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RAGAZZE FUORI DI SENO


 

Una dolorosa scelta da Ragazza Fuori di Seno: l’effetto Angelina Jolie

Di Salvo Catania

Maggio  2013

Se volete lasciare un commento nel mio blog clicca qui

http://www.medicitalia.it/news/senologia/3426-effetto-angelina-jolie-oroscopo-genetico-rischio.html?refresh_ce

Quanto sta accadendo in questi giorni a causa delle dichiarazioni di Angelina Jolie che ha raccontato con un articolo sul New York Times la scelta di sottoporsi ad una doppia mastectomia preventiva per ridurre al minimo il rischio di tumore al seno, ha precedenti illustri. Ma l’impatto mediatico provocato dalle dichiarazioni di Angelina - definito subito come “effetto Angelina” - non è, considerando le conseguenze, minimamente paragonabile a quelli precedenti.

Questi fenomeni mediatici negli Stati Uniti sono frequenti ed importanti perché provocano vere rivoluzioni culturali e modificano i comportamenti di milioni di persone sia in senso positivo, se l’informazione viene trasmessa corretta, ma accade il contrario se vengono recepiti messaggi scorretti e fuorvianti.

Tra i precedenti positivi ricordiamo “l’effetto Couric”: nel 2000 l’anchorwoman Katie Couric ha raccontato in diretta la sua colonscopia, dopo la morte del marito per un tumore al colon: http://www.youtube.com/watch?v=CbUesuxT1IE

L’anno successivo il numero delle colonscopie è aumentato del 20% e l’effetto Couric ha trainato una ampia campagna di prevenzione, fatta di associazioni, appelli, marce e magliette rosa.

La scelta di Jolie non è solo una scelta personale perché mette in discussione i capisaldi della medicina preventiva: quella di intervenire radicalmente su un corpo sano invertendo la tendenza a conservare più che si può su un corpo malato,come accade con la chirurgia conservativa della mammella in caso di tumore maligno.

Senza dubbio va riconosciuto che la premessa sia da considerare interessante: la filosofia preventiva che prescrive di anticipare le mosse del male, di prevedere i percorsi scrutando i geni e che si accorda bene con l’idea positiva della padronanza del proprio corpo e del proprio destino. La potenziale vittima diventa predatore.

Questa macchina però muove leve psicologiche delicatissime, che nessuno è in grado di controllare da solo, e si insinua nel pertugio che sta tra la paura di contrarre una malattia mortale e la speranza di poterla contrastare, prevenire e soprattutto esorcizzare con alternative terapeutiche adeguate al rischio personale. 

  • Quale è il rischio personale effettivo?

  • E' paragonabile a quello che aveva (ora è del 5%) Angelina Jolie?

  • Quali gli effetti negativi di un messaggio così fragoroso, raccolto dai media e rilanciato senza un prefiltraggio da parte di medici competenti?

I casi meritevoli di trattamenti aggressivi come quello di Angelina sono veramente rari e selezionatissimi. Uno studio dell’Università del Michigan ha dimostrato che ben l’80% delle donne che si sottopongono ad una mastectomia preventiva in realtà non presentano affatto il rischio di Angelina Jolie tant’è che per questi casi consiglia di considerare terapie alternative a base di tamoxifene e raloxifene.

Il rischio principale dell’effetto Angelina che stiamo osservando è un eccesso profilattico che causa ogni anno migliaia di interventi di dubbia utilità, perché non sempre è l’evidenza scientifica a guidare le decisioni.

Intervengono in primis la paura, l’ossessione e l’incertezza delle probabilità e soprattutto una sovrastima del rischio reale percepita dalla paziente e che talvolta è assecondata da medici cui la stessa si rivolge.

Prima di scrivere questo articolo ho letto ad esempio sul nostro sito i pareri di due chirurghi plastici.

1) >>l'attrice si è sottoposta a mastectomia in quanto portatrice della mutazioni del gene BRCA associati alla certezza quasi matematica di sviluppare il cancro della mammella>>.

Quasi matematica ? “Le parole sono pietre” avrebbe osservato Leonardo Sciascia.

2) >>Nel 2002 presso IEO, dove lavoravo, già si faceva in casi ben selezionati con genetica e famigliarità positiva.>>

Il secondo parere è condivisibile e correttissimo.

