spiegato che la
gravidanza protegge”. Io al di là dello schermo faccio
un balzo sulla sedia.
Francesca presenta una mutazione genetica. Invitata a
riprendere immediatamente i controlli, scopre di avere
(ecografia) un tumore maligno di 2,6 cm. Inizia la
chemioterapia neoadiuvante nel mese di marzo e
“accompagnata” giorno per giorno dalla assistenza virtuale
delle compagne di avventura, subisce una mastectomia
liberatoria con ricostruzione il 27 giugno del 2013. Ma
questa può sembrare una storia come tante altre.
Quel che è nuovo per il blog dove le altre definiscono la
malattia in vari modi come[ ad esempio ospite indesiderato]
è che Francesca che si era definita riservata e pudica
nella vita reale, nel gruppo alla scoperta della diagnosi
irrompe con il suo grido di battaglia come uno tsunami “A
staccato Fanculo!”., che mi ha inizialmente messo in
crisi, ma solo per una notte. Immediatamente il grido di
battaglia di Francesca è stato ripreso in coro da tutto il
gruppo.
Il grido di battaglia mi è piaciuto molto , ma non potevo
subito incoraggiarlo. Ho cercato invano sinonimi e non ne
ho trovati e alla fine mi sono passivamente arreso,
probabilmente perché lo condividevo al 100% perché esprime
fedelmente la rabbia “contro tutto e tutti”, sentimento più
che fisiologico alla sentenza appena ricevuta.
Ho fatto comunque una rapidissima ricerca per crearmi
l’alibi di un grido di battaglia già sdoganato. Purtroppo
gli esempi di “sdoganatori carismatici” non erano
edificanti. Poi ho ripensato alla civilissima Praga città
che conosco discretamente perché ci andavo a fare la
maratona ogni anno e mi sono in parte tranquillizzato.
Ma Francesca ha operato un secondo miracolo. Io avevo
acquistato un dominio nel 2000, cioè ancora prima
dell’allestimento del mio sito ufficiale
www.senosalvo.com
per dimostrare con ampia documentazione che con
un po’ di coraggio e un pizzico di follia si vive di
più e soprattutto meglio. Lo dichiaro per la prima
volta ufficialmente e me ne prendo la responsabilità.
Le ragazze
fuori di seno presentano le caratteristiche delle donne che
nel secolo scorso definivo come “pazienti eccezionali”.
Il sito è rimasto per 13 anni desolatamente vuoto. Il
grido di battaglia di Francesca mi ha svegliato e spero
presto di riempirlo di contenuti. E alcuni di questi ve li
anticipo oggi in questa straordinaria giornata.
Per il momento
vi dico che io sono già partito per (^_____^) …….il
progetto.
Altra svolta.
Nel 2010 avevo conosciuto, virtualmente è ovvio, una utente
di Venezia che 3 anni dopo si ripresenterà come Lori.
Dopo quasi 40 anni di professione distinguo
immediatamente 2 categorie di pazienti : Alla prima
appartengono le pazienti che io chiamo “pacco postale”. Cosa
fa un pacco postale ? Ad ogni ufficio postale qualcuno ci
mette un timbro e viene trascinato passivamente da un nastro
trasportatore, destinato ad altri timbri sino alla consegna.
Che fa la paziente “pacco postale” ? Si esprime così
“Dottore mi devo operare ? Faccia Pure ! Dice che devo fare
la chemioterapia ? e come potrei dire di no, il dottore è
Lei.” E così via. L’utente di Venezia per me da quello che
esprime, mi fa tenerezza, è una persona saggia e con tanto
coraggio, ma si esprime come un pacco postale e la cosa mi
preoccupa, ma non posso fare nulla.
Nel febbraio del 2012 il pacco postale mi aggiorna. Un
giro di parole sperando che io smentisca la terribile
diagnosi di Metastasi. Le rispondo utilizzando la tecnica
di comunicazione dei “colpi di all’erta” di cui parleremo
oggi, cioè tanto pessimismo sulla diagnosi, ma tanto
ottimismo sulla prognosi, e la invito a raccontare la sua
storia nel blog.
Qui Lori si trasforma e non solo si libera del suo
involucro di pacco postale, ma si dimostra la più fresca e
giovanile trascinatrice per tutto il gruppo, senza mai
perdere la saggezza anagrafica..
Piano piano ho cominciato a rendermi conto nel forum che
grazie al contributo di tutti il focus della discussione si
spostava dalla malattia alla “paura della paura”, la
malattia più grave. A giugno non si parlava più del cancro
e di terapie che pur si percepiva come cornice di tutte le
discussioni.
In questi mesi ricevo almeno 4 mail in mi si comunica
che “ CI RISIAMO ! come dirlo alle altre ?”
Molto importante il contributo di tutte: da Antonia,
segretaria tuttofare, dalla saggezza di Laura 1 al grido
disperato di Mery “ci risiamo una altra volta”. Un
campionario che è difficile poter credere che possa esistere
nella realtà. Dai 30 anni di età ai 75 e geograficamente
dalle Alpi alle Piramidi: Lombardia, Emilia, Veneto,
Piemonte, Valle D’Aosta, Calabria, Sicilia ecc.
Da quel momento mi sono imposto di “eludere” volutamente
tutte le domande tecniche, invitando a partecipare anche
alcune mie pazienti che incontravo nella mia pratica
professionale quotidiana, come Elisa (+marito) e Fiorella,
medico-paziente, e che io avevo operato mentre era in corso
la discussione sul blog.
Nel frattempo sono riuscito a coinvolgere altre figure
professionali del sito ed in particolare alcuni psicologi,
tra cui il dr. Calì ed il dr. Bellizzi, ai quali ho affidato
il compito di allestire un “empa-test conoscitivo.
E qui mi pare anche doveroso ringraziare Lorenzo
Cecchini, responsabile dello Staff di Medicitalia che ha
voluto esserci e che ci ha aiutato nella raccolta dati