Ma perché i chirurghi plastici tendono ad “omettere” (dovrebbe rientrare tra gli obblighi del consenso informato) che:

a) Il rischio genetico non si azzera, perché è impossibile rimuovere tutta la ghiandola mammaria, anche se effettivamente si riduce, come nel caso di Angelina, al 5%.

b) Una mastectomia bilaterale presenta rischi chirurgici e anestesiologici dell’ordine dello zero per cento?

c) Loro, poiché ho letto solo pareri di chirurghi maschi, se fossero portatori di una mutazione genetica si toglierebbero prostata e testicoli solo sulla base di un test oncogenetico?

Occorre tener presente anche che su un piano più prosaico, la medicina preventiva muove miliardi di dollari e negli Stati Uniti, che si considerano apripista (sempre disinteressati???) di questo fenomeno, non passa inosservata la corsa fra aziende private che offrono servizi “genetici” direttamente al pubblico: il test oncogenetico fatto in casa!

Con poche centinaia di dollari alcune aziende, come la Navigenics, spediscono a casa un kit per lo screening genetico. Basta immettere nel tester un campione di saliva e rispedirlo all’azienda. Ma qui siamo alla pura follia della globalizzazione sulle probabilità di contrarre tumori, malattie cardiovascolari, diabete, Alzheimer... o di vincere al lotto!!!

E allora perché non tornare per ragioni di costi ai servizi di cartomanti e fattucchiere?

Le americane che si sottopongono ogni anno allo screening sono circa 250.000.

La ricerca delle mutazioni è brevettato dalla Myriad Genetics, quotata a Wall Street 2,6 miliardi di dollari. Una azienda così “indigente” potrebbe o no giocare un ruolo importante sull’impatto mediatico determinato da casi illustri come quello di Angelina Jolie??? Chiederselo è perlomeno legittimo.

La pubblicità che accompagna queste iniziative rappresenta una scienza dei geni perfetta e infallibile, mentre siamo ancora “nell’infanzia dei test genetici” (parere di Arthur Caplan, bioetica University N.Y.), ed inoltre i risultati vanno interpretati, immessi nel contesto, depurati da una mole di dati irrilevanti o incerti.

Non abbiamo noi italiani ancora la febbre dell’oroscopo genetico come negli Stati Uniti, ma anche da noi cresce la richiesta di esami che indagano sui cromosomi. E se i pazienti ne sanno poco anche molti medici sono presi alla sprovvista. E in tempi di spending  review occorre comunque precisare che l’esame costa alla collettività 1500 euro Euro (per il centro o l’ospedale che lo esegue).

La prudenza sul ricorso al bisturi “che tutto previene”, vale a maggior ragione per altri tipi di tumore dove le conoscenze sui geni sono ancora meno progredite. La prima vittima dell’effetto Angelina pare sia stato quell’uomo di affari inglese che si è disfatto della sua prostata perché affetto da una mutazione genetica Brca2. Ma non è lui il responsabile. Lo è forse il collega chirurgo che ha accolto la richiesta del paziente dopo che ormai è noto che la maggioranza di task force sulla prevenzione scoraggino persino gli interventi basati solo sul test del PSA, non sempre attendibile, e soprattutto dopo che uno studio apparso sul New England Journal of Medicine attesta che la mortalità fra i pazienti operati e quelli che hanno optato per un monitoraggio costante è simile (http://www.senosalvo.com/tutti_abbiamo_un_tumore.htm).

 Considerazioni conclusive 

1) La mastectomia profilattica è una scelta da riservare a casi estremi e selezionati.

 2) Il vantaggio è indubbio ma il rischio (5% circa) non si azzera.

 3) I geni coinvolti nella mutazione sono: il BRCA1, la cui mutazione accresce il rischio a carico del seno, e il BRCA2, che aumenta anche quello a carico delle ovaie, ma anche della prostata, tube e di melanoma.

 4) Per le implicazioni psicologiche, emotive e simboliche, malgrado tutte le linee guida, la scelta di ridurre il proprio rischio di malattia con un'operazione che elimina l'organo bersaglio del cancro è assolutamente individuale e va presa in collaborazione con una équipe di medici che comprenda il senologo, ma anche il chirurgo plastico (che deve chiarire le possibilità ricostruttive e i limiti di queste), lo psiconcologo e il genetista, che studierà l'albero genealogico della paziente e le eventuali caratteristiche individuali.

 5) Essere portatrici di una mutazione genetica, eleva il proprio rischio individuale di ammalarsi di tumore del seno nel corso della vita al 50-80 % (o più, in caso di compresenza di altre mutazioni), contro un rischio medio per una donna non portatrice di circa il 12-13 per cento.

6) L'intervento, e soprattutto la successiva ricostruzione plastica con l'impianto di protesi, può rendere più complessa la diagnosi precoce . Le complicanze, seppur rare dell'intervento, possono essere importanti , legate all'anestesia, a emorragie, raccolte o alla difficile cicatrizzazione.

8) Esistono alternative alla mastectomia preventiva ? Va detto subito che nessuna alternativa abbatte il rischio come la mastectomia preventiva. Ma esistono:

a) Monitoraggio intensivo : secondo le linee guida dell'American Cancer Society, le donne con BRCA1 e 2 positivo devono iniziare a sottoporsi a mammografia, ecografia e risonanza magnetica della mammella ogni anno a partire dai 30 anni. Dopo i 40, alcuni centri eseguono la mammografia e la risonanza magnetica con cadenza annuale, inframmezzata da un'ecografia ogni sei mesi.
I vantaggi rispetto all'intervento sono evidenti, ma i contro sono la possibilità che, data l'aggressività dei tumori legati a determinate mutazioni, questi si sviluppino nel periodo tra un controllo e l'altro, e la possibilità che la malattia venga individuata in fase precoce ma non tanto precoce da evitare il ricorso alla mastectomia e alla chemioterapia.
Ho avuto modo di osservare alcuni casi soprattutto nel corso della gravidanza a causa del fatto che erroneamente alcuni medici interrompono la sorveglianza sul pregiudizio che “la gravidanza protegge”. E inoltre perché la tensione mammaria gravidica rende più difficile il riconoscimento precoce di alcune neoplasie. 

Ma ad esclusione dei "casi difficili", che sono rari, come quelli citati in gravidanza, un monitoraggio intensivo clinico-strumentale a partire dalla giovane età è premiato dal riscontro di diagnosi precocissime di tumori che sono curabili e guaribili in percentuali ben al di sopra del 90%. 

b) L'uso di farmaci. Si tratta di una strategia già consolidata, che riduce il rischio bloccando gli effetti degli estrogeni sul seno con farmaci antiestrogenici come il tamoxifene. Tale strategia da sola, dimezza il rischio individuale, portandolo quindi tra il 25 e il 40 per cento a seconda dei casi. Non è una scelta priva di effetti collaterali, poiché l'uso del tamoxifene induce una menopausa precoce .

c) L'asportazione delle sole ovaie. Secondo alcuni è una strategia meno invasiva dell'asportazione delle mammelle, perché non modifica l'immagine corporea. Poiché le ovaie sono gli organi che producono gli ormoni estrogeni, togliendole si ottiene un effetto simile a quello dei farmaci antiestrogenici e, ovviamente, si induce la menopausa. È una strategia poco attuabile nel caso in cui si desideri avere dei figli e in donne giovani, ma può essere utile in donne di età più avanzata.

d) Cambiamenti negli stili di vita. È noto che alcuni fattori, come l'alimentazione e la sedentarietà, favoriscono lo sviluppo dei tumori e che è possibile ridurre il rischio individuale agendo su di essi (questo vale per tutti e non solo per le donne portatrici di mutazioni).

PREVENZIONE PRIMARIA (= stile di vita)

(Alimentazione + attività fisica)

Quale possa essere il valore della Prevenzione Primaria persino sui rischi genetici lo dimostra uno studio condotto a Shangai sulla popolazione normale e su un vasto campione di soggetti che, a causa di alcune mutazioni genetiche, presentava un elevato rischio di ammalare di tumore polmonare. La semplice introduzione nella dieta quotidiana dei cavoli [(leggere il capitolo "le cellule tumorali detestano i cavoli" del libro (L'alimentazione anticancro) di R.Beliveau] in questo campione ristabiliva il rischio dei soggetti portatori della mutazione genetica allo stesso livello della popolazione normale. 

Aggiornamento  Marzo 2015

Angelina Jolie  si fa rimuovere le ovaie

Angelina Jolie racconta al New York Times di essersi sottoposta a un intervento chirurgico per l'asportazione delle ovaie e delle tube di falloppio. L'attrice premio Oscar firma oggi un articolo confessione intitolato "Angelina Jolie Pitt: Diary of a Surgery" (diario di un intervento, ndr) in cui spiega le ragioni della sua scelta.

Dopo la decisione, presa due anni fa, di farsi asportare i seni per ridurre il rischio di tumore, la moglie di Brad Pitt ha scelto dunque di operarsi di nuovo. L'attrice nell'articolo rivela anche di essere portatrice di un gene che aumenta fino al 50% il rischio di cancro ovarico e fino all'87% quello di tumore al seno.

La decisione, racconta Jolie, è stata presa dopo che una analisi del sangue ha rivelato alti livelli di alcuni marker infiammatori che potrebbero essere un primo segno della presenza di un tumore. «Non è facile prendere queste decisioni - afferma - ma è possibile prendere il controllo e affrontare di petto qualunque problema di salute».

Nel 2015, secondo un sondaggio condotto da YouGov, è la donna più ammirata al mondo,  sia come attrice, regista e produttrice e grazie all’attività di beneficenza, le cause umanitarie ed essendo ambasciatrice di buona volontà per l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr).

 I vissuti e la stessa vita di Angelina  sono tatuati sulla sua pelle

 Angelina Jolie è nota infatti anche per i numerosi tatuaggi sparsi per il corpo, per un totale di tredici .

In molti film da lei interpretati, i suoi tatuaggi sono stati spesso nascosti con l'utilizzo di trucco pesante.

 

 Il primo tatuaggio noto, è un drago sulla spalla sinistra, a cui successivamente l'attrice aggiunse il nome del marito Billy Bob Thornton, ma dopo la fine del matrimonio lo fece cancellare. All'interno dell'avambraccio si è fatta tatuare una citazione di Tennessee Williams "A prayer for the wild at heart, kept in cages" (Una Ha una evidente croce nera all'altezza dell'inguine: quando porta i pantaloni a vita bassa sembra avere Nella

Sulla sua pelle troviamo draghi cinesi, simboli tribali, aforismi, frasi in latino, tra i più significativi ci sono quelli dedicati ai figli, sulla scapola abbiamo una scritta di 5 righe verticali in lingua Khmer, di origine cambogiana, che secondo la tradizione serve a scacciare la sfortuna.

Nel braccio ha tatuate le coordinate GPS dei luoghi di nascita dei due figli adottivi Maddox e Zahara Marley, uno cambogiano e l’altro etiope, il tatuaggio è alquanto strano: N11° 33′ 00″ E104° 51′ 00″ e N9° 02′ 00″ E038° 45′ 00″, poi ne ha un altro in cui i nomi dei figli di incrociano tra loro e in un disegno tribale.

                              

 Sul ventre, che dice «Quod me nutrit, me destruit», «quel che mi nutre, mi distrugge», una frase diventata il motto delle persone che abbracciano l’anoressia come scelta di vita, anche se originariamente il suo significato era diverso: voleva dire che «quel che ci appassiona, ci consuma.» Molti hanno chiesto ad Angelina il perché di quel tatuaggio, ma lei - che ha spiegato tutti gli altri con abbondanza di particolari - ha sempre tergiversato.

Alcuni commenti al blog

Dr. Salvo Catania

  • il 31.12.2013 commento n.131

Come avevamo scritto in questo articolo l’effetto Angelina Jolie rischia di provocare più danni che benefici. Infatti ora dopo 7 mesi gli esperti di screening genetici frenano sull’effetto Agelina Jolie e raccomandano lo screening SOLO in casi specifici. Altrimenti sarebbe inutile e spesso fuorviante.

Era stato battezzato "l'effetto Angelina Jolie". La rivelazione a maggio dell'attrice di essersi sottoposta a mastectomia con la rimozione di entrambi i seni, dopo aver scoperto di avere il gene 'difettoso', il Brca1. Ora però dagli Stati Uniti gli esperti della “Preventive services task force” mettono in guardia contro l'abuso di test che può anche causare danni. Vogliono fermare la corsa delle donne ai controlli per scoprire la presenza di una mutazione genetica legata al tumore al seno o all'ovaio. Screening che possono dare risultati fuorvianti e portare a cure e interventi inutili. La Preventive services task force ha pubblicato su 'Annals of Medicine Journal' le conclusioni di una ricerca che ha svelato come questi controlli, se non sono non strettamente necessari, "possono essere potenzialmente pericolosi".

"Controlli solo se necessari". Negli Stati Uniti, ma anche in Italia, le dichiarazioni della diva hanno portato a un rapido incremento delle richieste di analisi. Controlli a tappeto che la Preventive services task force sconsiglia. Va fermata "una consulenza genetica di routine o il test Brca per le donne la cui storia familiare non è associata a un aumento del rischio di mutazioni nei geni Brca1 o Brca2". Secondo gli scienziati del Preventive services task force, non è sufficiente aver avuto un familiare con un cancro al seno per sottoporsi al test. Le mutazione del 'Brca' infatti non sono così comuni e sono responsabili solo di circa il 5% dei tumori al seno e del 10-15% di quelli ovarici.

I rischi. "Il test - aggiungo gli esperti - ha un vantaggio moderato per le pazienti che rientrano nei criteri stabiliti e sono positive alla mutazione, ma potrebbe essere dannoso per la maggioranza della popolazione che non rientra in questi parametri. Esami diagnostici inutili e soprattutto terapie farmacologiche usate per ridurre il rischio di carcinoma della mammella possono danneggiare la salute delle donne sane.

Farmaci e cure inutili. Cosa fare allora se c'è stato un caso in famiglia? Va valutato con il proprio medico se lo screening è necessario, analizzando con attenzione tutti i pro e i contro. Lo specialista deve prendere in esame la storia genetica del paziente e in caso consultare centri altamente specializzati. "Il problema - spiegano gli esperti Usa - è che oggi molte pazienti che non hanno una storia familiare associata alla malattia possono essere danneggiate dal test. Anche perché spesso questi screening sono inconcludenti e danno risultati ambigui. Un problema che può portare le pazienti sane a sottoporsi a pesanti cure farmacologiche se non addirittura alla mastectomia, come Angelina Jolie".

Test con risultati poco chiari. Fra i problemi più diffusi c'è il fatto stesso che screening di questo tipo non sono facili da effettuare. "A volte il risultato del test genetico è molto difficile da interpretare. E' facile dare una lettura sbagliata del risultato. E la maggior parte delle volte lo screening non dà né un risultato positivo, né uno negativo", spiega la dottoressa Virginia Moyer, presidente del Preventive Services Task Force e vice presidente dell'American Board of Pediatrics.

I dati. Le mutazioni del gene BRCA1 e BRCA2, presente solo nel 2-3% delle donne, può portare quintuplicare le probabilità di ammalarsi di tumore al seno e far salire del 40% le probabilità
di avere un cancro all'ovaio. Ma ogni volta va considerata con attenzione la storia familiare del paziente. Anche perché, come spiega, Nortin Hadler, docente di Medicina alla University of North Carolina at Chapel Hill, "non è chiaro se la presenza del gene, senza una storia familiare 'a rischio', può portare al tumore".

  • Commento  n. 185  , marzo 2015

Salvo Catania  

  • Oggi con una lettera Angelina Jolie spiega perché dopo avere tolto i seni abbia deciso di  far rimuovere anche le ovaie
    By ANGELINA JOLIE PITTMARCH 24, 2015

    LOS ANGELES — TWO years ago I wrote about my choice to have a preventive double mastectomy. A simple blood test had revealed that I carried a mutation in the BRCA1 gene. It gave me an estimated 87 percent risk of breast cancer and a 50 percent risk of ovarian cancer. I lost my mother, grandmother and aunt to cancer.

    I wanted other women at risk to know about the options. I promised to follow up with any information that could be useful, including about my next preventive surgery, the removal of my ovaries and fallopian tubes.

    I had been planning this for some time. It is a less complex surgery than the mastectomy, but its effects are more severe. It puts a woman into forced menopause. So I was readying myself physically and emotionally, discussing options with doctors, researching alternative medicine, and mapping my hormones for estrogen or progesterone replacement. But I felt I still had months to make the date.

    Then two weeks ago I got a call from my doctor with blood-test results. “Your CA-125 is normal,” he said. I breathed a sigh of relief. That test measures the amount of the protein CA-125 in the blood, and is used to monitor ovarian cancer. I have it every year because of my family history.

    But that wasn’t all. He went on. “There are a number of inflammatory markers that are elevated, and taken together they could be a sign of early cancer.” I took a pause. “CA-125 has a 50 to 75 percent chance of missing ovarian cancer at early stages,” he said. He wanted me to see the surgeon immediately to check my ovaries.

    I went through what I imagine thousands of other women have felt. I told myself to stay calm, to be strong, and that I had no reason to think I wouldn’t live to see my children grow up and to meet my grandchildren.

    I called my husband in France, who was on a plane within hours. The beautiful thing about such moments in life is that there is so much clarity. You know what you live for and what matters. It is polarizing, and it is peaceful.

    That same day I went to see the surgeon, who had treated my mother. I last saw her the day my mother passed away, and she teared up when she saw me: “You look just like her.” I broke down. But we smiled at each other and agreed we were there to deal with any problem, so “let’s get on with it.”

  • Commento n.190

Utente 275329

il 25.03.2015

Rientro a pieno titolo in questa discussione in quanto la Angiolina Jolie italiana, eh eh eh.....
non sono ricca, bellissima e famosa come la Jolie, ma quando la guardo al cinema o sulle riviste, su internet trovo che abbiamo gli stessi occhi.

sono occhi che hanno visto la madre ammalata e morta per cancro, e anche la cugina ammalarsi di una forma aggressivissima di cancro e poi riammalarsi di nuovo e soltanto per destino, un bel pò di "fondoschiena" o perchè forse c'erano molti angeli in cielo a proteggerla,si è salvata per ben due volte.
sono occhi che hanno visto e "sentito"il cancro come un fantasma, ricordo ancora la voce, il tono di mia mamma quando ricordava la nonna e alla fine del racconto " un cancro se l'è portata via... " ricordo ancora che nel racconto poi aggiungeva che la nonna dopo la diagnosi era vissuta un anno facendo un'agonia terribile, urlava che c'era un cane che la stava mangiando. fortunatamente questo non accade più...
poi mia zia, 36 anni, un cancro all'ovaio, le avevano dato poche settimane di vita ma lei ha resistito 6 mesi, aveva due figlie piccole, una era mia cugina quella che si è ammalata, la "sfortunata fortunata."
e' come se fossi lì quando la penso stesa in un letto, magrissima come "i deportati nel campo di sterminio" e il suo ultimo grido mi risuona nelle orecchie.

nel 2013 quando apparse la notizia della mastectomia della Jolie, io stavo facendo la chemio ed ero in attesa bramosa della mia mastectomia su un seno perchè ammalato, sull'altro in via preventiva. le ovaie, anzi l'ovaio che mi era rimasto era già stato tolto durante il cesareo sempre in via preventiva.
la jolie aveva fatto quello che io avevo già pianificato avendo anch'io un rischio altissimo, ma soltanto un pò più in là, verso i quarant'anni. una decisione meditata e strameditata, una decisione tutta mia perchè l'oncologa e la genetista dopo avermi parlato dei rischi mi avevano illustrato le diverse soluzioni e quella che appariva salvifica era appunto la mastectomia e salpingectomia.ma era una decisione che dovevo prendere io e soltanto io.
sapesse caro utente quanto dolore c'è nel prendere una deisione di questo tipo. questo non significa essere più o meno sfortunati di altri...
sapesse quante volte avevo discusso in famiglia di questa mia scelta e tutti mi facevano una faccia come se io dicessi chissà quale abominio, come se fossi matta, come se i medici che mi seguivano fossero dei pazzi esaltati a propormi una simile cosa......
la ringrazio invece per potermi permettere di parlare di questa cosa a cuore aperto perchè è importante per sottolineare alcune cose. intanto il pregiudizio e poi la fiducia nel medico.
nel 2013 purtroppo o per "fortuna" il cancro era arrivato prima della mia scelta,una forma aggressivissima che in una settimana era raddoppiato di volume e aveva preso un linfonodo. se sono qui ora è forse destino, un pò un gran fondoschiena o forse anch'io ho degli angeli in cielo che mi guardano e proteggono, oltre che quelli in terra....
dico per fortuna perchè questo mi ha deresponsabilizzato dal fare una scelta tutta mia che sarebbe rimasta incompresa nei secoli e secolorum e invece ora tutti a dire, "era la scelta giusta da fare..." "accidenti perchè i medici non ti hanno legato, imbavagliato e buttato sul lettino della sala operatoria prima che il cancro arrivasse... "insomma, sempre colpa del medico... e io? sfortunata fortunata anch'io? solo io so il mio dolore e le piccole grandi conseguenze di questa scelta, svegliarsi la mattina ed avere davanti agli occhi le cicatrici, quando mio marito li tocca per me è un grande dispiacere perchè non posso più offrirgli quella morbidezza di una volta... essere in menopausa precoce con tutti i dolori dolorini doloretti del caso e ritrovarsi ancora giovane in un corpo "vecchio" e... la grande, terribile paura dalla quale non si guarisce con la chirurgia ma forse soltanto con la condivisione, ecco forse la Jolie andrebbe invitata qui, nel nostro blog, il nostro salotto, forse solo qui potrebbe trovare quell'amore e quell'affetto che la aiuterebbero, incondizionatamente da chi è, senza giudizio.

liberarsi dal giudizio, caro utente, non è facile ma è molto importante prima di tutto per se stessi.

le faccio i miei più cari auguri sperando di averla aiutata a vedere "diversamente" .

Francesca

  • Commento n. 203

  • 203

Utente 289775

il 27.03.2015

>>Buongiorno a tutti. Mi sento di intervenire...ho 39 anni, sono doppiamente mastectomizzata ed in menopausa anticipata farmacologica .Ho famigliarità, avendo anche una sorella colpita da tumore al seno in giovane età, ma non sono portatrice di mutazione.
Il seno sinistro ha subito due interventi per asportare due tumori, a cui è seguita chemioterapia, radioterapia e cura ormonale... il destro è andato incontro ad una mastectomia profilattica da me decisa con il supporto dei medici e dopo accurati colloqui. Il tutto è iniziato quando avevo 35 anni.

Capisco la diffidenza nei confronti di Angelina Jolie, sembra impossibile per chi non l'ha vissuto che una persona possa compiere certe scelte. Ma per l'attrice famosa questa decisione è stata esattamente come per noi , il risultato di un percorso doloroso, faticoso sul piano psicologico e fisico e non privo di conseguenze.

Il pensiero comune è che le protesi sostituiscono il seno in tutto e per tutto, molte persone con cui parlo credono che sia la stessa cosa che farsi aumentare un pò il seno, come fanno certe veline della tv...non mi da fastidio se lo pensano e se questo li fa sentire meno preoccupati o spaventati per quello che è invece in realtà...ma qui credo sia giusto dirlo.

Avere due protesi al posto del seno con relative cicatrici è un qualcosa con cui si deve fare i conti ogni giorno...bisogna venire a patti con il fastidio e spesso con il dolore che provocano, soprattutto quando fa freddo e si induriscono, quando la notte impediscono i movimenti naturali del corpo, quando si corre e sembra di avere due sassi incollati sul torace. Provate a pensare poi cosa significa per una donna giovane NON avere più la minima sensibilità sul seno....non poca o limitata ma NESSUNA sensibilità...non ci si accorge nemmeno che qualcuno ti sta toccando il seno.

Ed essere in menopausa a 35 anni, avere le vampate, svegliarsi 4 o 5 volte per notte, avere dolori COSTANTI alle articolazioni...ecco cos'è la menopausa, ecco a cosa è andata consapevolmente incontro Angelina... e noi insieme a lei.

Per me ha deciso quasi tutto la malattia ma non fa molta differenza. In lei vedo la mamma che sono anch'io e che tutto sopporterebbe pur di non dare il dolore grande ai suoi figli di restare soli .
In lei vedo lo stesso impegno che ci mettiamo noi Ragazze fuori di Seno per contrastare ogni giorno il "brutto" che ci dobbiamo portare dietro...Perchè cercare di mangiare bene, fare sport per contrastare i dolori e le vampate, dover ricorrere a creme, colliri e quant'altro perchè l'intero corpo in menopausa anticipata decide di "seccarsi", seguire dei controlli medici costanti per le ossa, il cuore ecc...questo non è mestiere per giovani mamme o per attrici o per chiunque altro.
Questo è fatica e speso anche paura e si fa solo ed esclusivamente perchè si crede che questa VITA sia da proteggere in tutto e per tutto.

Quindi...brava Angelina.

Il suo messaggio aiuterà donne nella stessa situazione così come darà un pretesto a chi è in mala fede o superficiale per buttarsi erroneamente sui test genetici o per spendere facili parole. Pazienza.
Solo informandosi davvero e cercando di immedesimarsi nella situazione si può davvero capire.

Laura

 

 
Ultimo aggiornamento: 7/11/2013